Di Fabrizio Scarinci
WASHINGTON. Stando ad un recente accordo stipulato da Boeing con il governo statunitense, nel corso dei prossimi mesi l’azienda dovrebbe intraprendere la produzione di 184 elicotteri da combattimento “Apache” appartenenti alla variante AH-64 E.

Un elicottero AH-64 E in volo
Di questi, 130 esemplari (di cui 115 da “ricostruire” e 15 di nuova realizzazione) sarebbero destinati all’esercito statunitense, mentre altri 54 dovrebbero essere acquistati, con procedura “Foreign Military Sales”, in parte dall’Egitto (la cui aeronautica dispone già di 46 AH-64 D) e, in parte, dall’Australia (che sulla scia dei numerosi accordi presi con USA e Regno Unito dopo la creazione del partenariato AUKUS si appresta, tra le altre cose, anche a dismettere gli Eurocopter “Tiger” al fine di diventare la diciottesima nazione al mondo a schierare il famoso elicottero a stelle e strisce).

Due Apache dell’Esercito statunitense ripresi durante un’esercitazione in Australia
Sviluppata nel corso degli ultimi due decenni e prodotta “a pieno regime” a partire dal 2012, l’avanzatissima variante AH-64 E, denominata “Guardian”, dispone, tra le altre cose, di motori più potenti rispetto a quelli in uso con le versioni precedenti e di capacità networkcentriche decisamente all’avanguardia, senza contare la (sempre più preziosa) capacità di controllare ed utilizzare sciami velivoli senza equipaggio.
Attualmente, tra i vari partner internazionali degli USA che schierano l’AH-64 E figurano l’India, con la IAF che dispone di 22 esemplari e l’esercito che ne ha recentemente ordinati altri 6, l’Indonesia, il cui esercito schiera 8 esemplari, il Qatar, con 24 esemplari in dotazione all’aeronautica, l’Arabia Saudita, dove la Guardia Nazionale ne schiera una dozzina (che va ovviamente aggiunta ai 47 esemplari delle altre varianti in carico alle forze terrestri), la Corea del Sud, il cui esercito ne ha ricevuti 36, e la Repubblica di Cina (ovvero Taiwan), che dispone di 29 esemplari.

Un AH-64 E appartenente all’Indian Air Force
Ad essi (e, ovviamente, alle già menzionate forze militari di Australia ed Egitto) si starebbe, poi, per aggiungere anche il Marocco, le cui forze aeree dovrebbero presto riceverne 36.
Quanto agli USA, invece, l’US Army avrebbe già ricevuto diverse centinaia di questi nuovi mezzi, con l’obiettivo, secondo alcune fonti, di acquisirne un totale di 791.
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