Turchia: vola il nuovo caccia di concezione nazionale “Kaan”

Di Fabrizio Scarinci

ANKARA. Questa mattina, il caccia turco “Kaan”, precedentemente noto come TF-X, ha compiuto il suo volo inaugurale.

Di fatto, si tratta del primo jet da combattimento di prima linea mai sviluppato dal Paese, che, come noto, si è, finora, servito di mezzi acquistati all’estero o, al massimo, prodotti su licenza (come nel caso dell’F-16C).

Un’immagine del nuovo velivolo

Frutto di un ambizioso programma guidato da TAI (Turkish Aerospace Industries), il nuovo aereo appare caratterizzato da un design a bassa osservabilità, dalla presenza di una baia interna per l’armamento (cruciale al fine di mantenere una ridotta segnatura radar) e da diversi sensori di tipo concettualmente avanzato, tra cui anche un radar AESA attualmente in fase di studio.

Progettato come bimotore, il Kaan dovrebbe essere in grado di raggiungere la velocità massima di mach 1.8 e di volare in “supercrociera”.

Per qualche tempo, esso farà affidamento sul propulsore General Electric F-110 (già utilizzato da diversi velivoli di quarta generazione), mentre per l’inizio del prossimo decennio è prevista l’introduzione un nuovo motore sviluppato localmente.

Mock-up del Kaan esposto al Salone di Le Bourget

Venendo, invece, all’armamento, esso sarebbe stato pensato per l’impiego di diverse tipologie di sistemi di tipo sia aria-aria (come l’MBDA Meteor e i vari missili in fase di sviluppo nell’ambito del programma nazionale GÖKTUĞ) che aria-superficie (come i missili di tipo SOM, KUZGUN, AKBABA e ÇAKIR concepiti localmente, gli SPEAR-3 di origine britannica e diverse tipologie di bombe intelligenti).

Secondo alcune fonti, inoltre, i vertici militari turchi intenderebbero dotare la sua versione biposto della capacità di operare in tandem con velivoli da combattimento senza pilota quali il Baykar “Kizilelma”; un altro ambizioso progetto di un apparato industriale e di un Paese che mirano, col tempo, ad ottenere un sempre più elevato livello di capacità riguardo alla realizzazione di piattaforme e sistemi d’arma (e a cui noi dovremmo, ovviamente, prestare, in tutti i sensi, la massima attenzione).

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