Napoli. La protezione delle aree marine, dei Parchi archeologici marini e del Santuario dei Cetacei è di competenza della Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera. Un tema che è stato trattato, oggi a Napoli, nel corso del “Naples Shipping Week”.
In Italia sono state istituite 27 aree marine protette, 2 Parchi archeologici marini ed il Santuario dei Cetacei. Quindi abbiamo un numero complessivo di 30 aree marine soggette a tutela ambientale. In Campania le Aree Marine Protette sono 4.

Le Aree Marine protette italiane
La più antica è quella di Punta Campanella, istituita con Decreto 12 dicembre 1997. E con il Decreto 27 dicembre 2007 è stata istituita l’AMP Regno di Nettuno, mentre con un altro decreto datato 21 ottobre 2009 sono state istituite le Aree Marine Protette di Santa Maria di Castellabate e di Costa degli Infreschi e della Massetta, entrambe gestite dal Parco Nazionale del Cilento e Vallo Diano, con cui confinano.
Sempre in Campania vi sono poi gli unici due “Parchi sommersi” italiani, equiparati alle Aree Marine Protette ma istituiti ai sensi dell’articolo 114 (comma 10), della legge numero 388 del 2000 (Legge finanziaria 2001) con decreto del ministro dell’Ambiente, di concerto con quelli per i Beni e le Attività culturali, dei Trasporti e della Navigazione e delle Politiche agricole e forestali e d’intesa con la Regione Campania. Si tratta dei parchi sommersi di Baia nel Golfo di Pozzuoli e di Gaiola in quello di Napoli.
Ci sono poi le cosiddette “ASPIM” (Aree Speciali Protette di Importanza Mediterranea) istituite a seguito del protocollo 1995 della Convenzione di Barcellona per la Protezione dell’ambiente marino e la regione costiera del Mediterraneo.
In nostro Paese ha il maggior numero di ASPIM fra quelli aderenti, fra gli Stati mediterranei. Una delle ASPIM è in Campania: l’Area Marina Protetta di Punta Campanella.
In definitiva, in termini percentuali, il 20% delle aree marine soggette a tutela si trova in Campania o, anche, che il 100% dei parchi sommersi è nella nostra regione.
Si tratta di numeri funzionali a far comprendere per quale ragione oggi parliamo delle Aree Marine Protette in Campania. In Italia gli unici Parchi Sommersi sono collocati a Baia e Gaiola (Napoli). Entrambi istituiti il 7 agosto 2002.

La Guardia Costiera garantisce la protezione delle Aree Marine
Ci sono particolari regole da rispettare nelle riserve. Le quali vengono suddivise in Zone A, B e C. Nella zona A che rappresenta il cuore della riserva, il livello di tutela è massimo. Ed è interdetta a tutte le attività che possano arrecare danno o disturbo all’ambiente marino. In essa, individuata in ambiti ridotti, sono consentite in genere unicamente le attività di ricerca scientifica e le attività di servizio poste in essere per il mantenimento dell’integrità dell’area.
Nella zona B sono invece consentite diverse attività, compatibili con la conservazione dell’ambiente. Quindi possono essere fatte immersioni subacquee. Si può navigare, fare il bagno e pescare. Tutte queste attività sono state opportunamente regolamentate, per ridurre al minimo l’impatto con le persone.
Infine, nella zona C le attività consentite sono più numerose in quanto il grado di tolleranza dell’impatto sull’ambiente è maggiore. Ma anche in essa le attività che seppure sono state previste vengono chiaramente e puntualmente regolamentate.
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