Carabinieri: alla scoperta della Stazione di Piazza Marina. Garantita la sicurezza in realtà a forte connotazione criminale

Palermo (dal nostro inviato). Piazza Marina a Palermo rappresenta, nella lotta alla mafia, uno dei luoghi più storici e meno conosciuti.

Sul marciapiede che costeggia il parco dedicato all’Eroe dei Due Mondi, Giuseppe Garibaldi, alle 20.45 di venerdì 12 marzo 1909, tre colpi di pistola, sparati in rapida successione e un quarto sparato subito dopo, uccisero Joe Petrosino, il celeberrimo poliziotto italo-americano.

Il luogo dove fu ucciso Joe Petrosino

Un uomo che possiamo considerare l’antesignano delle indagini di polizia negli ambienti mafiosi.

Vicino alla piazza ha sede la Stazione dei Carabinieri di Palermo-Piazza Marina.
La comanda il Maresciallo Maggiore Vincenzo Bellini, un Carabiniere con una lunga esperienza nel settore investigativo che ha consentito all’Arma di incidere maggiormente in una zona al centro di Palermo, molto vasta e delicata dal punto di vista della criminalità.

Il Maresciallo Maggiore Vincenzo Bellini, Comandante della Stazione di Piazza Marina, a Palermo

Tra i quartieri che i militari hanno sotto la loro giurisdizione ci sono la Kalsa, dove nacquero Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, Ballarò con il notissimo mercato, la Vucciria (anche qui sede di un famoso mercato), la zona che parte dal Teatro Massimo al porto.

Stiamo parlando di un’area geografica pari a 3 chilometri quadrati occupata da oltre 40 mila abitanti.

La Stazione dei Carabinieri è nata dalla fusione di due Stazioni: di Pretoria (che si occupava del centro storico di Palermo) e di Porta Montalto.

Nel 2013 le due Stazioni furono unite creando quella di Piazza Marina.

Ogni giorno, per 24 ore i militari presidiano, senza risparmiarsi, ogni più piccolo tassello di questo grande mosaico.

Il controllo del territorio dei Carabinieri a Palermo

La forza dello Stato è visibile, anche attraverso la messa in strada delle Gazzelle della Stazione che operano in combinata con quelle delle PMZ (Pattuglie Mobili di Zona) o autonomamente. In caso di eventi di particolare rilievo arrivano, di supporto, le auto del Nucleo Radiomobile.

“Il controllo del territorio – spiega a Report Difesa, il Comandante Bellini – è importante perché deve essere assiduo, quotidiano, capillare”.

Basti pensare, ad esempio, a Ballarò dove la maggior parte degli abitanti sono extracomunitari con tutte le conseguenze del caso per quanto riguarda situazioni di microcriminalità che possono accadere, visto che parliamo di una zona considerata una grande piazza di spaccio di droga.

Questi mesi di lockdown dovuti all’emergenza COVID-19 hanno ridisegnato anche l’impiego dei Carabinieri della Stazione di Piazza Marina.

Il ritorno dei turisti da alcune settimane (abbiamo sentito parlare lungo le strade del centro storico molto in francese e spagnolo) chiaramente presuppone un articolazione molto capillare del controllo del territorio.
In particolare, per evitare che la consumazione dei cosiddetti “eventi predatori” che avvengono per lo più nell’arco notturno.

Clan mafiosio “La fascia oraria – aggiunge il Comandante Bellini – avviene tra le 22 e le 3 del mattino con la commissione di furti, scippi..)

Dal punto di vista la presenza di clan mafiosi, il quartiere della Kalsa è sempre stato il feudo del clan degli Abbate. Siamo infatti sotto il mandamento di Porta Nuova.

Lo scorso giugno con l’operazione “Eleio”, i Carabinieri arrestarono 15 persone considerate vicine al mandamento di Porta Nuova.

In particolare, la cosca gestiva le estorsioni a danno dei commercianti.

Tra i destinatari dei provvedimenti di custodia cautelare anche Gregorio Di Giovanni, considerato il nuovo capo mandamento di Porta Nuova, e Antonino Abbate, considerato il boss a capo del quartiere Borgo Vecchio.

Tra i principali reati che i Carabinieri della Stazione perseguono c’è lo spaccio di droga quali marijuana e hashish che viene evidenziato in maniera copiosa.
Nel periodo di lockdown i pusher consegnavano direttamente a casa, oggi invece è ripreso lo spaccio “classico”.

Tra le indagini più importanti di cui si è occupata la Stazione di Piazza Marina c’è stato il tentato omicidio, avvenuto nel giugno scorso, di una brasiliana che è stata quasi sgozzata dal fidanzato di origini marsalesi.

L’uomo tentò di fuggire con i taxi, lasciando la ragazza agonizzante, ed è stato arrestato. La donna riuscì a salvarsi.

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