Carabinieri: a Piacenza, 28 persone accusate di corruzione e falso in certificazioni verdi Covid-19

Piacenza. Nelle province di Piacenza (Rivergaro, San Giorgio Piacentino e Cortemaggiore) e Lodi (Codogno e San Rocco al Porto), militari del Comando Provinciale di Piacenza, con il supporto di quelli di Lodi, in collaborazione con il NAS CC di Parma, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione di misure cautelari personali e ad un decreto di sequestro preventivo, emessi dal GIP del Tribunale di Piacenza su richiesta della Procura della Repubblica piacentina, nei confronti di 28 persone ritenute responsabili – a vario titolo e in concorso tra loro – di corruzione e di falso in certificazioni verdi COVID-19.

L’indagine, avviata dal Nucleo Investigativo del Reparto Operativo di Piacenza lo scorso mese di dicembre, a seguito di segnalazione dell’AUSL di Piacenza, ha permesso di identificare un’infermiera professionale dell’AUSL, colpita dalla misura restrittiva in carcere, che, in cambio di denaro si prestava a rilasciare certificazioni verdi COVID-19 in assenza dei presupposti di legge.

In particolare si faceva consegnare 250 euro per simulare l’inoculazione del vaccino COVID-19 presso il Centro vaccinale piacentino e 500 euro per certificare, presso una farmacia cittadina ove lavorava in nero, la positività al COVID-19 senza eseguire alcun test, in modo da far ottenere, trascorsi 10 giorni, il green pass da avvenuta guarigione.

Nel corso dell’attività, si è accertato che un altro soggetto, destinatario degli arresti domiciliari, si adoperava per mettere in contatto con la paramedica numerose persone interessate alla falsa certificazione.

Sono stati, inoltre, identificati 18 individui ritenuti responsabili di aver corrisposto denaro per ottenere fraudolentemente l’attestato verde ed è al vaglio dell’A.G. il comportamento di 3 infermieri del centro vaccinale di Piacenza- che, dolosamente o colposamente, agevolavano le condotte dell’infermiera arrestata, documentando falsamente le avvenute vaccinazioni.

Durante le operazioni si è provveduto al sequestro preventivo di certificazioni verdi e vaccinali e all’ acquisizione delle certificazioni rilasciate nei confronti degli indagati da una farmacia cittadina.

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