Di Valeria Fraquelli
Kiev (nostro servizio). Era da molto tempo che l’Unione europea non era pronta a dispiegare una squadra di poliziotti e di esperti della sicurezza, in un Paese in guerra.

La sede dell’Unione Europea a Bruxelles
Dall’inizio del conflitto in Ucraina, l’UE ha deciso di rimpatriare le squadre della missione consultiva dell’Unione (EUAM) a Mariupol, Kharkiv o Kiev (nell’ambito della politica di sicurezza e di difesa comune) verso la Moldavia o la Polonia.
Una misura presa per la messa in sicurezza del personale di fronte all’accelerazione dell’offensiva militare russa (ma preparata in anticipo, probabilmente da gennaio).
La decisione adottata, su proposta del capo della diplomazia europea Josep Borrel, è quella di utilizzare gli esperti che conoscono bene il Paese.
Da anni, sono infatti impegnati in Ucraina. La missione è stata aperta nel 2014, dopo l’annessione della Crimea da parte russa.

La Penisola di Crimea
E finora, ha stretto ottimi legami con le autorità ucraine: da quella delle Autorità di Polizia locali (nelle Oblast) incaricate (stradale, giudiziaria, Forze speciali e di intelligence come il famoso SBU).

Agenti del Servizio di sicurezza ucraino SBU
Una cinquantina di esperti europei potrebbe così essere dispiegata per consigliare e aiutare le Forze di sicurezza ucraine.
Questo risponde ad una richiesta specifica del governo di Kiev di avere un aiuto europeo alle loro frontiere per garantire la gestione più efficace possibile dei flussi di rifugiati che vanno verso l’Ovest e consentire il trasporto degli aiuti umanitari dall’Unione all’Ucraina.
In concreto, gli esperti europei di “EUAM Ucraina” saranno schierati, di notte, sul versante europeo (per motivi di sicurezza).
E verranno a dare una mano ai loro colleghi ucraini, ai confini della Polonia e della Romania.
Ovvero i due principali punti di passaggio dei rifugiati verso Ovest. Sono 11 i punti di frontiera che saranno fatti oggetto dei controlli.
Si tratta di personale civile altamente specializzato. .
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