USA, assolto il Presidente Trump. Era accusato di collusione con i russi

Di Pierpaolo Piras

Washington. Il Procuratore Generale USA, William Barr, ha comunicato al Congresso americano che non sussiste alcuna prova relativa alla presunta collusione o cospirazione fra Donald Trump, Presidente USA ed il Governo di Mosca.

Trump assolto

L’accusa principale verso The Donald (ed i suoi collaboratori) era quella di aver adottato strategie politiche in complicità con la Russia intese a condizionare a proprio favore la campagna elettorale nelle elezioni presidenziali del 2016.

Allo stesso tempo, William Barr, “Consigliere Speciale” per il Dipartimento della Giustizia USA, istituzionalmente incaricato di accertare eventuali comportamenti illegali intesi ad ostacolare gli accertamenti giudiziari nel procedimento del “Russiagate”, dichiara la assenza di alcuna prova capace d’incriminare Trump di complicità in tali reati.

Si è conclusa così una vicenda, iniziata già durante la campagna elettorale presidenziale del 2016, che ha arroventato l’atmosfera politica americana fino ad oggi.

Una delle accuse concerneva l’azione di disinformazione, realizzata tramite i media d’informazione da alcune aziende russe, al solo fine di diffondere tensione emotiva, a favore di Hillary Clinton, nella società americana.

La seconda malevola insinuazione sui rapporti Trump-Russia era relativa ad una (ritenuta) ingerenza dei Servizi Segreti di Mosca sulle elezioni USA tramite l’accesso illegale agli indirizzi di posta elettronica della concorrente Hillary Diane Rodham, (coniugata Clinton) e del suo Comitato elettorale.

La conclusione positiva in entrambi queste accuse, dimostrate infondate, si trasforma in un successo per il Presidente Trump che potrà ottenerne un significativo profitto nelle procedure d’inchiesta ancora vigenti alla Camera del Congresso, compresa quella d’impeachment.

Trump potrà tranne vantaggio nelle elezioni del 2020, sostenendo di aver vinto lealmente il confronto del 2016 e sottolineando la mediocre azione politica degli oppositori democratici che hanno promosso un’indagine sulla base di prove inesistenti, che ha visti impegnati 19 avvocati, 40 agenti della FBI, emettendo più di 500 mandati di perquisizione e , non in ultimo, interrogando circa 500 testimoni.

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