Montevideo. Una via d’uscita per la crisi venezuelana è passata per Montevideo. Nella capitale dell’Uruguay seduti intorno al tavolo i rappresentanti del Gruppo di Contatto composto da otto Stati membri dell’Unione Europea quali Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Portogallo, Spagna, Svezia e Regno Unito. Presenti alle trattative anche i rappresentanti della Bolivia, del Costa Rica, dell’Ecuador, del Messico ed Uruguay. Entrambi sono stati tra i principali artefici del summit e del documento presentato.
Inoltre, hanno partecipato alla riunione l’Alta Rappresentante della UE per gli Affari Esteri, Federica Mogherini ed il Presidente uruguayo, Tabaré Vázquez.
Il nodo che non è stato sciolto è stato quello delle elezioni che devono essere convocate dal Presidente della Repubblica Bolivariana del Venezuela, Nicolas Maduro. E che, invece, da più parti sono state sollecitate con grande foga, sia sui tavoli diplomatici che nelle piazze del Paese sud americano.
Tutti i rappresentanti si sono riuniti avendo nella loro cartella di lavoro quattro punti da esaminare:
- Dialogo immediato e creazione di condizioni necessarie per un contatto tra le parti interessate allo scontro politico
- Trattativa, presentazione dei risultati del dialogo e spazio per trovare punti di contato tra le parti
- Accordo e sottoscrizione degli accordi finali
- Implementazione e messa in atto degli accodi, sotto i riflettori della comunità internazionale.
Il Gruppo di Contatto intende mobilitare più aiuti umanitari per il Paese caraibico per le quelle aree che sono considerate più bisognose di aiuti umanitari. E l’Unione Europea è pronta ad aprire un ufficio per gli aiuti umanitari a Caracas.
Inoltre, il Gruppo ha riferito che invierà una missione tecnica in Venezuela per stabilire “le necessarie garanzie per un processo elettorale credibile nel più breve tempo possibile” e consentire l’erogazione urgente di assistenza in conformità con i principi internazionali di aiuti umanitari.
Allo stesso modo, il Gruppo ha chiesto stabilire garanzie per un processo elettorale nel più breve tempo possibile e di ripristinare lo stato di diritto in Venezuela e riconoscere l’Assemblea nazionale.
La dichiarazione del Gruppo costituita da 10 paragrafi è stata firmata da Uruguay, Unione Europea, Costa Rica, Ecuador, Spagna, Italia, Portogallo, Svezia, Germania, Francia, Paesi Bassi e Regno Unito.
La Bolivia, sebbene ne faccia parte, non ha sottoscritto il documento, mentre il Messico ha partecipato alla riunione ma ha deciso di non aderire al Gruppo di contatto.
Una seconda sessione del Gruppi di Contatto si terrà, a livello ministeriale, all’inizio di marzo.
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