Di Valeria Fraquelli
Parigi. L’Africa è da sempre un continente pieno di risorse naturali e con tutte le potenzialità per diventare un modello di business da replicare in tutto il mondo.
Ma la corruzione e l’instabilità politica l’hanno condannata alla povertà.

Il Continente africano una risorsa saccheggiata
Il COVID-19 ha colpito tutto il mondo, provocando un deciso rallentamento dell’economia.
Dopo lunghi mesi di chiusure e di mobilità ridotta anche l’Africa tenta di ripartire con però la zavorra di un debito sempre più alto, di un’incapacità di approvvigionamento di farmaci e vaccini.
Su tutto aleggia la grande corruzione che da anni stritola tutto il sistema politico ed economico.
L’Africa adesso vuole cancellare o almeno restaurare il debito che le impedisce di crescere e ripartire dopo il virus.
E per questo un summit ad hoc è stato organizzato, ieri, a Parigi dal Presidente francese Emmanuel Macron.

Il Presidente francese Macron in occasione di un incontro con esponenti politici africani
Francia e Africa sono strettamente legate, prima da un rapporto che vedeva le colonie in posizione subordinata rispetto alla madrepatria.
Poi con la decolonizzazione è stato instaurato un rapporto paritario tra Stati sovrani che sono diventati alleati. E con una moneta quale il Franco CFA ancorato al valore del franco francese e poi dell’euro.

Un’immagine del CFA africano
La povertà che da sempre stritola l’economia di tanti Paesi africani con l’arrivo del virus è aumentata ancora e ha raggiunto anche quegli strati di popolazione che prima potevano permettersi una vita dignitosa.
La perdita di posti di lavoro in tutto il Continente dovuta alla pandemia è stata catastrofica per l’Africa ed ha aggiunto povertà a povertà in una spirale che sembra senza fine.
Prdere posti di lavoro vuole dire avere più persone povere e di conseguenza avere cittadini che sono disposti ad affrontare lunghi e pericolosi viaggi per tentare la fortuna in Paesi lontani.
La difficoltà nel vendere le materie prime di cui l’Africa è molto ricca ha lasciato il segno e la difficoltà nel settore turistico su cui alcuni Stati africani puntavano ha fatto ridurre drasticamente il PIL, già di per sé molto basso.
Ma adesso l’economia deve ripartire, pur tra mille difficoltà, e la Francia vuole assumere il ruolo di guida nel portare nuovi aiuti al Continente africano.
Emmanuel Macron nel vertice di ieri ha riunito una trentina di leader africani ed europei e diverse istituzioni multilaterali.
Ha evocato la necessità di “sviluppare, attraverso partenariati di finanziamento e industriali, una capacità di produzione in Africa di vaccini di tipo adenovirus, proteine ricombinate e RNA messaggero, nelle prossime settimane”.
Il Presidente francese sa che l’Africa non può farcela da sola. Sa che bisogna aiutarla dal punto di vista economico e sanitario con vaccinazioni davvero accessibili a tutti.
Macron propone perciò un “New Deal” per l’Africa in modo da permetterle di ripartire con nuovo slancio.
Secondo il Fondo Monetario Internazionale l’Africa avrà bisogno di 285 miliardi di dollari entro il 2025 per contrastare gli effetti della pandemia e proprio ieri Macron ha annunciato di voler riassegnare al continente i DSP (Diritti speciali di prelievo) spettanti alla Francia.
Inoltre, ha invitato tutti i Paesi ricchi a fare lo stesso per raggiungere un totale di 100 miliardi di dollari.
Un accordo politico potrebbe essere esaminato al prossimo vertice del G7 o del G20, in agenda giugno e settembre.
Intanto la Francia per aiutare l’Africa ha cominciato cancellando il debito con il Sudan per 5 milioni di dollari.
Questo, forse, potrà essere il primo passo per un Continente africano più libero, più sano e pronto per ripartire.
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