Torino. Si è chiusa con un bilancio più che positivo la 7^ edizione degli Aerospace & Defense Meetings, la business convention internazionale per l’industria aerospaziale e della difesa, tenutasi all’Oval Lingotto di Torino.
Quest’anno si è registrato un incremento del 60% di buyer iscritti rispetto alla scorsa edizione e più di 900 partecipanti, tra acquirenti e fornitori.
Sono stati 35 i Paesi coinvolti, 110 le aziende presenti, tra grandi gruppi multinazionali, Piccole e medie imprese (PMI), start up e centri di ricerca.
Si sono tenuti oltre 7.500 incontri B2B preorganizzati. Qualificata numericamente e qualitativamente la presenza del sistema aerospaziale piemontese con 89 imprese rappresentate, in particolare PMI, oltre a 4 tra Università e altre Istituzioni formative e 2 incubatori.
Per gli organizzatori il successo è da attribuire a tutta la filiera organizzativa dell’evento: dalla Regione Piemonte, che in qualità di host sponsor inserisce l’iniziativa tra le attività a sostegno dell’internazionalizzazione del settore come il Progetto Integrato di Filiera e le azioni di attrazione di investimenti gestiti da Ceipiemonte, la Camera di commercio di Torino, host sponsor dell’evento insieme alla Regione, ITA – Italian Trade Agency, partner storico degli ADM che per questa edizione ha accompagnato a Torino una delegazione particolarmente nutrita sia di buyer che di investitori, ABE BCI, ideatore e organizzatore degli ADM , oltre ai partner come il DAP (Distretto Aerospaziale Piemonte) e AIAD, nonché quelli industriali Leonardo, Thales Alenia Space, Avio Aero, Collins Aerospace e Altec.
Le innovazioni tecnologiche delle aziende partner dell’evento
Tante le novità presentate negli stand dai player del settore, in particolare quelli piemontesi, che riconoscono in questo evento un appuntamento tra i più importanti e strategici anche per il “lancio” di nuove tecnologie.
Leonardo ha esposto un modello in scala 1.10 dell’European Male: programma europeo congiunto lanciato in collaborazione con Airbus D&S e Dassault Aviation per lo sviluppo della futura generazione dei velivoli senza pilota.
Si tratta del primo sistema aereo a pilotaggio remoto progettato per il volo in spazi aerei non segregati. Grazie alla configurazione del velivolo, la scelta di un sistema propulsivo bimotore bi-turboelica fornisce l’energia di bordo per il sistema di missione, oltre a offrire la necessaria ridondanza per limitare le restrizioni in caso di operazioni in Europa su aree densamente popolate e spazi aerei non regolamentati.
Nello stand Leonardo era presente anche la tecnologia ATOS (Airborne Tactical Observation and Surveillance System). Si tratta di un avanzato sistema per missioni aeree che integra e gestisce vari sensori e sub-sistemi per permettere ad aerei, elicotteri e velivoli senza pilota di svolgere operazioni di intelligence, sorveglianza, ricerca e soccorso. Con applicazioni sui versanti della sicurezza nazionale, ordine pubblico, militare e SAR (Search and Rescue).
La business convention è stata anche l’occasione per Leonardo e Politecnico di Torino per presentare ufficialmente il progetto “Torino Città dell’Aerospazio”.
Il progetto vede la collaborazione dell’Università degli Studi di Torino e il sostegno di Regione Piemonte nonché supporto istituzionale della Città di Torino.
La nuova realtà nascerà entro tre anni nelle aree industriali dismesse tra Corso Marche e Corso Francia, con l’obiettivo di trasformare il territorio in un punto di riferimento nazionale e internazionale nella ricerca e nello sviluppo tecnologico su specifiche tematiche distintive.
Di forte impatto lo stand di Thales Alenia Space che ha realizzato oltre il 50% del volume pressurizzato della Stazione Spaziale Internazionale, certamente il più grande progetto di infrastruttura orbitante nella storia dell’uomo, contribuendo ai moduli di trasporto MPLM (Multi-Purpose Logistic Module), il laboratorio europeo Columbus di cui è si è potuto avere una riproduzione fedele ed immersiva grazie alle tecniche di realtà virtuale portate sullo stand, i moduli logistici automatici ATV (Automated Transfer Vehicle), i NODI 2 e 3, lo speciale osservatorio CUPOLA, famosa per essere la finestra su Spazio e Terra preferita dagli astronauti e moduli cargo pressurizzati (PCM) di rifornimento Cygnus.
Thales Alenia Space è anche prime contractor per i dimostratori di rientro IXV e il successore Space Rider per conto dell’ESA. Partecipa, inoltre, alla realizzazione del modulo di servizio della capsula spaziale della NASA Orion, il nuovo veicolo per l’esplorazione dello spazio con equipaggio umano.
Infine, Thales Alenia Space è contraente principale della Missione Euclid, super telescopio che punta ad esplorare l’energia oscura e penetrare i misteri della materia oscura, analizzando come l’Universo si sia evoluto negli ultimi 10miliardi di anni per comprendere la sua espansione e il perché stia accelerando.
Grande protagonista agli Aerospace & Defense Meetings 2019 l’additive manufacturing (Stampa 3D), la nuova frontiera della produzione industriale di cui Avio Aero è pioniere in Europa.
Questa tecnologia presenta diversi vantaggi rispetto alla tecnologia di produzione tradizionale: i costi di produzione dipendono dalla quantità di polveri utilizzate e dal tempo macchina (quindi non dalla complessità dell’oggetto disegnato), diminuiscono drasticamente la quantità di scarti (quindi lo spreco) e soprattutto permette l’utilizzo di leghe metalliche non esistenti prima d’ora, come il TiAl – la lega di titanio-alluminio – più resistente di quelle utilizzate in passato ma allo stesso tempo più leggera.
Lo stabilimento Avio Aero di Cameri (Novara) è tra i più importanti al mondo interamente dedicati alla produzione additiva.
Insieme al Politecnico di Torino, inoltre, ha inaugurato il Turin Additive LAB (TAL), un nuovo laboratorio congiunto, sito nella Cittadella della Ricerca e nato per collaborare su tematiche di ricerca di produzione additiva, strategiche per il settore aeronautico.
Allo stand di Collins Aerospace Actuation Italy, società del gruppo United Technologies Corp., leader in soluzioni tecnologicamente avanzate per l’industria aerospaziale e per la difesa globale, i prodotti di attuazione ad alta tecnologia per controlli di volo primari e secondari, valvole per motori ad alta temperatura e sistemi di condizionamento dell’aria. I prodotti specifici sono progettati per l’ala rotante e l’ala fissa per applicazioni sia militari che commerciali.
E ancora ALTEC, Aerospace Logistics Technology Engineering Company, azienda pubblico-privata partecipata di Thales Alenia Space Italia e dell’Agenzia Spaziale Italiana, con sede a Torino e proprio personale distaccato alla NASA e all’ESA, con il A4T4WATCH, segmento informatico avanzato del sistema Skymetry, presentato e commercializzato dalla PMI Digisky (che ne ha direttamente realizzato il segmento aereo).
Skymetry offre al mercato un sistema integrato a basso costo, ma con prestazioni elevate, per il monitoraggio aereo del territorio, con molteplici applicazioni; al suo interno, A4T4WATCH consente prima la completa pianificazione del volo aereo, compresa la calibrazione dei sensori, poi la messa a disposizione strutturata dei dati ottenuti (e dei relativi metadati), il tutto completamente in cloud.
Inoltre ALTEC sta consolidando con Thales Alenia Space e Nanoracks una rete di competenze e facilities che costituiscano una porta d’ingresso facilitata per il volo spaziale di esperimenti tecnologici e scientifici, nel quadro della New Space Economy. Per questo, sta affinando una catena completa di offerte cost-effective di supporto ingegneristico (es. realizzativo, logistico, di integrazione e test), calibrate perché se ne possano valere sperimentatori di differenti livelli di esperienza spaziale.
Anche l’Agenzia Spaziale italiana (ASI) è stata protagonista dell’evento con un stand tra i più visitati nella cornice dell’ex struttura olimpica.
Proprio l’ASI ha calcolato che ogni euro investito nelle attività spaziali ne produce 11 di ritorno economico sul territorio, vanno considerati, infatti, anche altri ambiti che beneficiano delle tecnologie ideate e sviluppate da aziende aerospaziali, come quelli automotive, farmaceutici, tessili e design.
Le innovazioni tecnologiche delle altre aziende in mostra
Gli Aerospace & Defense Meetings sono stati soprattutto una vetrina per molte PMI, che operano anche in settori non solo o non prevalentemente connessi all’aerospazio, come ad esempio i settori automotive, meccatronica, tessile, agroalimentare e design. Accanto alla zona dedicata a soluzioni e tecnologie trasversali del tessuto produttivo regionale (cross technologies), hanno trovato spazio i progetti del Politecnico di Torino, dell’Università degli Studi di Torino, dell’Università del Piemonte Orientale, degli Incubatori e delle start-up che testimoniano la sinergia tra il mondo accademico, imprenditoriale e le istituzioni e la vivacità del territorio in termini di nuove idee e soluzioni all’avanguardia pronte per essere sviluppate e implementate nel settore aerospaziale.
Da Dafne, un pannello solare “pieghevole” (grazie alla collaborazione tra Sabelt e la start up Co-Re) che può dunque espandersi e retrarsi a seconda delle necessità senza occupare spazio, ai piccoli Cubesat, satelliti “nani” che possono fornire lo stesso servizio dei fratelli maggiori ma occupando molto meno spazio, alla penna “spaziale” di Pininfarina, in grado di scrivere in assenza di gravità (dunque nella stazione orbitante), fino al cioccolato di Gobino, racchiuso in confezioni ad hoc per essere portato in missione dagli astronauti nel pieno rispetto delle regole impartite da ESA.
E ancora la tecnologia di Argotec che con i suoi piccoli satelliti difenderà la Terra da eventuali rischi di asteroidi; il materiale studiato da Sabelt in grado di esaurire più facilmente il fuoco in caso di incendio, nello spazio come sulla Terra; sistemi antighiaccio realizzati in additive manufacturing, tecnologia in cui il Piemonte è leader nel mondo, e sistemi di visione per aiutare i piloti degli elicotteri e degli aerei impegnati in operazioni anti incendio.
Fino al progetto Stratofly, di cui il Politecnico è uno dei referenti: un innovativo trasporto aereo umano, una via di mezzo tra l’aereo e l’astronave, per decongestionare i cieli e ridurre a mezz’ora il viaggio tra Roma e Tokyo, per esempio. Icarus invece è il team del Politecnico che insieme a Photonext ha studiato una nuova tecnologia per controllare in tempo reale lo stato di salute di componenti d’aereo tramite la fibra ottica, applicazione che può essere utilizzata anche per costruzioni di grandi dimensioni, come i ponti, al fine di monitorare terreni a rischio frane.
Tessitura Ballesio è un’ impresa tessile che ha inserito sensori nei tessuti: niente più cablaggi, dunque, ma tecnologie molto più leggere e modellabili che dallo spazio possono trovare applicazioni in moltissimi altri ambiti, come quello medico, grazie a piccoli oggetti in grado di misurare determinati parametri per pazienti ospedalizzati dando un rapporto continuo sul loro stato di salute anche da remoto. Ci sono addirittura i fili “a memoria di forma” in grado di modellarsi in base a piccoli impulsi e in grado di muovere o spostare oggetti anche molto pesanti.
Ancora un’ultima curiosità esposta: la chitarra elettrica in fibra di carbonio, proposta da Erre Ti, che ha trasportato dal mondo automotive competenze e soluzioni per uno strumento completamente ingegnerizzato.
Dopo gli Aerospace & Defense Meetings 2019, Torino si prepara all’analogo evento dedicato al mondo della mobilità del futuro.
Si tratta del Vehicle & Transportation Technology Innovation Meetings (VTM), 1-2 aprile del prossimo anno, anch’esso sostenuto da Regione Piemonte e Camera di commercio di Torino: un programma completo di incontri B2B per promuovere a livello globale il settore automotive ed esplorare le sfide, le opportunità e i trend che le nuove tecnologie nel campo dei veicoli e dei trasporti possono riservare per il futuro della mobilità.
© RIPRODUZIONE RISERVATA