Corea del Nord, la Cina pronta ad appoggiare la politica di Trump contro le spacconate di Pyongyang

Pechino. La Cina si sta stancando delle numerose spacconate del suo vecchio alleato nord coreano e si potrebbe, prima o poi, convertire alla posizione degli Stati Uniti.

Missili nord coreani. La Cina sarebbe pronta ad appoggiare gli Usa

Un passo indietro. Giorni fa il vice ministro degli Esteri della Corea del Nord aveva detto che Pyongyang avrebbe provato missili ogni settimana e che era pronta ad utilizzare armi chimiche se attaccata dagli Stati Uniti.

Pechino con il portavoce del Dicastero degli Esteri, Lu Kang ha elogiato le recenti dichiarazioni di Washington sulla questione nord coreana. Aggiungendo che i funzionari statunitensi hanno fatto “alcune osservazioni positive e costruttive come utilizzare qualsiasi mezzo pacifico per risolvere il problema nucleare nella Penisola coreana. E questo rappresenta una direzione che crediamo corretta e che deve essere rispettata”.

Ma nella capitale della Corea del Nord la pensano molto diversamente tanto che il regime utilizza la propaganda televisiva, mostrando attacchi missilistici contro gli Usa, lasciando il Paese in fiamme.

Il vice ministro degli Esteri di Pyongyang, Han Song-ryol, intervistato dalla BBC aveva detto che se gli Stati Uniti erano sufficientemente imprudenti, ricorrendo a mezzi militari, tutto significherà che da quello stesso giorno sarebbe iniziata una guerra totale”.

La Cina non accetta queste dichiarazioni di fuoco da parte dei nord coreani. Il portavoce del Ministero degli Esteri di Pechino evidenzia come il suo Paese “si opponga fermamente a tutte le parole o azioni che aumentino la rivalità e le tensioni”.

Dalle dichiarazioni del portavoce ministeriale si evince che, forse, la politica del presidente Usa, Donald Trump sta producendo i suoi effetti. Infatti, Trump aveva fatto pressing su Pechino affinchè frenasse le more della Corea del Nord, facendo tintinnare i dollari. Ovvero se la Cina appoggierà gli Stati Uniti in cambio riceverà più attenzione per i traffici commerciali e tante altre cose.

La Cina deve fare la sua parte e bene se non vuole che l’area si infiammi, che la Corea del Nord usi armamenti nucleari e che una guerra porti migliaia di profughi in fuga verso i suoi confini.

Ad inizio 2017, la Cina si era proposta nel ruolo di mediatrice tra la Corea del Nord e gli Usa per alleggerire le tensioni tra i due Paesi. Ma Stati Uniti e Corea del Sud dovevano sospendere le annuali esercitazioni militari ed in cambio Pyongyang non avrebbe proseguito nel suo programma nucleare. Ma questo accordo non fu raggiunto ed ognuno è andato per la sua strada.

Gli Stati Uniti hasnno chiesto appoggio agli alleati asiatici, realizzando simulacri di difesa con le Marine sud coreana e giapponesi. Washington ha inviato F35 e bombardieri B1 per dare una mano ai sud coreani. Nel frattempo, oggi, è iniziata un’importante esercitazione aerea, la “Max Thunder”, alla quale partecipano l’Aeronautica di Seul con quella di Washington.

Questa esercitazione si aggiunge all’arrivo della porta aerei Usa, Carl Vinson e del gruppo navale di attacco nella Penisola coreana.

La USS Carl Vinson in navigazione

I nord coreani definiscono tutto questo “come un’azione imprudente di aggressione per aggravare le tensioni nella regione”. I cinesi aggiungono che Pechino e Washington mantengono “stretti contati sulla situazione attuale”.

E sul programma nucleare del regime di Pyongyang, la diplomazia cinese evidenzia la sua posizione: opposizione alla potenza nucleare della Corea del Nord in modo fermo, chiaro e consistente.

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