Carabinieri: attivato dal servizio “METEOMONT” dell’Arma il monitoraggio della neve e la valutazione del pericolo valanghe

Roma. Il servizio Meteomont dell’Arma dei Carabinieri  ha avviato, a livello nazionale, il monitoraggio della neve e la valutazione del pericolo valanghe finalizzati ad informare e supportare gli utenti della montagna.

I Carabinieri del Servizio Meteomont in attività

Servizi pubblici e privati, Protezione civile, strutture turistiche e frequentatori delle alte quote che sono chiamati a tenere conto del pericolo per poter valutare il rischio in aree antropizzate e non, hanno a disposizione dati, osservazioni, informazioni e bollettini valanghe prodotti, ogni giorno, dalla rete di monitoraggio Meteomont dei Carabinieri.

Una Stazione Meteomont

 

Tra le novità del servizio, il nuovo sito Web meteomont.carabinieri.it e la rinnovata APP Meteomont, ricchi di nuovi contenuti, informazioni ed osservazioni pubblicati quotidianamente in tempo reale dalla rete di monitoraggio nazionale per informare e supportare qualsiasi attività svolta in ambiente innevato.

I servizi sono  utili per approfondimenti e soprattutto per saper leggere ed interpretare le informazioni contenute nei bollettini, secondo il linguaggio e gli standard europei dell’EAWS (European Avalanche Warning Services) (www.avalanches.org) di cui il Meteomont dei Carabinieri è parte integrante.

Nel corso della passata stagione invernale ci sono stati, in Europa, numerosi incidenti in valanga con 130 vittime, di cui 26 in Italia, dove si sono verificati 39 incidenti che hanno coinvolto 85 persone.

Tra le attività più colpite dalle valanghe, lo sci-alpinismo con ben 30 incidenti fatali.

I settori maggiormente interessati sono quelli alpini: 14 incidenti su quello Occidentale, 12 sull’Arco Alpino Centrale e 9 su quello Orientale, non meno importanti però di quelli verificatisi sui settori appenninici che seppur in numero minore, 4 incidenti, mietono comunque vittime.

Tra le cause di instabilità del manto nevoso che possono generare incidenti c’è l’effetto del vento, considerato il principale costruttore di valanghe: la neve trasportata dal vento che non lega con gli strati sottostanti.

Infatti, 18 incidenti sono stati causati dalla neve ventata, dalla neve fresca, 4 da un manto nevoso umido e bagnato, 3 da strati fragili all’interno del manto nevoso.

E’ possibile anche ricevere le informazioni tramite il servizio di RSS e QR CODE, i video ed i comunicati pubblicati sul sito e sui i canali social dell’Arma.

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