Guardia di Finanza: operazione antidroga all’aeroporto di Malpensa. Scoperta cocaina in una spedizione di caffe’ colombiano

Di Fabio Mattei e Michele Toschi
Varese. In un Reparto come quello della Guardia di Finanza di Malpensa – dove ogni anno si sequestrano ingenti carichi di droga di tutte le specie – quello in argomento potrebbe apparire poca cosa, eppure non è così perché mostra quale sia il livello di “fantasia criminale” raggiunto dai trafficanti di droga nel cercare di introdurre stupefacenti all’interno del territorio italiano.

Operazione della Gdf contro il traffico di droga

È questo il preambolo di un’attività che le Fiamme Gialle varesine hanno condotto scovando, tra un normale carico di pregiato caffè colombiano, una piccola partita di cocaina purissima (circa 130 grammi) ma che i narcos avevano nascosto tra numerosi chicchi di caffè che costituivano il carico indirizzato ad un esercizio commerciale della provincia di Firenze, e che recava come destinatario uno strano nome identico a quello di un boss mafioso protagonista di una serie televisiva americana.

Incuriositi dalla circostanza, ed in considerazione che le merci provenienti dal Sudamerica molto spesso richiedono approfonditi controlli doganali, i Finanzieri, in servizio presso il citato scalo aeroportuale varesino, hanno così deciso di ispezionare a fondo la spedizione costatando che, in effetti, si trattava di caffè anche se alquanto “scorretto”.

Ad una più attenta visione della merce, infatti, saltavano fuori numerosi chicchi – che alla fine del conteggio saranno più di 500 – ognuno dei quali era stato accuratamente svuotato, riempito con fine polvere di cocaina (nell’ordine di appena un quarto di grammo per chicco) e poi sigillato con del nastro isolante.

Un lavoro da autentici cesellatori dunque, e che se anche ha impegnato i militari della GdF per ore in una pazientissima ricerca, non gli è comunque servito ad eludere i controlli con il conseguente sequestro.

L’operazione non si concludeva qui giacché i Finanzieri, su autorizzazione della Procura della Repubblica di Busto Arsizio (Varese) procedevano alla cosiddetta “consegna controllata” della partita di caffè in questione che giungeva così al suo recapito toscano, nello specifico un tabaccaio che fungeva da mero punto di ritiro pacchi per conto terzi, dove puntuale si presentava il destinatario (un 50enne cittadino italiano con residenza a Medellin – Colombia e già gravato da precedenti penali specifici).
Più puntuali di lui sono stati però i Finanzieri del Gruppo di Firenze – Tenenza di Pontassieve i quali, non appena la spedizione è giunta nelle mani del trafficante, lo hanno arrestato in flagranza di reato.

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