Cagliari. Il tema della ristrutturazione delle caserme approda anche a Cagliari.
Ieri, si è svolto nel capoluogo isolano un incontro alla presenza del capo di Stato Maggiore dell’Esercito, Generale di Corpo d’Armata Salvatore Farina, del Generale di Divisione Vasco Angelotti, capo Dipartimento Infrastrutture dello Stato Maggiore dell’Esercito, del prefetto Lucia Volpe, rappresentante del Governo per la Regione Sardegna, di Michele Pais, presidente del Consiglio Regionale della Sardegna, dell’onorevole Salvatore Deidda, membro della Commissione Difesa della Camera, del sindaco Paolo Truzzu, e prefetto di Cagliari, Bruno Corda, dell’assessore per l’Ambiente della Regione Sardegna, Gianni Lampis e di numerose altre autorità e qualificati esponenti del mondo universitario, industriale, della ricerca e dei media.
Il Generale di Divisione Vasco Angelotti ha aperto i lavori illustrando i lineamenti progettuali dello “Studio Grandi Infrastrutture – Caserme Verdi”.

La platea del convegno, ieri, a Cagliari
Sono poi intervenuti vari esperti dell’Università di Cagliari, ad architetti e ingegneri, oltre al Brigadier Generale Giancarlo Gambardella, direttore della Task Force Dismissioni immobili del Ministero della Difesa.
Nel suo intervento conclusivo, il Generale Farina ha evidenziato l’importanza di ammodernare il parco infrastrutturale attraverso la realizzazione di basi militari di nuova generazione, che risultino efficienti, funzionali, ispirate a criteri costruttivi innovativi con basso impatto ambientale e ridotti costi di manutenzione, necessari sia per la sicurezza e il benessere dei soldati che per aumentare l’integrazione sociale attraverso l’apertura di strutture ricreative anche alla popolazione civile residente nelle zone contermini.

L’intervento del Generale Farina
Il Capo di SME ha poi sottolineato che “si tratta di un’iniziativa ormai necessaria. Proprio nella consapevolezza della sua importanza, sono sicuro che riusciremo ad arricchire questo nostro progetto operando in modo condiviso con le istituzioni ai vari livelli, con le imprese, con le università e con tutti coloro che credono in questo progetto”.
“Sono cosciente – ha aggiunto – che il percorso intrapreso non sarà nè semplice nè immediato, ma sono altresì convinto che, con lo sforzo di tutti, col supporto delle istituzioni e del Governo riusciremo a portare avanti questo grande progetto a vantaggio di tutto il nostro personale e dell’intera collettività, per fare sempre di più insieme.”
L’idea di aprire le porte delle caserme ha una forte componente simbolica: mettere a disposizione della cittadinanza luoghi che fino a poco tempo prima venivano considerati chiusi e inaccessibili.
Lo “Studio Grandi Infrastrutture – Caserme Verdi” coinvolge al momento 28 caserme dislocate su tutto il territorio nazionale e prevede cinque diverse aree funzionali: area comando, addestrativa, logistica, sportiva ricreativa, alloggiativa.
Il progetto, partendo da inderogabili necessità di sicurezza e benessere del personale – inteso sia come persona sia come soldato che rappresenta un’importante risorsa operativa da addestrare e rendere efficiente – è stato sviluppato su direttrici quali rispetto dell’ambiente, bassi consumi energetici, e basso impatto finanziario con indiscutibili ricadute sul tessuto economico e sociale delle aree interessate prossime alle caserme.
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