UNHCR: l’Alto Commissario Filippo Grandi ha chiesto un urgente ed ulteriore sostegno per soddisfare le esigenze del popolo sudanese, ancora in piena guerra civile

ADDIS ABEBA. Con circa 8 milioni di persone in fuga a causa del brutale conflitto in Sudan, l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati Filippo Grandi ha chiesto un urgente ed ulteriore sostegno per soddisfare le loro esigenze.

’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati Filippo Grand

A conclusione di una visita di tre giorni in Etiopia questa settimana,  ha osservato in prima persona gli sforzi del governo etiope, sostenuto dall’UNHCR e dai suoi partner, per assistere i rifugiati sudanesi recentemente arrivati nel Paese.

Grandi si è recato ad Assosa, nella regione di Benishangul-Gumuz, dove ha incontrato alcuni degli oltre 20 mila rifugiati e richiedenti asilo attualmente ospitati nel centro di transito di Kurmuk.

Dall’aprile dello scorso anno, oltre 100 mila persone hanno attraversato l’Etiopia dal Sudan, tra cui quasi 47 mila rifugiati e richiedenti asilo. Questi si aggiungono ai circa 50 mila rifugiati sudanesi già presenti nel Paese.

“Ho ascoltato storie di perdite strazianti di familiari, amici, case e mezzi di sostentamento, ma in mezzo a questa disperazione ho anche visto la determinazione dei rifugiati ad andare avanti, se gli vengono dati il sostegno e le opportunità”, ha spiegato Grandi.

L’Alto Commissario delle Nazioni Unite ha espresso apprezzamento per il governo e per le comunità locali che hanno assegnato terre e accolto coloro che sono stati costretti a fuggire nonostante le sfide presenti, tra cui quella di ospitare un’ampia popolazione di rifugiati.

“La continua generosità dell’Etiopia – ha aggiunto – nei confronti delle persone in fuga, compresi quelli arrivati di recente dal Sudan, è encomiabile e dovrebbe essere accompagnata da un sostegno ancora maggiore da parte della comunità internazionale. Senza un ulteriore supporto da parte dei donatori, sarà estremamente difficile fornire l’aiuto necessario a coloro che ne hanno più bisogno”.

L’Etiopia è uno dei 6 Paesi limitrofi che continuano ad accogliere migliaia di persone in fuga dal Sudan.

Persone in fuga dal conflitto in Sudan

La scorsa settimana, il numero di nuovi arrivi in Ciad ha superato i 500 mila dallo scorso aprile, e 1.500 persone in media entrano in Sud Sudan ogni giorno.

L’UNHCR sta sostenendo il governo etiope, compreso il Servizio per i rifugiati e i rimpatriati e le autorità regionali e locali, per fornire protezione e servizi salvavita ai nuovi arrivati.

I rifugiati sudanesi appena arrivati vengono trasferiti lontano dalle zone di confine in nuovi insediamenti.

Il governo, l’UNHCR e altri partner stanno lavorando per sviluppare insediamenti che supportino l’inclusione dei rifugiati nei sistemi nazionali. Servizi come l’istruzione, la sanità e l’accesso all’acqua potabile saranno rafforzati e andranno a beneficio sia delle comunità ospitanti che di quelle rifugiate.

L’Alto Commissario ha evidenziato diverse altre regioni dell’Etiopia in cui i bisogni di protezione e umanitari sono in aumento, come la regione somala, che ha registrato un continuo afflusso di rifugiati da Laascaanood, in Somalia, oltre agli effetti di El Niño e delle recenti inondazioni.

Ha inoltre sottolineato l’impatto della diminuzione delle risorse sulla risposta umanitaria, in particolare per quanto riguarda la salute e l’istruzione.

L’Etiopia ospita una delle più grandi popolazioni di rifugiati e sfollati interni a livello globale. Terzo Paese africano per numero di rifugiati, ospita attualmente quasi 1 milione di rifugiati – provenienti soprattutto da Sud Sudan, Somalia, Eritrea e Sudan – mentre si stima che circa 3,5 milioni di etiopi siano sfollati interni.

Alla fine dello scorso anno, i programmi dell’UNHCR in Etiopia erano finanziati per meno della metà (36% dei 431 milioni di dollari necessari).

Quest’anno, il fabbisogno complessivo per la risposta dell’UNHCR in Etiopia ammonta a circa 426 milioni di dollari.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Autore