Difesa. il ministro Elisabetta Trenta in Polonia per il vertice del processo dei Balcani occidentali. Tra i temi trattati la lotta alla corruzione

Poznan. Viaggio a Poznań del ministro della Difesa, Elisabetta Trenta che ha partecipato, in rappresentanza del presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte, al vertice del processo dei Balcani occidentali, il cui obiettivo è quello di favorirne la stabilizzazione ed accompagnare il loro percorso verso l’integrazione europea.

Il ministro Trenta interviene a Poznan al vertice per il processo dei Balcani occidentali

Nel suo intervento, nel corso dell’assemblea plenaria, il ministro ha richiamato il problema della corruzione che era stato al centro del vertice di Trieste nel 2017 sotto la presidenza italiana e ha affermato come essa sia dannosa per lo sviluppo industriale, ne rallenta il processo di crescita economica, ne alteri la competizione tra le aziende e disincentivi gli investimenti e l’innovazione, diminuendo l’efficienza e la produttività nello stesso tempo.

“Inoltre – ha aggiunto – causa una perdita di soldi pubblici in quanto distoglie risorse economiche dalla loro corretta allocazione. Gli effetti della corruzione penalizzano principalmente le persone più povere, una gestione più attenta ed equa delle risorse favorirebbe le classi più deboli e tutto il sistema nel suo complesso”.

Al vertice hanno partecipato anche i leader dei Paesi europei e dei Balcani occidentali, tra cui Theresa May, Angela Merkel e il Presidente polacco Andrzej Duda, che ha rivolto ai leader un discorso di benvenuto.

Il Processo di Berlino è un’iniziativa avviata dalla Germania nel 2014 con l’obiettivo di appoggiare e facilitare la prospettiva di integrazione europea dei Paesi della regione.

Al suo arrivo, la titolare del Dicastero – accompagnata dall’Ambasciatore d’Italia in Polonia, Aldo Amati – è stata accolta dal presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica di Polonia, Mateusz Morawiecki.

Quest’anno la Polonia detiene, infatti, la presidenza del Processo di Berlino.

Al centro dei lavori – ai quali hanno partecipato capi di Stato e di Governo dei Paesi balcanici – Serbia, Montenegro, Bosnia-Erzegovina, Macedonia del Nord, Kosovo e Albania – diversi leader dell’Unione Europea – il rafforzamento della cooperazione regionale nell’area, le riforme in materia in particolare di stato di diritto e libertà di informazione, la lotta alla corruzione e alla criminalità organizzata e progetti comuni di sviluppo nei settori delle infrastrutture, dei trasporti, dell’energia, del digitale e innovazione e della interconnettività.

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