Di Chiara Cavalieri
BAGHDAD. L’Iraq e la Compagnia petrolifera britannica BP hanno firmato un accordo definitivo per la riabilitazione e lo sviluppo di quattro giacimenti di petrolio e gas a Kirkuk.
La capacità produttiva della prima fase del progetto è stimata in circa 3 miliardi di barili di petrolio equivalente, segnando un passo significativo nella strategia energetica del Paese.
L’intesa arriva dopo la firma di un memorandum d’intesa lo scorso anno e la definizione, a gennaio, dei termini tecnici e commerciali per il rilancio dei giacimenti di Kirkuk. BP aveva già operato nella regione dal 2013 al 2019 e ora torna con un progetto di vasta portata.

Il progetto include l’investimento nel gas associato, la riabilitazione e l’ampliamento degli impianti della North Gas Company
I dettagli dell’accordo
L’accordo prevede lo sviluppo dei giacimenti. Hassan, Kirkuk, con le sue due cupole Baba e Avana, Jambur, Khabbaz
Il progetto include l’investimento nel gas associato, la riabilitazione e l’ampliamento degli impianti della North Gas Company e la creazione di una centrale elettrica da 400 megawatt per supportare il fabbisogno energetico locale.
Un investimento da 25 miliardi di dollari
BP prevede di avviare i lavori nel 2025, collaborando con la North Oil Company, la North Gas Company e un nuovo operatore per stabilizzare e aumentare la produzione.
Tra le attività principali: un programma di trivellazione completo, la riabilitazione di pozzi e infrastrutture esistenti, la costruzione di nuove strutture, incluse quelle per l’espansione della produzione di gas
Le opportunità potenziali nella zona contrattuale e nelle aree limitrofe sono stimate in circa 20 miliardi di barili di petrolio equivalente.
Secondo un funzionario del settore, BP potrebbe investire fino a 25 miliardi di dollari nel corso del progetto.
Strategia BP in Iraq e il ruolo di Kirkuk
L’accordo prevede che i bonus di BP saranno legati ai volumi di produzione aggiuntivi, ai prezzi e ai costi.
La società britannica potrà inoltre riservarsi una quota della produzione e delle riserve in proporzione alle commissioni percepite per l’aumento della produzione.
BP ha una lunga storia con l’Iraq, che è il secondo produttore dell’OPEC e detiene la quinta riserva accertata di petrolio greggio al mondo.
La Compagnia scoprì il petrolio a Kirkuk già negli anni ’20 e ora punta a rafforzare il proprio ruolo sotto la guida dell’amministratore delegato Murray Auchincloss.
BP collaborerà con il governo iracheno per costituire il nuovo operatore del progetto, che sarà un’organizzazione composta principalmente da dipendenti della North Oil Company e della North Gas Company, con il supporto di tecnici distaccati dalla compagnia britannica.
Una volta avviato il progetto, BP creerà una joint venture indipendente per gestire la sua partecipazione nell’operatore.
Kirkuk: un giacimento strategico
Le operazioni di BP in Iraq saranno centrali per le sue future attività di esplorazione e produzione.
Il giacimento di Kirkuk è tra i più ricchi del paese, con riserve recuperabili stimate in 9 miliardi di barili di petrolio.
L’accordo rappresenta un’importante mossa per il Paese che punta a modernizzare il settore energetico, aumentare la produzione e attrarre investimenti stranieri per sviluppare le sue risorse naturali.
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