Antimafia: la DIA di Bologna sequestra beni al “re del vino” di Russi (Ravenna)

Bologna. La Direzione Investigativa Antimafia (DIA) di Bologna, in collaborazione quelle di Firenze e di Brescia, ha sequestrato beni mobili ed immobili, per un valore di oltre 50 milioni di euro, ad un imprenditore noto come il “re del vino” di Russi (Ravenna).

Operazione della DIA di Bologna

L’uomo era stato, recentemente, condannato a 9 anni e mezzo di reclusione per associazione per delinquere, riciclaggio e autoriciclaggio nell’ambito della inchiesta “Malavigna”.

Il provvedimento, emesso dal Tribunale di Bologna ha interessato 74 immobili, tra fabbricati e terreni situati in Emilia Romagna e Lombardia, numerose partecipazioni societarie e compendi aziendali, 9 autoveicoli (tra cui 5 d’epoca), nonché 20 rapporti bancari, di cui uno presso un istituto bancario di San Marino.

Nel 2012 era stato già coinvolto nell’operazione “Baccus”, coordinata dalla DDA di Bari, riguardante la criminalità organizzata cerignolana, all’esito della quale la locale Corte di Appello lo aveva condannato a 4 anni di reclusione, per reati associativi finalizzati alla truffa aggravata e ai reati fiscali.

Nel 2017 era stato, invece, arrestato dalla DIA di Bologna nell’ambito della citata operazione “Malavigna”, coordinata dalla Procura di Ravenna, che aveva consentito di disarticolare un gruppo criminale specializzato nel riciclaggio di ingenti capitali di provenienza illecita e nelle frodi fiscali, perpetrate mediante l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti.

L’attività aveva consentito di arrestare oltre all’imprenditore ritenuto a capo del sodalizio, anche i cerignolani dei pregiudicati considerati vicini al clan Piarrulli-Ferraro, operante nel Foggiano.

Con il decreto di oggi, il Tribunale di Bologna, nel condividere le risultanze degli accertamenti patrimoniali e finanziari svolti dalla DIA, ha evidenziato la sproporzione tra i redditi dichiarati e i beni nella sua disponibilità.

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