Di Assunta Romano
Roma (nostro servizio). Su un totale di 263 omicidi volontari compiuti in Italia dal 1° gennaio al 21 novembre di quest’anno, 109 hanno riguardato donne.
In ambito familiare (93 casi), ad opera del partner o dell’ex partner (63 casi).
Si tratta di numeri che rilevano un aumento consistente delle vittime di genere femminile (+8%) rispetto allo stesso periodo del 2020.
E’ questo il dato allarmante che emerge dal Rapporto “Il punto – la violenza contro le donne”, a cura del Ministero dell’Interno -Dipartimento della Pubblica Sicurezza.
Il dossier è stato presentato in occasione della “Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”.
L’analisi si apre con un bilancio di circa due anni dall’introduzione del “Codice rosso”(legge del 19 luglio 2019, n. 6945) che ha introdotto nuove tipologie di reato nella violenza di genere.
Tra i principali obiettivi della legge c’è quello di perfezionare i meccanismi di tutela delle vittime rendendo più celeri le indagini e l’instaurazione del procedimento penale.
La norma che registra il più elevato numero di trasgressioni (+10%) è quella che riguarda la “violazione dei provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa”.
Dall’introduzione del “Codice Rosso” sono stati 4.234 i casi in tutta Italia.
Le regioni in cui si è registrato il maggior numero di violazioni sono state la Sicilia (585 casi), seguita dal Lazio (452) e dalla Lombardia (398).
Un’analisi dettagliata viene riservata anche ad altri reati, tra cui la “costrizione o induzione al matrimonio”, reato punito con la reclusione da 1 a 5 anni.
A partire dall’anno di riferimento (2019) si registra un aumento delle vittime di sesso femminile (86%).
Di queste il 36% è minorenne, il 68% è di nazionalità straniera.
Un aumento rilevante che, come sottolinea il rapporto, può essere attribuito alla maggiore consapevolezza delle vittime e alla graduale conoscenza della norma che le tutela.
Tra i delitti contro la vita e l’immunità personale rientra “la deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso”, punito con una condanna tra gli 8 e i 14 anni.
Anche in questo caso si registra un aumento negli ultimi 10 mesi (+35%). Il dato che emerge da quest’analisi è l’alto numero di vittime di sesso maschile (78%) contro quello femminile (22%).
Non si tratta però di reati riconducibili alla relazione uomo-donna, dal momento che il 92% degli autori è di genere maschile.
In sensibile aumento anche i casi di “diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti” (il cosiddetto “revenge porn”): +45% nel periodo gennaio- ottobre 2021.
Le vittime sono maggiormente di sesso femminile (73%), italiane (87%), maggiorenni (82%).
Nel dossier della Polizia Criminale una sezione viene dedicata anche ai cosiddetti “reati spia” quali stalking, maltrattamenti contro familiari e conviventi, violenza sessuale.
L’azione messa in campo dalla Polizia di Stato con indagini e raccolta dei dati ha portato alla realizzazione dell’APP YOUPOL, realizzata nel marzo 2020.
Video, audio, messaggi di testo relativi a casi di violenza domestica ma anche a episodi di bullismo o traffico di stupefacenti vengono condivisi in tempo reale dall’ utente con la Sala operativa della Questura.
Tra le recenti novità apportate, la possibilità per chi la usa di nascondere l’attività svolta con l’App, la geolocalizzazione bidirezionale (la Sala operativa localizza il segnalante e questo a sua volta vede qual è l’ufficio di Polizia più vicino).
Gratuita, è scaricabile sia su sistemi IoS che Android.
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