Varese. Un 46enne imprenditore di Busto Arsizio (Varese), allontanatosi dall’Italia prima dell’emissione di un provvedimento di esecuzione di pene concorrenti da parte della locale Procura della Repubblica, dovendo scontare un cumulo di oltre 6 anni di pena, usava i social network per “sfidare” le Forze dell’Ordine e tentare di sviare le loro ricerche.
E’ stato però localizzato in Svizzera dai Carabinieri di Varese ed arrestato dalla Polizia Cantonale di Mendrisio.

I Carabinieri ricercavano l’imprenditore da settimane
Lo scorso 21 gennaio i militari del Reparto Operativo – Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Varese hanno ricevuto da parte della Procura della Repubblica di Busto Arsizio un provvedimento di esecuzione di pene concorrenti a carico del 46enne imprenditore della provincia.
La sua azienda si occupava della compravendita di oro.
L’uomo dovrà scontare un cumulo totale di oltre 6 anni di pena residua complessiva poiché ritenuto colpevole, in più sentenze, dei reati di truffa, maltrattamenti in famiglia, lesioni personali, uccisione di animali, riciclaggio, pubblicazione arbitraria di atti di un procedimento penale, simulazione di reato e resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale.
I Carabinieri, accertata la sua irreperibilità sul territorio nazionale, si sono subito messi sulle sue tracce e, coordinati dalla stessa Procura della Repubblica di Busto Arsizio, ne hanno monitorato i movimenti, che lo hanno visto spostarsi in diversi Paesi dell’Unione Europa, prima di trovare rifugio in territorio elvetico.
Nonostante egli stesse usando un suo profilo “social” per tentare di far credere di trovarsi altrove e per pubblicare numerosi video nei quali oltraggiava le Forze di Polizia impegnate nelle sue ricerche e le “sfidava” a trovarlo, ai Carabinieri del Reparto Operativo di Varese è bastato attendere che il provvedimento di cattura venisse internazionalizzato dall’Autorità Giudiziaria .
Ma non appena ottenuto un Mandato d’Arresto Europeo, grazie anche alla determinante collaborazione della Divisione S.I.R.E.N.E. del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia (SCIP) che ha attivato il collaterale svizzero, è stato rintracciato ed arrestato dalla Polizia Cantonale di Mendrisio.
Nei suoi video social, l’uomo, inneggiava anche all’Albania ed al “Kanun”, codice orale di diritto consuetudinario albanese che disciplina tra i vari aspetti anche l’onore, il giuramento e la vendetta.
Dopo essere stato condotto presso gli uffici della caserma della Polizia cantonale svizzera, è stato ristretto presso il carcere preventivo “La Farera” di Lugano, in attesa delle procedure per l’estradizione.
Sono ancora in corso le attività d’indagine dei Carabinieri per ricostruire il circuito relazionale dell’arrestato e valutare eventuali responsabilità e coinvolgimenti di terze persone che possano averne favorito l’allontanamento e la breve latitanza, in questi giorni.
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