Roma. In occasione della Giornata Nazionale dello Spazio, è stata organizzata nei giorni scorsi, una conferenza, presso il Palazzo dell’Aeronautica a Roma.
L’evento è stata una riflessione aperta a tutti sul tema delle capacità e delle competenze sviluppate dall’Aeronautica Militare nel settore dell’Aerospazio.
Un momento della conferenza
Lo Spazio non è soltanto ricerca, sicurezza e difesa, ma anche interessi commerciali, come dimostra anche l’impulso che sta venendo da molti Paesi europei, Francia in primis dove il Presidente Emmanuel Macron sta dando una grande spinta sia allo Spazio in funzione militare che commerciale.
Non tralasciando i rapporti con gli Stati Uniti.
La conferenza è stata moderata dal Generale di Brigata Aerea Roberto Vittori, astronauta e capo dell’Ufficio Generale per lo Spazio dell’Aeronautica Militare che, in apertura, ha voluto rimarcare come Spazio ed Aerospazio siano due ambienti distinti, regolati anche da leggi fisiche diverse.
Una differenziazione fondamentale, in base alla quale è possibile definire l’Aerospazio come “l’estensione naturale della fascia di spazio aereo di competenza dell’Aeronautica Militare”, e di cui si inizia a trovare traccia nella legge numero 7 dell’11 gennaio 2018.
Qui, a differenza della precedente del 2003 si fa esplicita menzione alle “politiche spaziali e aerospaziali”.
” I compiti istituzionali dell’Aeronautica Militare sono legati alla difesa e alla sicurezza del Paese. Sono operazioni che si svolgono normalmente guardando e sorvegliando dall’alto verso il basso. Ma oggi le minacce possono venire da ancora più in alto”, ha aggiunto il Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica, Generale di Squadra Aerea Luca Goretti, nel suo indirizzo di saluto iniziale.
Goretti ha sottolineato l’importanza di giornate di condivisione ed informazione come queste.
“La tecnologia e le sfide in questo ambito – ha aggiunto il capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica – corrono velocissime e non possiamo permetterci di perdere tempo, di rimanere semplici spettatori. Da qui l’impulso significativo che l’Aeronautica sta dando e vuole continuare a dare per essere rilevanti in questo ambito”.
Un processo di evoluzione che potrebbe portare lo Spazio a divenire un dominio completamente a sé stante dalle altre Forze Armate in futuro.
“In questo momento – ha proseguito Goretti – dobbiamo essere tutti impegnati a dare il meglio, a ricercare tutte quelle competenze e professionalità nella Forza Armata che possano contribuire a questo percorso di crescita del settore spaziale”.
Una giornata di riflessione e condivisione, quindi, pensata in linea con gli obiettivi di sensibilizzazione dell’opinione pubblica della Giornata nazionale dedicata allo Spazio.
Il Piano della missione VIRTUTE 1, che l’Aeronautica condurrà il prossimo anno in collaborazione con la Società Virgin Galactic
Un tema, ha ribadito lo stesso Vittori, che è necessario affrontare con mente aperta e con la consapevolezza della necessità, come Paese, di organizzare e sfruttare al meglio tutte le competenze esistenti.
“Nel dicembre 2019 è stato dichiarato dalla NATO il dominio Spazio – ha precisato il Generale di Brigata Aerea Luca Capasso, capo dell’Ufficio Spazio e del Comando per le Operazioni Spaziali dello Stato Maggiore Difesa – ma si è trattato solo dell’ufficializzazione di questo concetto”.
“Negli ultimi anni – ha proseguito – si sono affacciati sulla scena molti attori, non solo istituzionali e governativi, ma anche soggetti che hanno dato vita alla cosiddetta Space Economy, e tutto ciò ha portato ad una varietà di nuovi interessi da gestire e di cui tenere conto nella complessità della gestione delle azioni che avvengono nello Spazio”.
“Esso è diventato un Dominio di operazioni per la Difesa – ha evidenziato il Generale Capasso – per il quale si è reso necessario istituire un nuovo insieme di principi, regole e procedure. A questo scopo è nato l’Ufficio Generale per lo Spazio e, a giugno 2020, il Comando delle Operazioni Spaziali della Difesa (COS), quest’ultimo con il compito di gestire il Dominio in termini di monitoraggio e di operazioni spaziali”,
Si parla di Space Situational Awareness, una funzione alla quale l’Aeronautica Militare contribuisce in maniera attiva e che è molto importante in un’ottica più ampia di Space Dominion Awareness.
È necessario, dunque, stare al passo con la tecnologia e soprattutto collaborare con le altre Nazioni, soprattutto quelle più sviluppate in questo settore come Stati Uniti, Francia, Regno Unito e Germania, per trarne insegnamenti preziosi.
Proprio dagli Stati Uniti sta arrivando un grande impulso da importanti realtà private, tra cui ad esempio Axiom, che ha l’ambizione di voler creare una Stazione spaziale privata.
Un ambito molto interessante per l’Italia, leader per la costruzione di moduli pressurizzati, la cui capacità in termini di competenze e capacità industriali è cresciuto tantissimo negli ultimi anni, dal famoso accordo di MPLM (Multi Purpose Logistics Module) del 1998 ad oggi.
Un aspetto, quello dei rapporti tra l’Aeronautica Militare e queste realtà private, che è stato approfondito nell’ambito del collegamento dagli Stati Uniti con il Colonnello Walter Villadei, cosmonauta ed ingegnere dell’Aeronautica Militare, attualmente in addestramento a Houston.
“La storia dimostra che l’Aeronautica Militare è un fattore aggregante e abilitante all’interno della strategia della Difesa – ha spiegato -. Nel corso della definizione delle scelte è importante essere presenti per promuovere l’industria italiana, anche quella piccola e media, verso altri Paesi, Stati Uniti in primis e mettere a disposizione le proprie competenze anche per lo sviluppo della Ricerca Tecnologica applicata allo Spazio. Agire in questo senso, in un contesto sviluppato, significa portare avanti temi e materie di interesse nazionale e militare, inteso soprattutto in questo ambito come sviluppo tecnologico della Difesa”.
L’evento ha offerto anche l’opportunità di ampliare l’orizzonte ad altre Forze Armate, attraverso le parole del capo dell’Ufficio Spazio e Innovazione Tecnologica dello Stato Maggiore della Marina, il Capitano di Vascello Enrico Vignola, che ha voluto sottolineare come “la Marina sia in questo momento principalmente tra i fruitori di servizi, soprattutto in ambiti in forte crescita quali in particolare la Sorveglianza Marittima e le Comunicazioni. Vogliamo dare il nostro contributo, contribuendo alla crescita di tutto il comparto”.
“Sta prendendo forma in questo ambito un concetto nuovo, quello di territorialità – ha aggiunto il Generale Vittori – Possiamo definire un oggetto aerospaziale nel momento in cui costituisce una minaccia diretta o indiretta al territorio; un oggetto spaziale, per definizione, non interagisce con il territorio. Questo concetto diventa quindi dirimente per distinguere tra compiti istituzionali della Forza Armata (come l’Aeronautica, che deve difendere i cieli) e il concetto di Architettura di Assetto spaziale al servizio delle operazioni (concetto interforze)”.
È il momento di rivalutare tutto ciò che è stato negli ultimi 60 anni e impostarlo nuovamente nel modo più corretto ed efficace possibile.
È importante distinguere nettamente Spazio e Aerospazio, così come lo è la differenza tra Suborbitale e Orbitale, come ha spiegato chiaramente il Colonnello Alfredo Pietrolucci, dell’Ufficio Generale per lo Spazio dell’Aeronautica Militare.
“L’Aeronautica Militare segue attentamente il trend tecnologico ed evolve le proprie competenze e capacità anche nel settore dell’Aerospazio”, ha sostenuto.
Altro tema di forte attualità è quello legato allo Space Traffic Management, affrontato dal Generale di Brigata Luca Baione, capo dell’Ufficio Generale per l’Aviazione Militare e la Meteorologia, che ha portato una propria testimonianza di come, a livello internazionale, la materia risulti particolarmente complessa ed articolata in quanto manca, al momento, una definizione condivisa e di conseguenza anche una normativa internazionalmente riconosciuta.
Un altro momento della conferenza
Non poteva mancare un riferimento al tema dello Space Weather, una delle materie che vengono seguite e studiate nell’ambito della cosiddetta Meteorologia Ambientale.
Un tema trasversale a tutti i domini, e che influenza moltissimo le attività spaziali in particolare.
“Il Sole è una stella attiva e da un punto di vista scientifico è poco conosciuta”, ha spiegato il Tenente Colonnello Gizzi, del Comando per le Operazioni Aerospaziali di Poggio Renatico (Ferrara).
“La Meteorologia ci permette di conoscere e studiare l’attività del Sole – ha detto – che invia continuamente verso la Terra dei segnali, se possiamo definirli così. Ognuno di questi fenomeni ha un impatto diverso e può modificare anche l’atmosfera e il campo magnetico terrestre e costituire una minaccia per le nostre tecnologie. Bisogna dunque prepararsi, conoscere bene il Sole ed in quale misura sono sensibili gli assetti e i sistemi verso le minacce solari e prevederle, in modo tale da mettere in atto tutte le azioni di protezione a tutela del sistema”.
La conferenza, che ha visto la partecipazione di numerosi altri relatori ed esperti della Forza Armata, in campi quali la Ricerca e la Sperimentazione in ambito aerospaziale e la sicurezza del volo in campo aerospaziale, si è chiusa con il contributo del Colonnello Raj Agrawal, del Dipartimento Affari Internazianali per lo Spazio della US Space Force, in collegamento dagli Stati Uniti, che nel suo intervento ha voluto ribadire l’importanza di una stretta cooperazione internazionale in questo ambito, auspicando che i rapporti con l’Italia siano sempre più fruttuosi.