Coronavirus: “Non ricordatevi delle Forze Armate solo in emergenza!”. Parla il presidente del COCER Generale di Brigata Francesco Maria Ceravolo

Roma. Gli uomini e le donne dell’Esercito Italiano operano quotidianamente tra la gente e per la gente, in Italia e all’estero.

Il loro impegno è ancora più significativo in questo particolare momento per il nostro Paese.

Nei giorni scorsi il Consiglio Centrale di Rappresentanza dell’Esercito (COCER), riunitosi in video conferenza, si era rivolto direttamente al capo dello Stato Maggiore della Forza Armata, Generale di Corpo d’Armata Salvatore Farina, esprimendo la propria vicinanza a tutti i militari dell’Esercito e delle altre Forze Armate che nonostante il rischio dovuto alla costante esposizione, continuano a garantire la sicurezza del Paese.

I rappresentanti del COCER avevano chiesto al capo di Stato Maggiore di “intervenire per armonizzare le direttive emanate” per l’emergenza coronavirus.

E pronta è stata la risposta del Generale Farina. Prendendo atto della delibera della sezione Esercito del COCER e ringraziando lo stesso per la sensibilità dimostrata, “evidenziando e riconoscendo il grande sacrificio e l’abnegazione con la quale gli uomini e le donne della Forza Armata si stanno prodigando in tutte le attività emergenziali mirate al contenimento del Covid-19 rispondendo sinergicamente con tutte le forze in campo al fine di tutelare la salute dei cittadini”, il Generale Farina ha inteso fare il punto della situazione sulle misure messe in campo dalla Forza Armata, sottolineando ed evidenziando, in maniera armonica, tutti i provvedimenti formulati per la gestione della crisi.

 

Il Generale Farina con i rappresentanti del COCER

Ma si sa, “Dio e il Soldato durante la carestia e la guerra vengono pregati. Ma quando vi è la pace Dio è dimenticato e il Soldato disprezzato”.

In questo momento di tale esigenza e necessità per il Paese, oltre alla primaria gestione dell’emergenza e alla pronta risposta, bisognerebbe anche un attimo fermarsi a pensare a diversi fattori sui quali si dovrebbe riflettere sempre, anche e soprattutto nei momenti di tranquillità.

Ne è convinto il presidente del COCER, Generale Francesco Maria Ceravolo che, da noi interpellato, ha voluto accendere i riflettori su diverse tematiche per avviare un costruttivo confronto che alla fine di tutto bisognerebbe affrontare con concretezza e determinazione.

Al centro il Generale Ceravolo

Il Generale Ceravolo ha posto l’accento su diverse tematiche che a oggi, in piena emergenza, hanno un diretto effetto sulla stessa prontezza d’intervento delle Forze Armate.

Ci ha  parlato dei numerosi tagli alla Difesa, della riduzione dei quadri, dell’invecchiamento dei militari, del fatto che l’Esercito lo si cerca solo in casi di emergenza.

E ancora, il Generale Ceravolo ha ricordato le numerose problematiche dell’operazione “Strade Sicure”, e di quanto il COCER si sia battuto per segnalarle tutte; dei continui tagli alla Sanità Militare, dell’esigenza di leggi che tengano conto della specificità militare se si vuole una Forza Armata in grado di operare in situazioni di emergenza.

Del resto, non per niente, l’articolo 19 della legge 183 del 2010, partendo dalla Carta Costituzionale ha sancito e riconosciuto “la specificità del ruolo delle Forze Armate, delle Forze di Polizia e del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco, nonché dello stato giuridico del personale ad essi appartenente, in dipendenza della peculiarità dei compiti, degli obblighi e delle limitazioni personali, previsti da leggi e regolamenti, per le funzioni di tutela delle istituzioni democratiche e di difesa dell’ordine e della sicurezza interna ed esterna, nonché per i peculiari requisiti di efficienza operativa richiesti e i correlati impieghi in attività usuranti”.

Parole, quelle del Generale Ceravolo, che pesano come un macigno e che fanno un quadro di situazione chiaro e preciso sul quale, a emergenza finita, bisognerà pensare concretamente.

Il coronavirus ha dimostrato, e ancora lo sta facendo, che disastri e guerre possono arrivare anche se non li vogliamo, in qualsiasi momento.

E che le Forze Armate devono essere sempre pronte, ma soprattutto devo essere messe sempre in grado di rispondere, in maniera efficace ed efficiente a ogni eventualità si presenti in qualsiasi momento.

A oggi, le Forze Armate stanno rispondendo e continueranno a farlo, prontamente come sempre, ma questo solo grazie allo spirito di abnegazione degli uomini e delle donne in uniforme che hanno deciso con convinzione di servire uno Stato che spesso, in situazione di normalità, li dimentica e li mette da parte per poi avvalersene nell’emergenza, dopo però aver ridotto e talora minato, spesso anche inconsapevolmente e per meri errori di valutazione o di opportunità, la sua stessa capacità operativa.

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