Carabinieri: in sei mesi effettuati 3.200 controlli delle aste fluviali. Accertati 281 illeciti penali

Roma. Secondo il Rapporto Ispra sul dissesto idrogeologico in Italia del 2018 sono a rischio il 91% dei Comuni italiani con oltre il 16,6% del territorio nazionale mappato nelle classi a maggiore pericolosità per frane e alluvioni.

Alcuni dei controlli dei Carabinieri

Al riguardo l’Arma dei Carabinieri ha promosso nel primo semestre 2021 un Piano straordinario di monitoraggio e controllo delle aste fluviali intensificando le azioni di polizia forestale, idraulica ed ambientale, con particolare riguardo al rispetto dei regimi vincolistici ed alla repressione del fenomeno dell’abusivismo edilizio nei fiumi, torrenti e aree golenali ad elevato rischio idrogeologico presenti nelle Regioni a statuto ordinario.

La campagna controlli ha interessato le seguenti aste fluviali classificate a rischio di alluvioni ai sensi degli articoli 5 e 6 del Decreto Legislativo numero 49 del 2010: Tevere (Umbria e Lazio) , Aniene, Velino (Lazio),Reno e Savio (Emilia Romagna ), Magra (Liguria), Calore, Sarno e Volturno (Campania), Tronto (Marche), Basento (Basilicata), Brenta e Bacchiglione (Veneto), Ticino e Serio (Lombardia), Crati (Calabria), Po’, Tanaro e Dora Riparia (Piemonte), Arno (Toscana), Idro e Lato (Puglia), Pescara (Abruzzo), Tronto (Abruzzo e Lazio),Trigno (Molise).

Questo controllo del territorio ai fini della prevenzione del dissesto idrogeologico, rientra tra le competenze dell’Arma Forestale assegnate dal Decreto Legislativo 19 agosto 2016  numero 177, ed è volta a ridurre sia i potenziali pericoli per la cittadinanza derivanti da frane, alluvioni e smottamenti, che a tutelare il territorio e l’ambiente da attacchi speculativi di tipo urbanistico-edilizio.

Nel corso delle verifiche svolte sia nei fiumi che nei reticoli idrografici minori, il Comando Carabinieri Tutela Forestale, avvalendosi delle oltre 800 Stazioni disseminate sul territorio nazionale, in collaborazione col Comando Carabinieri Tutela Biodiversità e Parchi e con il NOE (Nucleo Operativo Ecologico) ha effettuato 3.200 controlli e accertato 281 illeciti penali, individuato 296 autori di reati in danno all’ambiente, eseguito 78 sequestri penali, elevato 161 sanzioni amministrative per un importo complessivo di circa 250 mila euro.

La tipologia dei reati contestati spazia dall’abusivismo edilizio (DPR 380 del 2001), agli abusi paesaggistici (Dlgs 42 del 2004) alla deviazione di acque e modificazione dello stato dei luoghi (art 632. Codice Penale) e alle sanzioni per invasione di terreni demaniali (art. 633 Codice Penale).

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