Vertice Trump – Kim, cronaca di un incontro storico

Di Valeria Fraquelli 

Singapore. Il vertice tra il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump e il leader nordcoreano Kim Jong Un è stato davvero l’evento diplomatico e geopolitico più atteso dell’anno tra tensione e speranze di una nuova era di pace nel delicato settore del Pacifico.

Appena arrivati all’hotel che è stato sede dell’incontro i due leader si sono mostrati subito consapevoli che il loro sarebbe stato un incontro destinato ad entrare nei libri di storia e che non si potevano permettere nessun errore di valutazione, neanche il più piccolo e banale. La calorosa stretta di mano iniziale ha fatto subito ben sperare e in tanti hanno tirato un lungo sospiro di sollievo.

Il lungo faccia a faccia tra i due è cominciato subito mettendo sul tavolo le questioni più spinose che nei mesi scorsi hanno alzato la tensione nell’area fino a fare temere che fosse iniziata una vera e propria escalation. I continui giochi al rialzo e le prove di forza, i test missilistici e le parole forti che i Trump e Kim si sono scambiati nei mesi scorsi facendo pensare che fossero addirittura pronti a scatenare la guerra nucleare sembrano ormai acqua passata, anche se la strada da percorrere è ancora molto lunga.

Il pranzo di lavoro è stata una occasione per i due capi di Stato per ribadire quelle che sono le loro convinzioni e le loro priorità per l’area del Pacifico e sono stati anche abbozzati dei primi negoziati che in futuro potrebbero anche portare ad una pace definitiva per quella guerra di Corea iniziata negli anni ’50 e che ancora non ha una vera conclusione.

Il clima era molto disteso e ci sono state anche piccoli siparietti divertenti tra i due leaders, cosa che fino a poco tempo fa sarebbe stata impossibile, tanto che lo stesso Trump era stato molto scettico su questo incontro. La voglia di dialogo e cooperazione non è mai stata così reale ed è ovvio che entrambe le parti dovranno fare alcune concessioni per arrivare ad un vero accordo duraturo.

La stretta di mano tra i due leaders.

Trump ha elogiato il grande e prezioso lavoro dei diplomatici di entrambe le parti perché questo primo accordo potrebbe davvero diventare la prima pietra per costruire un futuro di pace e sicurezza nella penisola coreana e in tutto il settore Asia- Pacifico.

“Abbiamo avuto un incontro storico, abbiamo deciso di lasciarci il passato alle spalle”, hanno commentato Trump e Kim stringendosi nuovamente la mano alla fine del meeting.

È ancora presto per sapere se davvero questo accordo sarà risolutivo ma si può considerare già un ottimo punto di partenza per il futuro. La denuclearizzazione è stata il vero piatto forte del pranzo di lavoro a cui hanno partecipato i due leader e su questo tema la discussione è stata davvero serratissima. Tutti e due sanno che per fare funzionare l’accordo appena raggiunto ci dovrà per forza essere la denuclearizzazione della Corea ma se gli Stati Uniti vogliono che sia totale ed irreversibile e iniziata sin da subito, il leader nordcoreano vorrebbe un processo più lento e graduale. Kim chiede anche che gli Stati Uniti ritirino i loro bombardieri dalla base statunitense sull’isola di Guam e che rinuncino alle esercitazioni congiunte con la Corea del Sud ma su questo ci saranno certo altri incontri chiarificatori in futuro.

Per ora non resta che attendere futuri sviluppi e sperare in una pace davvero duratura per la Corea e per il mondo intero.

 

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