Carabinieri: nel Veneziano arrestate 7 persone per incendio, estorsione e detenzione di sostanze stupefacenti

Venezia. I Carabinieri della Compagnia di San Donà di Piave (Venezia) in collaborazione, nella fase esecutiva con i militari delle Compagnie di Portogruaro, Mestre e Chioggia e con il supporto delle Squadre Operative di Supporto e di Intervento Operativo del 4° Battaglione “Veneto” di Mestre, unità cinofile della Stazione Carabinieri 51° Stormo dell’Aeronautica Militare di Istrana (Treviso) e di un elicottero del 14° Nucleo Elicotteri di Belluno, hanno eseguito un provvedimento cautelare in carcere, emesso dal GIP del Tribunale di Venezia su richiesta della Procura della Repubblica lagunare.

Un momento delle operazioni dei Carabinieri

Interessate dal provvedimento 7 persone, ritenute responsabili, a vario titolo, di incendio, estorsione e detenzione di sostanze stupefacenti.

Le indagini, condotte dal Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di San Donà di Piave con la collaborazione del ROS, sono iniziate dopo due atti intimidatori verificatisi in città a gennaio e settembre dello scorso anno.

In queste occasioni erano stati incendiati due furgoni di una ditta del luogo, operante nel settore dell’assemblaggio di minuterie metalliche.

L’indagine, diretta dalla Procura della Repubblica di Venezia e sviluppata con il supporto di strumenti tecnici, ha permesso di raccogliere gravi e concordanti indizi di reità a carico degli indagati.

E’ stato così individuato un 48enne pregiudicato del luogo considerato l’esecutore materiale degli incendi e un 55enne considerato, invece, il mandante delle azioni criminose.

Questo atti, come è emerso dalle indagini, sarebbero maturati in seno alla famiglia di quest’ultimo a causa di un vecchio credito vantato nei confronti del cognato, resosi irreperibile, dell’ignaro titolare della ditta.

L’estorsione che ha visto coinvolti altri correi che si prodigavano anche nel tentativo di rintracciare in ogni modo la vittima, si caratterizza per le gravi e pressanti minacce indirizzate alla stessa.

Nel corso dell’indagine si è appurata, inoltre, la presenza di un’altra persona, del Portogruarese, perseguitata da pressanti richieste estorsive da parte di alcuni odierni arrestati verosimilmente originate dal mancato pagamento di una partita di stupefacente.

Inoltre è emerso che uno dei due arrestati, anche in concorso con uno dei fermati, era attivo a San Donà di Piave nello spaccio di cocaina.

Gli arrestati sono stati tutti condotti in carcere a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

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