Di Giuseppe Gagliano
KIEV. La guerra in Ucraina non si combatte solo sul campo, tra trincee e droni, ma anche in un’arena meno visibile, dove l’intelligence open source (OSINT) è diventata un’arma cruciale per gli analisti militari ucraini.

Un’immagine di un’azione di guerra in Ucraina
Negli ultimi mesi, Kiev ha intensificato i suoi attacchi notturni contro infrastrutture industriali russe critiche, un’operazione che combina tecnologia, astuzia e un uso magistrale delle informazioni disponibili pubblicamente. Questo approccio sta cambiando le dinamiche del conflitto, dimostrando come anche una potenza militarmente più debole possa infliggere danni significativi a un avversario più grande.
L’OSINT come arma strategica
Gli analisti ucraini hanno imparato a sfruttare al massimo le informazioni open source, ovvero dati accessibili a chiunque attraverso Internet: immagini satellitari, post sui social media, video su piattaforme come TikTok o Telegram, persino dati di traffico su Google Maps.
Questi strumenti, un tempo appannaggio esclusivo di agenzie di intelligence con risorse immense, sono ora alla portata di team agili e motivati.
Un esempio emblematico risale all’inizio del conflitto, quando ricercatori indipendenti avevano previsto l’invasione russa analizzando i movimenti di truppe attraverso il traffico stradale su Google Maps, ore prima che i carri armati attraversassero il confine. Da allora, l’Ucraina ha affinato questa capacità, trasformandola in un’arma per colpire dove fa più male: le infrastrutture industriali russe, cuore pulsante dell’economia e del sostegno logistico alla guerra.

Un’ altra immagine della guerra in Ucraina
Gli attacchi notturni, spesso condotti con droni a lungo raggio, non sono casuali.
Dietro ogni operazione c’è un lavoro meticoloso di raccolta e analisi di dati.
Le immagini satellitari commerciali, come quelle fornite da aziende come Maxar, permettono di identificare depositi di carburante, raffinerie, impianti energetici e nodi logistici.
I video geolocalizzati pubblicati da cittadini russi su Telegram o Instagram – spesso inconsapevoli di fornire informazioni sensibili – offrono dettagli su movimenti di truppe, posizioni di sistemi di difesa aerea come gli S-400, o persino vulnerabilità strutturali.

Una batteria di missili S400
Un caso noto ha visto un’utente russa postare una foto di un sistema missilistico con coordinate GPS, rivelando involontariamente la sua posizione a Yevpatoria, in Crimea, un’informazione che gli ucraini hanno sfruttato per pianificare un attacco.
La pianificazione degli attacchi notturni
Gli analisti militari ucraini operano in piccoli team, spesso composti da ex militari, hacker e civili con competenze informatiche.
Utilizzano software di geolocalizzazione per incrociare dati visivi con mappe digitali, identificando obiettivi strategici.
Un convoglio di carburante fermo in una stazione di servizio, un deposito di munizioni scarsamente sorvegliato, una centrale elettrica che rifornisce basi militari: ogni dettaglio conta. Questi team lavorano in sinergia con unità operative sul campo, trasmettendo coordinate precise per attacchi con droni o missili a lungo raggio.
La scelta di operare di notte non è casuale. Le ore notturne riducono la visibilità per le difese aeree russe, già sotto pressione per la vastità del territorio da coprire.
Inoltre, l’oscurità amplifica l’effetto psicologico: un’esplosione improvvisa in una raffineria o in un deposito di armi semina panico e disorientamento, colpendo non solo le infrastrutture ma anche il morale delle forze russe e della popolazione locale.
Un’analisi recente ha stimato che questi attacchi abbiano causato danni significativi all’industria russa, rallentando la produzione di risorse chiave come il carburante per i mezzi militari.

Un missile balistico intercontinentale russo R-36
Adattamenti e contromisure
L’Ucraina ha dimostrato una straordinaria capacità di adattamento.
Quando la Russia ha iniziato a censurare i social media e a vietare ai soldati di pubblicare contenuti sensibili, gli analisti ucraini hanno trovato nuove fonti.
I dati di volo su siti come FlightRadar24 permettono di tracciare movimenti di aerei militari russi, mentre le immagini satellitari notturne rivelano attività in impianti industriali.
Anche i chatbot su Telegram, creati per raccogliere segnalazioni da cittadini ucraini o da russi dissidenti, sono diventati strumenti preziosi per identificare obiettivi in tempo reale.
Ma la Russia non è rimasta a guardare. Mosca ha intensificato le sue operazioni di disinformazione, diffondendo video falsi o fuorvianti per confondere gli analisti ucraini.
Ha anche migliorato le difese informatiche, cercando di oscurare i dati sensibili e limitare l’accesso a piattaforme che potrebbero essere sfruttate. Tuttavia, la natura stessa dell’OSINT – la sua dipendenza da informazioni pubbliche – rende difficile per la Russia sigillare ogni falla. Un singolo post su un social media, un’immagine satellitare non protetta, possono bastare per compromettere un’intera operazione.
Implicazioni per il futuro
L’uso dell’OSINT da parte dell’Ucraina non è solo una storia di ingegno militare, ma un monito per il futuro della guerra moderna. In un mondo iperconnesso, la segretezza è un’illusione. Le informazioni, anche le più banali, possono diventare armi letali nelle mani di chi sa usarle.
Per la Russia, questo significa dover ripensare la propria sicurezza operativa in un contesto dove ogni cittadino con uno smartphone può diventare, inconsapevolmente, una spia. Per l’Ucraina, è la prova che la resilienza e l’innovazione possono colmare il divario con un avversario più potente.
Ma c’è un lato oscuro.
La dipendenza dall’OSINT espone gli ucraini al rischio di disinformazione: un video falso o una coordinata errata possono portare a un attacco fallito o, peggio, a vittime civili. Inoltre, la proliferazione di queste tecniche potrebbe ispirare altri attori – statali e non – a usarle in futuri conflitti, con conseguenze imprevedibili.
La guerra in Ucraina ci sta insegnando che il campo di battaglia non ha più confini: è ovunque ci sia una connessione Internet. E in questo nuovo mondo, chi controlla l’informazione controlla la guerra.
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