Polizia di Stato: conclusa l’indagine “Shock”. Quattro arresti. Scoperto un interesse della ‘ndrangheta per il cybercrime

Milano. E’ stata chiusa, oggi, dalla Polizia Postale l’indagine “Shock” con l’emissione di 4 misure cautelari.

la Polizia Postale scopre un interesse della ‘ndrangheta per il cybercrime

Gli indagati sono stati accusati di estorsione aggravata dal metodo mafioso ed usura.

In particolare, gli investigatori hanno chiarito, attraverso le indagini che sono durate un anno, come si sia attuata in Lombardia la saldatura tra il mondo criminale ed alcuni professionisti.

In particolare un esponente di spicco della “Locale” di ’ndrangheta di Desio (Monza) era riuscito ad acquisire il controllo di un’importante realtà alberghiera in Liguria, le cui quote sono state oggetto di sequestro da parte del Giudice per le indagini preliminari (GIP) del capoluogo meneghino con la stessa ordinanza che ha adottato le misure cautelari.

E’ stato scoperto che un consulente finanziario segnalava al boss le potenziali vittime e che pianificava, insieme a quest´ultimo, le operazioni finanziarie.

L’organizzazione criminale si interessava a realtà imprenditoriali in crisi, fornendo iniezione di capitali “freschi” ed utilizzando, ove necessario, metodi intimidatori per ottenere il controllo delle attività economiche di rilievo.

Questa indagine è successiva ad un’altra, di ampio respiro internazionale, fatta dagli investigatori del Compartimento di Milano, con l’arresto di 21 persone per associazione a delinquere transnazionale, frode informatica, accesso abusivo a sistema informatico e riciclaggio di proventi di massive campagne di phishing, che lasciava intravedere un interesse della ’ndrangheta verso il cybercrime.

Anche questa inchiesta, come già si era evidenziato nella “Operazione Bruno”, ha messo in luce come la criminalità organizzata stia muovendo passi nel mondo della criminalità informatica, riciclando poi i profitti mediante ordinarie metodologie mafiose.

Alla luce di quanto emerso la Polizia di Stato invita, sempre più e con maggiore forza, gli imprenditori a denunciare subito ogni forma di minaccia o semplici avvicinamenti esplorativi da parte di persone dotate di una certa “liquidità” – anche in cripto-valuta – segnalando siti Internet e caselle di posta elettronica emerse in relazione a questi fenomeni criminali.

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