Di Cecilia Sandroni
BOLOGNA. Nei giorni scorsi, Bologna ha ospitato un evento di grande rilevanza per il futuro del nostro pianeta, “Italia Chiama Artico”, un festival organizzato dalla rivista Osservatorio Artico alla sua quarta edizione.
Italia Chiama Artico ha visto il coinvolgimento di istituzioni, Centri di ricerca, Università e aziende, Ambasciatori, esploratori, Comandanti di navi delle Marina Militare, come l’Alliance, uniti per discutere le sfide ambientali, scientifiche, politiche ed economiche legate al Grande Nord.

Nave Alliance in navigazione
L’incontro, patrocinato dal Comune di Bologna, dalla Marina Militare e con la collaborazione di partner come Scenario, Assarmatorii, Real Ice, Alfa Laval, Ireos, ha offerto un’importante occasione di confronto tra esperti e pubblico, per esplorare il ruolo cruciale dell’Artico in un mondo come quello di oggi in continuo cambiamento.
Il programma della giornata ha incluso tavole rotonde, conferenze e sessioni B2B, in cui esperti internazionali hanno analizzato vari aspetti delle connessioni tra l’Italia e l’Artico.
Tra i momenti più rilevanti della giornata, il panel “L’impatto del cambiamento sulla società” ha affrontato le conseguenze globali dei mutamenti climatici e geopolitici nell’Artico.
I partecipanti, tra cui il prof. Alberto Pagani dell’Alma Mater Studiorum, la prof.ssa Mara Morini dell’Università di Genova e il prof. Alessandro Vitale dell’Università di Milano, hanno esplorato come le trasformazioni nel Grande Nord stiano influenzando l’economia, la sicurezza e la politica mondiale.
Uno degli aspetti più significativi emersi durante il dibattito è stato il potenziale economico dell’Artico, che va ben oltre le sue risorse naturali.
La dottoressa Emanuela Somalvico Direttore Osservatorio Intelligence sull’ Artico, autrice del saggio Prospettiva Artico. Nuove sfide per l’intelligence (Edizioni Fondazione Margherita Hack) ha sottolineato come l’Artico stia diventando un polo economico sempre più importante, grazie a settori come la pesca, il mining, la gestione dei rifiuti, e le rotte marittime strategiche.

Emanuela Somalvico Direttore Osservatorio Intelligence sull’ Artico, autrice del saggio Prospettiva Artico. Nuove sfide per l’intelligence (Rubettino Editore)
La scoperta di nuove risorse, causata dallo scioglimento dei ghiacci, ha attirato l’interesse di potenze globali come Russia, Stati Uniti, Canada e Europa, creando nuove opportunità ma anche sfide infrastrutturali e geopolitiche.
Il dibattito è proseguito con il panel “Il Mondo Nuovo. Nuovo Mondo”, con la partecipazione di esperti come Paolo Quattrocchi, del Centro Studi Italia-Canada, Alessandro Panaro di SRM e la prof.ssa Ilaria Tani dell’Università di Milano-Bicocca.
La discussione è andata avanti approfondendo le trasformazioni geopolitiche in corso, analizzando le nuove rotte commerciali e le sfide politiche globali, con un particolare focus da parte dell’esperto ed avvocato Paolo Quatrocchi del Centro studi Italia-Canada sul ruolo del Canada nei confronti dell’Artico grazie alla Artic foreign Policy Canadese e gli aiuti alle popolazioni del Nord.
Questo evento dimostra quanto sia cruciale comprendere le sfide legate all’Artico, un tema che non riguarda solo il Grande Nord, ma ha impatti diretti su tutto il pianeta. In un’epoca segnata dai cambiamenti climatici e da nuove dinamiche geopolitiche, l’Artico è diventato un termometro per il nostro futuro.
L’importanza di tali discussioni è destinata ad aumentare, e diventa essenziale che anche le giovani generazioni si avvicinino a questi temi per essere pronte a fronteggiare le sfide che ci attendono.
Come ha affermato l’Ambasciatore Agostino Pinna, inviato speciale Artico per Il Ministero degli Esteri, è fondamentale che i giovani si avvicinino a queste tematiche, approfittando di occasioni come questa per entrare in un mondo che è ancora riservato a un numero ristretto di specialisti.” La consapevolezza dell’importanza dell’Artico è cruciale per il nostro futuro”.
Ed ha aggiunto “giornate come queste ci aiutano in questo sforzo collettivo di studio, di analisi, di una realtà che merita di essere conosciuta meglio e che probabilmente avrà un impatto sempre maggiore sulla salute della terra e su questioni che riguardano le prossime generazioni”.
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