Forze Armate, ecco le nuove regole del Governo sul riordino delle carriere

Roma. Il Governo Conte ha approvato, nei giorni scorsi, le norme sul correttivo al riordino delle carriere nelle Forze Armate del 2017.

Il Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte

In questo modo, si esaurisce la delega concessa allo stesso Esecutivo per i necessari aggiustamenti al provvedimento originario.

Secondo la volontà politica il correttivo al riordino doveva favorire le categorie più basse. E così è stato visto che sono state attribuite alle categorie dei sottufficiali e graduati e appuntati il 97% delle risorse disponibili.

Il decreto legislativo contiene modifiche ed integrazioni a quello del 15 marzo 2010, n. 66 recante il Codice dell’Ordinamento Militare, ed è volto ad assicurare la sostanziale equiordinazione del trattamento giuridico ed economico del personale del comparto Sicurezza-Difesa.

Di seguito i principali interventi

 MARESCIALLI

  • Revisione avanzamento ruolo Marescialli
  • Anticipo promozione a Maresciallo Capo (-1) con permanenza minima nel grado di Maresciallo Ordinario da 7 a 6 anni
  • Anticipo promozione a Primo Maresciallo (-1) con permanenza minima nel grado di Maresciallo Capo da 8 a 7 anni
  • Aattribuzione del grado di Luogotenente ai Primi Marescialli Luogotenente (pre-riordino) iscritti nel ruolo d’onore.

Un fuciliere allievo Maresciallo

SERGENTI

  • Revisione avanzamento ruolo Sergenti: riduzione da 5 a 4 anni del periodo di permanenza minimo per l’avanzamento al grado di Sergente Maggiore
  • Eliminazione della promozione per terzi da Sergente Maggiore a Sergente Maggiore Capo
  • Riduzione anzianità minima per attribuzione qualifica speciale
  • Concorsi straordinari, dal 2021 al 2023, per l’accesso al ruolo Marescialli riservato ai Sergenti Maggiori Capo QS per un totale di 300 posti
  • “Una tantum” ai Sergenti Maggiori Capo promossi “per terzi” che sono stati promossi in seconda e terza valutazione.

L’addestramento al nuovo operativo per gli allievi sergenti

GRADUATI E MILITARI DI TRUPPA

  • Riduzione anzianità minima per attribuzione qualifica speciale
  • Assegno “ad personam” ai Caporal Maggiori Capo Scelto con 8 anni nel grado vincitori del concorso Sergenti nel 2017
  • Concorsi straordinari per il reclutamento dei Sergenti, per gli anni dal 2021 al 2023, per un numero complessivo di mille posti per le Forze Armate riservati ai Caporal Maggiori Capi Scelti qualifica speciale e gradi corrispondenti
  • Incremento assegno funzionale Graduati +17
  • Incremento di 1.500 unità delle dotazioni organiche dei Graduati
  • Estensione della possibilità di transito nei ruoli del persone civile della Difesa ai VFP1.

Strade sicure alla stazione centrale di Bari

INTERVENTI A FATTOR COMUNE

  • Innalzamento a 52 anni del limite di età per la partecipazione ai concorsi interni
  • Riduzione della durata dei corsi per la formazione di base
  • Rrevisione dello status di frequentatore per il personale vincitore dei concorsi interni
  • Rimborso delle spese di iscrizione all’albo professionale per talune professionalità specialistiche (inclusi gli infermieri);
  • Estensione “una tantum” assegnata con il D.Lgs. 94/2017 al personale che aveva raggiunto il grado apicale con anzianità al 1° gennaio 2017 anche al personale che ha raggiunto le medesime anzianità entro il 30 settembre 2017
  • Incremento importo aggiuntivo pensionabile personale con la qualifica apicale.

Si può dire che con le risorse messe a disposizione dal Governo, gli Stati Maggiori e la Rappresentanza Militare Militare hanno ottenuto obiettivi di tutto rispetto.

Il provvedimento non ha però risolto i problemi del comparto Difesa e Sicurezza. Basti pensare che, nel marzo scorso, il COCER Difesa aveva presentato un progetto organico normativo economico che avrebbe necessitato di risorse pari a 700 milioni di euro a fronte dei 119 inizialmente disponibili.

La rappresentanza militare ed i sindacati dI Polizia hanno così iniziato un pressing sempre più forte sia sul Governo che sul Parlamento ed hanno strappato al Conte Bis ulteriori 60 miloni di euro (fortemente sostenuti dal ministro della Difesa, Lorenzo Guerini) ma molto lontani dai 200 milioni promessi dall’ex ministro dello stesso Dicastero, Elisabetta Trenta e fatti balenare alla Rappresentanza Militare dal presidente del Consiglio dell’incontro alla vigilia delle elezioni europee.

Quello che viene commentato a livello militare che il risultato ottenuto è soddisfacente ma lontano dal raggiungere l’optimum specie per le Forze Armate, in quanto con un altro provvedimento le Forze di Polizia hanno ottenuto 100 milioni di euro sugli straordinari per esigenze operative contro una manciata di milioni destinati agli straordinari destinati ai militari impegnati nell’operazione “Strade Sicure”.

Nell’esaminare nel dettaglio i provvedimenti economici, riferiti alle singole categorie lascia “perplessi “ che le pur esigue risorse siano state destinate nella quasi totalità a premiare la mera anzianità di servizio senza alcuna traccia di merito o tanto meno della tanto declamata specificità del comparto Difesa e Sicurezza.

Analizzando punto per punto i provvedimenti riferiti al cosiddetto normativo, si favorisce il passaggio ai ruoli superiori.

Tutto è coerente quando si tratta di transitare i graduati nel ruolo brigadieri/sergenti, ma si resta perplessi quando si concede a migliaia di brigadieri, graduati e sergenti di transitare nel ruolo dei marescialli.

Eppure, tempo fa, si diceva che il ruolo Marescialli aveva personale in esubero.

Ma molti militari restano perplessi sul transito nel ruolo Marescialli per i concorsi interni con corsi della durata di poche settimane a fronte della durata triennale per i marescialli provenienti dalle Scuole dell’Esercito.

Ancora molta perplessità lascia il transito nel ruolo Marescialli per i concorsi interni con corsi della durata di poche settimane a fronte della durata triennale per quelli provenienti dalle Scuole Militari. Come si può avere lo stesso livello di preparazione?  La domanda è: cmd si può avere lo stesso livello di preparazione?

Un altro passaggio molto importante è quello relativo alla retribuzione.

I militari e le Forze dell’Ordine devono essere retribuiti adeguatamente per ripagarli dei sacrifici e delle limitazioni dei diritti a cui sono sottoposti per assolvere al compito che lo Stato gli assegna.

Ma queste risorse ed il quadro normativo dovrebbero essere orientati a riconoscere la specificità del comparto favorendo il personale che sta per strada o mette effettivamente “ gli stivali sul terreno”.

Ora l’Esecutivo, con l’inizio della concertazione per il rinnovo del contratto del comparto Difesa e Sicurezza per il triennio 2019-2021, dovrà dimostrare il livello di attenzione che ha nei confronti dei militari e Forze dì Polizia.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Autore