Di Gerardo Severino
Buenos Aires. Fra i Corpi di Polizia dei vari Paesi del mondo, con i quali peraltro esistono ottimi rapporti di collaborazione con gli omologhi italiani, merita una menzione particolare la Gendarmeria Nacional Argentina, definita in gergo argentino “Forza”.

Agenti della Gendarmeria Nacional Argentina in attività
E’ una nobile Istituzione ad ordinamento militare, meglio nota con l’appellativo di “Centinela de la Patria”, la quale fu oggetto di un’importantissima riforma varata dal Congresso Nazionale esattamente cinquant’anni orsono (Legge 19.349 del 25 novembre 1971, “Ley de Gendarmeria Nacional”) riforma che ha dato vita a quella che oggi è ritenuta da molti esperti di geopolitica come una delle più importanti e meglio organizzate Istituzioni poliziesche dell’area latino-americana.
La vogliamo ricordare con il presente articolo, cogliendo sin da subito talune similitudini che l’avvicinano non poco sia all’Arma Benemerita che alle Fiamme Gialle.
Origini e finalità istituzionali
La Gendarmeria Nazionale argentina fa risalire le proprie origini al lontano 1938, anno nel quale, sotto la Presidenza di Roberto M. Ortiz, tale milizia fu fondata mercé il varo della Legge n. 12.367 del 28 luglio, appositamente approvata dal Congresso Nazionale.
La Gendarmeria Nazionale sorse principalmente sotto la veste di una vera e propria forza di “Guardia di Frontiera”, al pari dell’allora Regia Guardia di Finanza (caratteristica che è rimasta ancora oggi nel DNA della Forza).
La nuova Forza di Polizia fu dotata di una propria speciale uniforme (oggi utilizzata come uniforme storica, adottata con decreto dell’allora Ministro della Guerra in data 15 settembre 1938 (di fatto modificata appena due anni dopo, il 6 settembre 1940), indossata per primo sia dal personale in servizio presso la Direzione Generale, sia dal Gruppo d’Istruzione del Campo di Mayo che dalla Squadra operativa “Sáenz Peña”.

Un sequestro di materiale operato dalla Guardia Nacional argentina
In seguito, la Forza si trasformò in un’amministrazione poliziesca a 360° gradi, svolgendo, come vedremo a breve, anche altri importantissimi ruoli.
La storia di tale organismo ci ricorda che in quel frangente storico (fine anni ’30) la Forza sostituì i Reggimenti dell’Esercito Argentino, ai quali, in precedenza, erano state demandate, in aggiunta al proprio ruolo, anche le mansioni tipiche della stessa Gendarmeria, quali la salvaguardia del territorio e la tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica nelle aree extra metropolitane, soprattutto in quelle più remote del Paese.
In quel periodo della storia argentina, la Forza fu, quindi, incaricata di assicurare la sicurezza delle frontiere della Repubblica, a quei tempi peraltro scarsamente popolate, ma certamente teatro di frequenti attività contrabbandiere.
Non solo, ma così come accadeva già da qualche secolo qui in Italia, volendo ricordare la storia delle Fiamme Gialle, la Gendarmeria rappresentò la prima forza di difesa dei confini nazionali in caso di attacchi nemici, oltre ovviamente a un valido strumento di Polizia Militare, necessario anche per prevenire e reprimere sia gli espatri dei disertori, lo stesso spionaggio militare, ma anche l’immigrazione clandestina.
Secondo la volontà politica d’allora, trasfusa nella legge istitutiva, la Forza avrebbe risposto, infatti, alla necessità di: «[…] contribuire in modo decisivo a mantenere l’identità nazionale in aree confinanti, per preservare il territorio nazionale e l’intangibilità del concorso internazionale confine».
Considerata la delicatezza di tali compiti, il personale che fu chiamato a farne parte fu sottoposto, già allora, alla disciplina militare, peraltro rafforzata sia dall’ordinamento marcatamente militare (e quindi dallo stesso addestramento militare), così come da una formidabile formazione tecnico-giuridica, in virtù della quale i gendarmi avrebbero svolto funzioni di polizia in tempo di pace, ovvero compiti di natura militare in tempo di guerra, né più e nemmeno di come era allora previsto per i Finanzieri italiani.
E si tratta, questa, di una caratteristica peculiare che la Gendarmeria non perse nei decenni successivi, come ci ricorda la sua partecipazione alla Guerra delle Falkland-Malvinas, nel 1982.
Anche per tale ragione, la Forza mantiene ancora oggi un rapporto funzionale con il Ministero della Difesa, inquadrata, a questo punto, sia nell’ambito del sistema di Difesa Nazionale che in quello proprio della Sicurezza Interna, garantendo così la sicurezza dei luoghi di importanza strategica nazionale.
L’organizzazione della Gendarmeria.
La Gendarmeria Nazionale Argentina, il cui motto araldico è “Energia y Correción”, è attualmente organizzata sulla base di una apposita “Ley Organica”, per l’esattezza la n. 19.349, approvata dal Congresso Nazionale Argentino il 25 novembre del 1971, la quale disciplina l’organizzazione, la missione, le funzioni, la giurisdizione e le competenze, ma anche il regime giuridico del relativo personale.
Essa è retta da un Direttore Nazionale – Comandante Generale (dal 3 gennaio 2020, il Generale Andrés Severino) coadiuvato da un Vice Direttore Nazionale (Generale Javier Alberto Lapalma), così come da un servizio di Stato Maggiore, molto simile a quanto praticato presso i Comandi Generali della Guardia di Finanza e dell’Arma dei Carabinieri.
La Forza, posta, quindi, alle dirette dipendenze del Ministero della Sicurezza, è attualmente distribuita sul territorio attraverso 8 sedi regionali (Comando de Región).
Oltre ai Comandi Regionali, dai quali dipendono sia gli “Squadroni” che i “Raggruppamenti”, a loro volta articolati in Gruppi, Sezioni e Pattuglie, la Gendarmeria dispone anche di sei unità mobili, di una propria forza speciale di intervento rapido (il noto “Grupo Alacrán”), di uno “Squadrone di Intelligence”, di Sezioni di “Polizia Stradale”, di un apposito Nucleo di “Protezione Ambientale”, di varie Stazioni del “Soccorso Alpino”, e di una “Sezione rilevamento, localizzazione e distruzione esplosivi”.
L’Istituzione di Polizia dispone naturalmente di alcune speciali aree che potremmo definire “Logistico-Amministrative-Operative”, poste in essere attraverso uno “Squadrone Logistico”, un “Servizio Telecomunicazioni e Informatica”, un “Servizio Investigativo Esperto”, un “Servizio di Aviazione” ed un “Servizio Sanitario”.
Riguardo al personale occorre dire che attualmente esso viene addestrato presso vari e importati Istituti di formazione, quali la Scuola Nazionale della Gendarmeria Grl. Sig. Martín Miguel de Güemes (che ha il rango di Accademia), che ha sede in Ciudad de Evita (Buenos Aires), la quale provvede alla formazione del quadro ufficiali con corsi quadriennali, la Scuola Sottufficiali Cabo Raúl Remberto Cuello, con le sedi di Cordoba e Mercedes, che addestra i sottufficiali, la Scuola Gendarmes Félix Manifior, a Barrial, per la formazione dei gendarmi, l’Istituto di Formazione Specialistica Cabo Juan Adolfo Romero, al quale vengono ammesse tutte e tre le categorie di personale, onde seguire gli opportuni corsi di aggiornamento, nonché la prestigiosa Scuola Superiore della Gendarmeria Nacional Grl. da Briga Sig. Manuel Maria Calderón, concepita e retta a livello universitario. Sia gli ufficiali che i sottufficiali hanno, infine, accesso agli Istituti di formazione specialistica dell’Esercito argentino.

La Scuola della Gendarmeria argentina
I compiti attuali.
Essendo un’Istituzione animata da poliedriche specializzazioni, la Gendarmeria Nazionale Argentina (il cui organico si aggira sui 41 mila uomini) è attualmente impegnata, oltre che nella tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica (sia lungo le frontiere che all’interno del Paese), soprattutto nella repressione del contrabbando e degli altri illeciti doganali, nella lotta al traffico di stupefacenti, nella lotta al terrorismo, ma anche nella repressione dei reati comuni, di quelli ambientali e, ovviamente, nella salvaguardia della vita umana, peraltro combattendo più di altri il deleterio fenomeno dell’immigrazione clandestina.
Come è accaduto anche per la Guardia di Finanza e l’Arma dei Carabinieri, la Gendarmeria è stata ed è impegnata anche in missioni internazionali, finalizzate per lo più al mantenimento della pace, ma anche per apportare aiuti umanitari per conto delle Nazioni Unite, così come è stato assicurato in Paesi come il Guatemala, Bosnia-Erzegovina, Croazia, Angola, Libano, Ruanda e Haiti.
Al pari delle italianissime Fiamme Gialle i Gendarmi argentini sono particolarmente affezionati alle proprie origini di “Truppe da Montagna”, tanto da aver scelto quale marcia d’ordinanza da suonare in occasione delle varie cerimonie la composizione musicale dal titolo “Águilas de las Fronteras”, titolo che non ha certo bisogno di traduzione.
Il Comandante Generale, Andrés Severino.
Appartenente ad una famiglia di origini italiane, il Generale Andrés Severino, Direttore Generale – Comandante Generale della Gendarmeria Argentina, è nato a Buenos Aires il 22 settembre 1959.

Il Generale Andrés Severino, Comandante Generale della Gendarmeria Argentina
Laureato in Giurisprudenza è stato ammesso presso la Scuola Ufficiali della Gendarmeria Nazionale l’8 febbraio del 1983, uscendone con il grado di Sottotenente nel dicembre del 1985.
Il Generale Severino ha alle spalle una carriera particolarmente significativa, la quale lo ha visto ricoprire incarichi di altissimo prestigio, sia nell’ambito della stessa Gendarmeria, con il comando di importanti reparti operativi (Escuadron) che a livello internazionale.
Nel 1996 è stato responsabile della sicurezza del Ministro della Difesa argentino, mentre qualche anno prima ha ricoperto l’incarico di “Esperto” (capo della sicurezza) presso l’Ambasciata argentina in Colombia.
Già Comandante Regionale della Gendarmeria a Rio Gallego e Cordoba, ma anche responsabile di importanti ruoli di staff, da Capo della Gendarmeria si è particolarmente distinto nel favorire al massimo la cooperazione internazionale, peraltro adoperandosi per l’apertura, presso la Direzione Generale di Buenos Aires, di un ufficio di collegamento della Guardia di Finanza, Istituzione con la quale sono stati siglati importanti accordi sul fronte della lotta transnazionale agli illeciti economico-finanziari.
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