ROMA. L’11 settembre 2023 decorre il cinquantesimo anniversario del golpe cileno che riaprirà il dibattito internazionale sull’utopia possibile di Salvador Allende, eletto il 4 settembre 1970.
Il drammatico epilogo dell’esperienza del governo dell’Unidad Popular ha rappresentato la fine dell’unico tentativo di rivoluzione democratica al socialismo, un’esperienza opposta al militarismo di stampo guevarista e alla rivoluzione castrista.
L’emblematico e cruento avvento al potere di Pinochet ha cambiato il corso della storia del popolo cileno, aprendo la strada a una delle più feroci dittature militari, ma è stato anche un chiaro segnale d’allarme per le forze progressiste internazionali.
Che cosa resta oggi, dunque, della teoria democratica allendista?

Quali istanze e quali strategie andrebbero recuperate per immaginare un pensiero socialista del XXI secolo?
Andrea Mulas ripercorre i tre anni che separano l’investitura di Allende e il bombardamento della Moneda, per restituire tutta la potenza dell’acume teorico e politico di Salvador Allende e della “via cilena al socialismo”.
L’Autore
Andrea Mulas è studioso della storia e delle istituzioni dell’America Latina, ricercatore indipendente della Fondazione Lelio e Lisli Basso di Roma e collaboratore del Centro di Ricerca Interdipartimentale su Discriminazioni e Vulnerabilità dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia. Ha pubblicato “Allende e Berlinguer. Il Cile dell’Unidad Popular e il compromesso storico italiano” (Manni 2005).
“L’altro settembre La via cilena al socialismo da Allende a Pinochet”, di Andrea Mulas. Casa editrice: Bordeaux Edizioni – Collana: Pixel. Formato: 13,5 x 21 cm. – Pagine: 192. ISBN 979-12-5963-197-8. Prezzo: 16,00 euro
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