Di Cristiana Ciccolini
ROMA. Arriva un nuovo strumento contro la violenza di genere. Si chiama “Mobile Angel”, si tratta di un dispositivo, simile ad uno smartwatch, che corre in aiuto, come un angelo, alle donne che subiscono violenza e atti persecutori. Infatti, è in grado, anche automaticamente, di metterle direttamente in contatto con il Comando Provinciale Carabinieri di Roma, qualora subiscano una aggressione.

La firma del protocollo questa mattina, in Procura a Roma, da destra, il Procuratore Lo Voi con il generale dei Carabinieri Marco Pecci
Con la firma del protocollo tecnico tra la Procura della Repubblica, presso il Tribunale di Roma, e il Comando Provinciale Carabinieri, del 14 maggio, nella Capitale è partito il progetto a tutela delle vittime di violenza di genere. L’intesa è stata firmata dal Procuratore Capo Francesco Lo Voi, e dal Comandante Provinciale dei Carabinieri, Generale di Brigata Marco Pecci.
Sempre più spesso, infatti, le donne che vengono uccise per mano maschile, vittime di femminicidio, già avevano denunciato l’aggressore (anche più di una volta) per maltrattamenti, lesioni, stalking o violenza psicologica. Questo “braccialetto” è stato pensato proprio per tutelare questa categoria, che si sente continuamente insicura e vulnerabile, di fronte ad atti aggressivi e ripetuti di prepotenza, violenza fisica e verbale e violazione della privacy da parte di un uomo che la perseguita. E che, spesso, le rende la vita impossibile, fino addirittura a togliergliela.
Il dispositivo sarà consegnato, però, anche a quelle donne che si trovano in un ambiente famigliare a rischio, con un marito o compagno violento, dal quale subiscono maltrattamenti. Attraverso un esame attento di tutti i casi di violenza di genere, di concerto con i Magistrati della Procura di Roma, infatti, i Carabinieri individueranno, caso per caso, quelle donne che si trovano in un maggiore pericolo e che, per questo, necessitano del dispositivo di allarme da polso.
Vediamo come funziona. Il braccialetto, simile ad smartwatch, è collegato direttamente alla centrale operativa del Comando Provinciale Carabinieri di Roma. Potrà essere attivato dalla donna che si senta in una condizione di vulnerabilità, oppure potrà dare l’allarme autonomamente mettendosi in contatto con il Comando dell’Arma. Infatti, il congegno, viene connesso con la rete telefonica, tramite l’apparato cellulare dell’utente, ed è dotato di un microfono e di un apparecchio per la geolocalizzazione, al fine di rendere l’intervento dei Carabinieri più rapido ed efficace, anche qualora la persona aggredita non fosse in grado di parlare.
Nella Capitale, negli ultimi sei mesi, i Carabinieri hanno gestito con la Procura di Roma 470 attivazioni del protocollo c.d. “codice rosso”, nella maggior parte dei casi attinenti a “maltrattamenti in famiglia” e “atti persecutori”. Inoltre, hanno arrestato 82 persone (di cui 16 in esecuzione di ordinanze di custodia cautelare) e denunciato in stato di libertà 322 persone.
“Mobile Angel” è un servizio avviato nella Capitale dalla collaborazione tra Arma dei Carabinieri e Soroptimist International club di Roma, Roma Tre e Roma Tiber, e interamente finanziato dalla Fondazione Lottomatica.
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