Di Mariateresa Levi
Napoli. Due anni d’indagini nel corso delle quali erano già state sequestrate 5 tonnellate di sigarette di contrabbando nonché arrestate 11 persone, ma che oggi sono finalmente giunte all’epilogo con l’esecuzione di nuove misure cautelari emesse nei confronti di 13 indagati, ritenuti gli appartenenti di un’associazione a delinquere specializzata nel contrabbando di “bionde” provenienti dall’Est Europa.
L’ennesima operazione che la Guardia di Finanza di Napoli ha condotto nel particolare settore d’intervento, e che periodicamente continua a mostrarsi in tutte le sue recrudescenze con business illeciti a molti zeri, è stata coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) del capoluogo campano, e vede oggi quattro soggetti sottoposti agli arresti domiciliari, a cui se ne aggiungono altri sei ai quali è stato notificato l’avviso di conclusione delle indagini.
Le attività in questione sono state compiute tra le province di Napoli, Caserta, Firenze e Ravenna.
Gli indagati, infatti, risultano a vario titolo inquadrati in un’organizzazione delinquenziale responsabile dell’introduzione, acquisto, trasporto, detenzione e vendita sul territorio campano di ingenti quantitativi di tabacchi lavorati esteri (tecnicamente definiti con la sigla di TLE).
Secondo gli investigatori della GDF erano almeno 5 le strutture criminali che operavano stabilmente – ed in forma associativa – nei comuni di Quarto, Marano, Melito di Napoli e Mugnano nonché nello storico rione Sanità.
L’odierna operazione delle Fiamme Gialle partenopee, prende spunto anche dall’esecuzione di minuziosi accertamenti economico-patrimoniali, grazie ai quali gli investigatori hanno potuto dimostrare l’evidente sproporzione tra i redditi realmente percepiti e quelli dichiarati, in un rapporto di evidente stridore con il tenore di vita mantenuto dagli indagati, fattore questo che ha altresì comportato il sequestro delle quote di 3 società.
© RIPRODUZIONE RISERVATA