Di Pierpaolo Piras
Cagliari. Report Difesa è ospite del Comando dei Carabinieri della Sardegna nel solenne palazzo di Cagliari, inaugurato nel 1933 in pregevole e ornato stile neoclassico-vittoriano.
Ci accoglie il suo comandante, il Generale di Divisione Giovanni Truglio, ufficiale che vanta un curriculum di prim’ordine:
- Entrato nell’ Accademia Militare di Modena nel 1977, è stato inizialmente destinato alla Scuola Sottufficiali Carabinieri di Firenze come Ufficiale di inquadramento
- Dal 1986 al 1990 è stato comandante della Compagnia Carabinieri di Trieste
- Dal 1990 al 1995 ha fatto parte del 1° Battaglione Carabinieri Paracadutisti “Tuscania”, venendo tra l’altro inviato in Somalia per un turno di missione
- Nel 1995 è stato destinato presso la Sala Operativa del Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri ove è rimasto fino al 1997
- Dopo un periodo di missione in Albania, ha ricoperto l’incarico di comandante del Gruppo Operativo “Calabria” fino al 2001; successivamente è stato destinato a Roma come Comandante dell’8° Battaglione Carabinieri “Lazio”
- Dal 2002 al 2004 è stato nuovamente assegnato al Comando Generale dell’Arma come Capo Sala Operativa e successivamente ha frequentato il Corso di Alta Formazione presso la Scuola di Perfezionamento delle Forze di Polizia a Roma
- Tra il 2004 e il 2005 è stato inviato in missione in Bosnia Erzegovina quale comandante del Reggimento MSU/SFOR e successivamente comandante del Reggimento IPU/EUFOR
- Dal 2005 al 2007 ha ricoperto l’incarico di direttore dell’Istituto di Studi Professionali e Giuridico-Militari presso la Scuola Ufficiali Carabinieri; nel corso del 2006 è stato inviato in missione in Iraq come Comandante del Reggimento MSU
- Dal 2007 al 2009 è stato nominato comandante della Forza di Gendarmeria Europea (EUROGENDFOR) con sede a Vicenza
- Ridestinato a Roma, ha frequentato l’Istituto Alti Studi della Difesa e, promosso Generale di Brigata, è stato assegnato alla Direzione Investigativa Antimafia quale Capo Reparto Investigazioni Preventive
- Tra il 2014 e il 2015 è stato comandante della 1^ Brigata Mobile Carabinieri
- Dal 2015 al 2017 ha ricoperto l’incarico di capo Ufficio Affari Giuridici dello Stato Maggiore Difesa
- Dal novembre 2017 è comandante della Legione Carabinieri Sardegna.
Al Generale Truglio rivolgiamo alcune domande relative all’importante e gravosa opera che i Carabinieri esercitano nel territorio, a favore della sicurezza sociale e a tutela della legalità in Sardegna.
Qual è, oggi, il compito di un comandante Regionale dei Carabinieri in Sardegna?
Il Comando della Legione Carabinieri Sardegna ha competenza territoriale su tutta la regione. Per coordinare le attività dei presidi dell’Arma dislocati sul territorio regionale mi avvalgo di uno Stato Maggiore articolato in uffici, diretti da ufficiali superiori, ciascuno dei quali ha competenza su un vasto settore tematico, come ad esempio il Personale, le Operazioni, l’Addestramento, la Logistica e la gestione economico-finanziaria.
Dal Comando Legione dipendono i Comandi Provinciali, uno per ogni capoluogo di provincia, retti da un Colonnello. Essi hanno a disposizione organi investigativi e gestiscono il Pronto Intervento (112) sul territorio, ed inoltre, attraverso le proprie Centrali Operative coordinano le attività di tutti i reparti e unità che operano nella provincia.
Dai Comandi Provinciali dipendono, nel totale, 29 Compagnie rette da ufficiali, che a loro volta coordinano 269 Stazioni Carabinieri, che sono le nostre fondamentali unità di base e, nel loro insieme, costituiscono la struttura di controllo del territorio della nostra organizzazione, capillarmente distribuite come sono anche per garantire la prossimità con le comunità locali e i cittadini.
In considerazione delle peculiari caratteristiche orografiche della Sardegna, sin dal dopoguerra è stata avvertita la necessità di estendere il controllo anche nelle aree più interne del mondo agropastorale sardo.
Tale esigenza è stata soddisfatta mediante la costituzione delle Squadriglie Anticrimine, dislocate appunto nelle aree più isolate della Sardegna, ove garantiscono la presenza dello Stato a presidio della legalità.
Va ricordata la loro azione preziosa in momenti storici anche drammatici per l’isola, durante gli anni del “banditismo” e della lotta ai sequestri di persona.
All’azione delle Squadriglie si affianca da tempo anche quella dello Squadrone Eliportato Cacciatori, reparto speciale di stanza in Abbasanta (Oristano), specificatamente addestrato per le attività di controllo nelle aree rurali e impervie e per azioni risolutive in caso di particolari eventi anche di carattere terroristico.
Nella nostra isola sono altresì presenti due Nuclei Elicotteri, a Cagliari ed Olbia, che supportano tutto il dispositivo dell’Arma, ed altre componenti specialistiche dell’Arma tra cui 4 motovedette, 1 Nucleo Subacquei e 2 Nuclei Cinofili.
In tale assetto organizzativo, le attività operative sono dunque demandate ai livelli più a contatto con il territorio, sotto il coordinamento dei Comandi provinciali, mentre il comandante della Legione ha la responsabilità della gestione e dell’impiego delle risorse, sia umane che finanziarie e logistiche, e delle componenti operative specialistiche, dovendo garantire la complessiva efficienza di tutti i reparti e la loro idoneità ad assolvere i compiti assegnati.
Il comandante della Legione inoltre, svolge anche funzioni di alta direzione e controllo delle attività operative dei comandi provinciali.
Nelle vostre campagne informative per la Forza Armata dei Carabinieri quali sono i principali temi che proponete ai cittadini, giovani e meno giovani?
Si tratta di un’attività importante perché ha un rilevante impatto sociale, ed è rivolta a tutti i cittadini ed in particolare ai giovani, con numerosi incontri negli istituti scolastici a tutti i livelli di formazione.
L’obiettivo perseguito è quello di diffondere la conoscenza dei principi fondamentali di legalità sui quali si basa la pacifica convivenza sociale, e favorire il rispetto delle regole e delle Istituzioni dello Stato democratico.
Nel corso degli incontri gli studenti hanno potuto confrontarsi direttamente con i nostri militari che, diuturnamente, garantiscono la vigilanza e il controllo del territorio e che pertanto sono in grado di suscitare adeguate riflessioni sulla necessità di garantire il rispetto della legalità attraverso il proprio contributo di esperienza.
Cyberbullismo, corretto utilizzo della rete e dei social network e pericoli derivanti da sostanze stupefacenti, pedopornografia, legalità ambientale, educazione civica e funzioni di polizia, tutela del patrimonio culturale, sicurezza stradale, diritti umani sono le tematiche trattate dai rappresentanti dell’Arma nel corso degli incontri che hanno visto l’interessata partecipazione dei ragazzi, con numerose domande rivolte ai carabinieri.
Fondamentale è anche l’attività di divulgazione a beneficio degli anziani con una campagna di informazione tenuta nelle sedi più disparate dell’isola per metterli in guardia sul pericolo dei truffatori che spesso li prendono di mira nelle loro abitazioni fingendosi funzionari pubblici, venditori ed altro.
Un tema caro alla Difesa nazionale è quello dell’arruolamento. A questo proposito cosa fa il Comando Regionale per attrarre i giovani nel farli diventare Carabinieri ?
Viene svolta una capillare attività di informazione, in particolare con incontri presso gli Istituti scolastici superiori ove ufficiali dell’Arma illustrano le possibilità di arruolamento nella nostra Istituzione nei vari ruoli di ufficiali, sottufficiali e carabinieri.
Elemento fondamentale per coloro che intendono arruolarsi è essere animati dalla volontà di porsi al servizio dei cittadini per dare risposte alla richiesta di legalità e di ordinato svolgimento della vita civile nel rispetto delle istituzioni democratiche dello Stato.
I giovani che intendono arruolarsi devono superare una selezione concorsuale che comprende anche la valutazione dei requisiti morali e psico-fisici stante la particolarità e delicatezza dei compiti da assolvere.
In ogni caso, la giusta motivazione e la dedizione al servizio costituiscono i requisiti primari e indispensabili di chiunque desideri entrare a far parte dell’Arma dei Carabinieri.
Quanto e come il suo Comando si impegna nello studio e nella divulgazione della storia e ruolo dei Carabinieri dell’Isola?
Il legame tra la Sardegna e l’Arma dei Carabinieri è molto datato e particolarmente saldo giacchè risale al 1822, quando il Re Carlo Felice istituì in questa regione il Corpo dei Carabinieri Reali per meglio fronteggiare le particolari condizioni di ordine e sicurezza pubblica.
La popolazione sarda ha sempre dimostrato particolare affetto e rispetto per l’Arma dei Carabinieri, capillarmente presente sul territorio e quindi unico presidio di legalità e sicurezza anche nelle aree interne e più disagiate.
Nella nostra sede di via Sonnino è stata da tempo realizzata una Sala della Memoria, un piccolo museo che contiene cimeli storici riferibili alla attività istituzionale dell’Arma sin dai primi anni di presenza nella terra sarda.
Ci sono storie particolari da raccontare, tra le tante vuole ricordarne qualcuna?
I Carabinieri sono spesso protagonisti di azioni particolarmente importanti per la salvaguardia della sicurezza dei cittadini.
In qualche caso, le circostanze tumultuose e drammatiche delle azioni compiute dai Carabinieri e i gesti di abnegazione e sacrificio dei nostri militari portano a descrivere tali eventi come veri e propri atti di valore se non di eroismo.
Al riguardo, vorrei ricordare la straordinaria vicenda umana dei fratelli Frau, due Carabinieri che a distanza di diversi anni sono stati protagonisti di atti eroici dai quali emergono i valori di coraggio e fedeltà sino all’estremo sacrificio che fanno parte del nostro patrimonio morale.
Walter Frau, il più grande dei due, era di pattuglia con il collega Ciriaco Carru il 16 agosto del 1995. I due militari stavano per arrestare l’autista di una betoniera parcheggiata a bordo strada, in località Perde Semene, agro di Chilivani (Sassari), quando furono investiti da una pioggia di proiettili, sparati da banditi nascosti nella macchia.
Reagirono, risposero al fuoco. Ma rimasero a terra, uccisi da criminali che stavano organizzando un assalto a un portavalori sulla Sassari-Olbia.
A queste due vittime del dovere fu concessa la medaglia d’oro al valor militare, e il loro sacrificio viene ricordato nelle nostre caserme, anche mediante l’intitolazione di strutture.
Orbene, uno dei fratelli di Walter Frau, Roberto, anch’egli Carabiniere, il 27 aprile 2018 è stato protagonista a Porto Torres (Sassari) di un altro atto di eroismo che gli è valso la medaglia di bronzo al merito civile e un encomio solenne di Comando Generale.
Roberto, mentre era di pattuglia come capo equipaggio di una unità radiomobile, interveniva in una abitazione dove un individuo aveva brutalmente aggredito i genitori. Nell’affrontare l’esagitato per bloccarlo veniva colpito all’addome con un coltello tenuto nascosto dall’uomo e benché ferito si prodigava per mettere in salvo i coniugi e precludere ogni via di fuga all’aggressore, scongiurando più grave conseguenza.
La famiglia Frau, dunque, è davvero un esempio delle eccezionali qualità morali e militari dei Carabinieri Sardi e le vicende di cui sono stati protagonisti alcuni suoi componenti appartenenti all’Arma hanno dei risvolti umani particolari, e sono davvero una emblematica testimonianza della dedizione al dovere dei Carabinieri.
Avete un’attività pubblicistica nel contesto del territorio regionale ?
Il Comando Legione Carabinieri Sardegna per rinsaldare il particolare vincolo umano e culturale che lega l’Arma dei Carabinieri alla terra di Sardegna con le sue straordinarie peculiarità, con l’autorizzazione del Comando Generale e la collaborazione indispensabile della Fondazione Siotto di Cagliari, pubblica il Calendario storico dell’Arma in lingua sarda.
L’importante iniziativa editoriale e pubblicistica viene presentata ogni anno con un convegno che vede la presenza di importanti esponenti regionali del mondo universitario ed accademico nonché di quello editoriale.
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