GINEVRA. L’UNHCR, l’Agenzia dell’ONU per i Rifugiati, esprime profonda preoccupazione per il crescente afflusso di rifugiati verso l’Armenia di questi ultimi giorni.
L’UNHCR chiede che siano garantiti la protezione dei civili e il pieno rispetto del diritto internazionale umanitario e in materia di rifugiati.
Fino a ieri, il governo della Repubblica di Armenia aveva registrato l’ingresso sul proprio territorio di circa 19 mila persone fuggite a partire dai giorni scorsi. Inoltre, nelle ultime ore il numero è più che triplicato, e sono state segnalate lunghe code ai confini.
La maggioranza delle persone in arrivo, composta soprattutto da anziani, donne e minori, è vulnerabile.
Ai confini le persone arrivano esauste e bisognose di assistenza immediata, nonché di sostegno psicosociale. Viste le bassissime temperature notturne e la disponibilità di alloggi limitata, è necessario assicurare con urgenza ripari di emergenza.
“Questo conflitto pluridecennale, che si è riacceso in questi giorni, ha costretto diverse migliaia di persone a fuggire. – ha dichiarato Filippo Grandi, Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati – Il nostro personale è sul campo per assicurare assistenza immediata. Dobbiamo garantire l’incolumità dei civili e aiuti umanitari a quanti ne hanno necessità”.
Il Governo dell’Armenia sta avviando i meccanismi di coordinamento, col supporto dell’UNHCR e dei partner ONU.
L’Agenzia dell’ONU per i Rifugiati, inoltre, dirige il piano di contingenza e risposta interagenzie in coordinamento con l’Ufficio del Coordinatore Residente dell’ONU a supporto della risposta del governo.
L’UNHCR ha già fornito ai nuovi arrivati beni non alimentari, quali materassi e letti pieghevoli, e altri ancora ne sta predisponendo, dal momento che i bisogni continuano ad aumentare.
Il governo ha allestito numerose postazioni per la registrazione dei nuovi arrivati nelle province sudorientali di Syunik e Gegharkunik, presso cui si svolgono anche le attività per rilevare le esigenze di protezione e di assistenza. L’UNHCR sta assicurando supporto tecnico e rinnova l’appello a evitare di intraprendere azioni che causerebbero la fuga di altri civili, e a garantire incolumità, sicurezza e diritti umani di questi ultimi. Nessuno dovrebbe essere costretto a fuggire dalla propria terra.
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