Conflitto russo-ucraino: l’Unione Europea è in grado di ridurre di più di 1/3 le importazioni del gas dalla Russia

Di Assunta Romano

Parigi. L’Unione Europea è in grado di ridurre di più di 1/3 le importazioni del gas dalla Russia nell’arco di un anno.

Una raffineria Gazprom

Le misure  da adottare sarebbero in linea con l’European Green Deal  (Piano Verde Europeo) oltre a supportare la sicurezza energetica.

E’ quanto emerge dal Report dell’International Energy Agency (IEA) che riassume in 10 punti la roadmap per il raggiungimento dell’obiettivo.

Il logo dell’International Energy Agency (IEA)

La guerra russo-ucraina ha messo improvvisamente in evidenza quanto l’Unione Europea dipenda dal gas russo.

Nel 2021, l’UE ha importato dalla Russia 155 miliardi di metri cubi di gas naturale, pari al 45% delle importazioni di gas e  a circa il 40% del totale consumo di gas.

La crisi scatenata dall’attacco della Russia sul territorio ucraino porta a trovare soluzioni nel più breve tempo possibile.

Tra le azioni da intraprendere secondo la IEA c’è nell’immediato il blocco di nuovi contratti con la Russa e la ricerca  di nuove fonti di di approvvigionamento.

Oltre a elencare le azioni da intraprendere, il report quantifica anche i benefici che ne deriverebbero.

Un maggiore utilizzo dell’ energia solare e eolica comporterebbe in un anno la riduzione  di 6 miliardi di metri cubi di gas.

Attingere inoltre dalle fonti di energia rinnovabili e dal nucleare ridurrebbe  l’uso del gas di 13 miliardi di metri cubi.

Pannelli solari

Implementare  la sostituzione delle caldaie a gas con quelle a pompa di calore porterebbe ulteriori vantaggi: la riduzione di due miliardi di metri cubi di gas in un anno.

Anche i consumatori sono chiamati a fare la loro parte.

Abbassare di 1° grado il termostato di casa avrebbe un impatto altrettanto significativo, pari a circa 10 miliardi di metri cubi in soli 12 mesi.

Secondo la IEA, queste misure porterebbero in un anno ad una riduzione dell’import del gas russo a più di 50 miliardi di metri cubi, pari a circa 1/3 delle forniture.

L’analisi evidenzia, inoltre, la possibilità di raggiungere quest’obiettivo in modo ancora più drastico e immediato.

L’utilizzo degli impianti di carbone presenti in Europa  consentirebbe di sostituire nell’immediato il gas russo, ma a costi economici  molto elevati. E soprattutto con conseguenze ambientali incompatibili con lo European Green Deal.

Molte delle misure suggerite dall’IEA fanno parte del Piano per il raggiungimento delle emissioni zero entro il 2050 contenute nella Roadmap to Net Zero by 2050.

“Nessuno si fa più illusioni. Il fatto che la Russia usi le sue risorse di gas come un’ arma politica e economica deve portare l’Europa ad agire in fretta. Bisogna essere pronti ad affrontare eventuali criticità nei rifornimenti di gas dalla Russia che potrebbero presentarsi il prossimo inverno- ha dichiarato il Direttore Generale della IEA, Fatih Birol. -. I 10 punti dell’IEA consentono all’Europa di ridurre la sua dipendenza da Mosca di circa 1/3 in un anno e di supportare allo stesso tempo il passaggio alle fonti di energia pulita.

L’Europa deve ridurre rapidamente il ruolo dominante della Russia nel proprio mercato energetico  spingendo allo stesso tempo verso le energie rinnovabili”.

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