PERUGIA. Il Comando provinciale della Guardia di finanza di Perugia ha intensificato i controlli su strutture ricettive e locazioni turistiche, con l’obiettivo di prevenire e reprimere l’abusivismo e la concorrenza sleale in un settore chiave per l’economia nazionale. I finanzieri hanno trovato ricavi non dichiarati, locazioni senza contratti, mancata dichiarazione dei redditi e lavoratori in nero.

A seguito anche di numerose segnalazioni delle associazioni di categoria, tra cui Federalberghi e Assoturismo, è emersa la proliferazione di attività non in regola, capaci di alterare il mercato e danneggiare gli operatori che rispettano le normative previste dal settore. Un fenomeno che non è sfuggito alla Fiamme Gialle perugine che hanno concentrato le loro verifiche in comuni ad alta vocazione turistica come Assisi, Foligno, Spoleto, Todi, Gubbio, Campello sul Clitunno e Umbertide. I controlli sono stati preceduti da una fase di analisi e mappatura del rischio, realizzata anche sulla base delle risultanze delle banche dati e delle informazioni ottenibili dalle piattaforme online.
Dei 29 esercizi ispezionati, ben 24 sono risultati non in regola in quanto, in diversi casi, è emersa la mancata comunicazione dell’avvio dell’attività ricettiva agli uffici comunali, l’assenza della dichiarazione di locazione degli alloggi e l’omessa esposizione del Codice Identificativo Nazionale (C.I.N.), introdotto dalla legge n. 191/2023 come strumento per garantire trasparenza e tracciabilità dell’offerta ricettiva.

Sono stati, inoltre, quantificati ricavi non dichiarati per oltre 880.000 euro e segnalati all’autorità giudiziaria 11 responsabili di altrettante strutture, che si ipotizza non abbiano comunicato le generalità degli ospiti, in violazione delle norme sulla sicurezza pubblica.
Più in particolare, durante l’indagine, sono stati individuati tre proprietari di immobili che avevano concesso in locazione gli stessi a fini turistici senza alcun tipo di contratto e, soprattutto, senza adempiere agli obblighi fiscali, omettendo di dichiarare ricavi complessivi per oltre 90.000 euro.

A Todi è stata individuata una persona residente all’estero, titolare di un immobile utilizzato per svolgere l’attività di ricezione extra alberghiera, ma per il quale è stata riscontrata l’omessa dichiarazione dei redditi percepiti per circa 180.000 euro. Nel corso dei controlli, sono stati inoltre individuati 3 datori di lavoro che impiegavano 6 lavoratori in nero.
L’azione di controllo, che proseguirà anche nei prossimi mesi, si inserisce in un più ampio programma di monitoraggio delle attività economiche del capoluogo umbro, un’area che attrae ogni anno migliaia di visitatori, soprattutto nel periodo estivo e durante gli eventi culturali e religiosi.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
