Brigata RISTA-EW, parla il Generale Tortorelli: “Innovazione e specializzazione per assicurare la Difesa nazionale e promuovere la stabilità internazionale”

Anzio (Roma). Electronic Warfare (EW), Humint (Human Intelligence), formazione di personale da destinare nell’incarico di intelligence nei Reggimenti e Brigate di appartenenza dell’Esercito. Nella caserma Santa Barbara di Anzio (Roma), da circa un decennio, opera la Brigata RISTA-EW (Reconnaissance, Intelligence, Surveillance, Target Acquisition-Electronic Warfare) dipendente dal Comando delle Forze Operative Terrestri di Supporto (COMFOTER SPT).

Ogni operatore evidenzia le altissime qualità professionali impiegate in settori molto delicati della Forza Armata.

Reportdifesa.it ha intervistato il comandante della Brigata, il Generale Giuseppe Tortorelli che, nella sua carriera, ha comandato con il grado di Colonnello il 33° Reggimento EW di stanza a Treviso.

Il generale di Brigata, Giuseppe Tortorelli, comandante della RISTA-EW

Generale, in 54 anni di storia dalla costituzione del Centro Difesa Elettronica (CDE) alla Brigata RISTA l’Esercito Italiano ha usato le nuove tecnologie per contrastare le minacce in Patria e nei teatri operativi. Con quali risultati?

L’innovazione e la specializzazione sono, certamente, i fondamenti sia nel passato che nel periodo attuale della Brigata RISTA-EW. In particolare, per quanto riguarda l’innovazione tecnologica occorre sempre essere aggiornati e tempestivi nelle attività da svolgere per ottenere quelle informazioni, di carattere militare, a livello tattico per poter svolgere i nostri compiti. La Brigata è sempre stata considerata all’avanguardia da questo punto di vista e coinvolta, direttamente e pienamente, in quello che costituisce lo sviluppo futuro del nostro Paese. In particolare, per assicurare la Difesa nazionale e promuovere la stabilità a livello internazionale dobbiamo essere sempre pronti, sotto il profilo professionale, privilegiando la specializzazione e l’utilizzo delle novità in campo tecnologico.

E, quindi, la Brigata come agisce per respingere eventuali minacce?

Disponiamo, ad esempio, di componenti sia di guerra elettronica che di sorveglianza quali gli UAV (aerei a pilotaggio remoto, più conosciuti come droni ndr) che, impiegando sistemi tecnologicamente complessi grazie all’abilità dei nostri operatori, contribuiscono alla difesa da eventuali minacce.

La RISTA si occupa anche di attività didattiche-addestrative che prevedono, oltre allo studio dottrinale di riferimento delle varie materie, anche di attività pratiche.

Il Centro RISTA-EW è un centro di formazione, altamente specializzato che contribuisce anche alla formazione in ambito Difesa. Infatti, grazie alla collaborazione con il Centro Intelligence Interforze, è stato avviato uno scambio di istruttori, di relatori, incrementando la collaborazione nell’ambito di alcuni corsi come fasi di reciproco completamento. Quest’attività costituisce un elemento fondamentale per la formazione specialistica di Forza Armata con positive ricadute anche in ambito Difesa.

Da dove provengono i frequentatori?

Chi frequenta i nostri corsi proviene da ogni Reparto dell’Esercito. Soddisfare le esigenze di informazione di livello tattico coinvolge tutta la Forza Armata. Il personale, normalmente, è selezionato dai comandanti dei vari Reparti, seguendo particolari attitudini dei candidati o per particolari capacità dimostrate nel lavorare in questo settore. Si tengono anche corsi particolarmente avanzati dove il frequentatore ha già maturato una discreta esperienza nel settore, operando negli anni precedenti in esercitazioni o nei teatri operativi nell’area “Informazioni” e, quindi, affina e consolida le proprie conoscenze grazie a questa tipologia di corsi.

Riguarda solo ufficiali e sottufficiali?

Non solo, anche graduati. Perchè nella Forza Armata, la formazione in questo settore è estesa anche a quest’ultima categoria che, in alcuni casi, ha raggiunto un’elevatissima specializzazione nel campo delle informazioni militari.

Una volta terminata questa formazione, come poi vengono impiegati?

Vengono impiegati in attività di intelligence tattica a vari livelli, da quello di Reggimento a quello di Brigata. Ovvero in altri incarichi di staff nell’ambito della stessa area funzionale. O ancora, nell’ambito del proprio Reparto come, ad esempio, responsabile di alcune attività di sicurezza o per altri tipi di mansioni più specialistiche relative all’impiego di particolari sistemi.

Quali sono i rapporti con le altre Brigate di settore dei Paesi NATO? Con quali c’è maggiore collaborazione e scambio di esperienze?

In ambito NATO una grossa opportunità è data dal fatto che parliamo lo stesso linguaggio. Per cui una delle potenzialità che viene sfruttata in questo settore è l’utilizzo di pubblicazioni e procedure standardizzate in ambito NATO, che favoriscono l’integrazione con altri Paesi dell’Alleanza atlantica. Tutto, dunque, è più agevole e sicuramente aiuta nello scambio di esperienze e di miglioramento nelle capacità. Si può sicuramente dire che, in ambito NATO, il nostro tipo di lavoro si integra perfettamente con altre Nazioni che seguono, nei teatri operativi o nelle esercitazioni lo stesso settore. Molto spesso vengono svolte esercitazioni che hanno la finalità di integrare i vari Paesi dell’Alleanza nell’interoperabilità, come è avvenuto recentemente nell’esercitazione “Bold Quest” negli Stati Uniti.

Come italiani, forse su questo siamo avanti rispetto ad altri Stati dell’Alleanza?

L’Italia ha investito molto su questi temi. E siamo particolarmente entusiasti di partecipare alla NATO e di aver un’integrazione a livello europeo tra i vari Paesi con i quali ci sforziamo di apprendere ed applicare procedure comuni. In questo senso, si può dire che noi italiani siamo avanti nell’essere ben propensi a lavorare insieme agli altri. Si è visto nei teatri operativi, dove il personale italiano è molto richiesto.

Cosa significa parlare di guerra elettronica?

La guerra elettronica è uno degli strumenti indispensabili per tutti gli eserciti moderni ed è sicuramente uno degli strumenti primari per quanto concerne la Brigata RISTA-EW. Lo sfruttamento del campo elettromagnetico che sia orientato ad impedire l’utilizzo da parte del nemico o che sia orientato ad ottenere vantaggi per le nostre forze, oggi, è imprescindibile nel moderno campo di battaglia. La possibilità di radiolocalizzare una minaccia avversaria o di poter, eventualmente, disturbare una minaccia proveniente da un’emissione elettromagnetica del nemico sono elementi fondamentali di cui non ci si può privare.

Il personale che si occupa di guerra elettronica è molto preparato e motivato sia per quanto riguarda le conoscenze tecniche che per l’impiego operativo. Come Esercito abbiamo un’unità particolarmente specializzata che pur operando silenziosamente assicura l’assolvimento dei compiti militari anche nella dimensione elettromagnetica. Le posso assicurare che il 33° Reggimento di Guerra elettronica di Treviso è il fiore all’occhiello della Brigata nel settore, unitamente al 41° Reggimento Cordenons ed al 13° Battaglione Aquileia che eccellono in altri tipi di attività parimenti necessarie.

Sempre nel campo della guerra elettronica il 33° ci consente di vedere in una dimensione apparentemente invisibile: ossia quella delle comunicazioni, delle emissioni radio e dei radar. Stiamo, insomma, parlando di un aspetto particolarmente importante nel mondo attuale.

Generale, vista la vostra esperienza, secondo lei il cittadino comune cosa deve temere in questo momento storico dove si susseguono tantissimi attentati non solo nei teatri, penso ad esempio gli ultimi in Afghanistan ma anche in Europa?

Stiamo vivendo in un mondo particolarmente cangiante. La minaccia muta continuamente, soprattutto quella asimmetrica. Sono minacce portate avanti da gruppi o da organizzazioni che si trasformano abbastanza rapidamente e con la capacità di portare avanti azioni apparentemente imprevedibili o di difficile classificazione. La Brigata RISTA-EW sviluppa studi, a livello militare-tattico, su quello che l’avversario fa per quanto riguarda tecniche, tattiche, procedure e per capire come egli si muove in generale. Ma soprattutto le attività della brigata sono tese a prevenire, grazie alla conoscenza, eventi che si possano verificare nei Teatri Operativi. Un esempio: il 41° Reggimento Cordenons, grazie all’uso di aeromobili a pilotaggio remoto, riesce a vedere quello che, in altre situazioni, sarebbe stato impossibile identificare. Insieme agli assetti di guerra elettronica e dello HUMINT, in molte situazioni riusciamo preventivamente a capire le intenzioni del nemico e, dove possibile, prevenire quello che può accadere.

E’ uno sforzo che appaga il nostro lavoro perché ci consente di avere un vantaggio rispetto alle mosse dell’avversario. Certo, tutto questo non è conseguenza di una semplice formula matematica ma sicuramente lo sforzo a livello militare tattico di raccogliere informazioni e di metterle insieme analizzandole è caratteristica propria di un Esercito moderno che intende affrontare le nuove sfide con un’unità specialistica e moderna qual è la Brigata RISTA-EW.

 

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