Difesa: intervento del Ministro Crosetto in occasione della consegna delle insegne dell’Ordine Militare di Malta

ROMA. Signor Presidente della Repubblica,

nel rivolgerLe i saluti della Difesa, e con essi i miei personali, desidero premettere che per me è fonte di particolare emozione esordire come Ministro, di fronte a Lei, nella sua qualità di Capo dell’Ordine Militare d’Italia, in una circostanza dedicata alla premiazione del merito: stella polare di un Paese desideroso di nuova crescita, come l’Italia, e cardine delle sue Forze Armate; per le quali l’efficienza è, al contempo, uno strumento di lavoro e un obiettivo costante.     

Il merito è un principio incarnato con assoluta evidenza dai Militari insigniti quest’oggi, investiti di importanti responsabilità di comando nella condotta di operazioni militari, protagonisti di scelte complesse e decisioni difficili nell’assolvimento della missione assegnata.

Credo tuttavia – e voglio sottolinearlo con orgoglio – che, al netto delle specifiche e considerevoli virtù personali messe in rilievo in questa sede, il merito sia un valore ispiratore che possiamo riconoscere, idealmente, all’azione di tutte le decine di migliaia di donne e uomini che garantiscono agli italiani, in ogni contesto e a ogni ora del giorno e della notte, il bene primario della sicurezza. 

Ritengo inoltre che quel valore, così essenziale alla vita dei cittadini e alla solidità dello stato, e così rilevante nell’organizzazione delle nostre Forze Armate, riceva oggi un alto riconoscimento anche per il tramite della Sua autorevole partecipazione a questa cerimonia: ragion per cui, una volta di più, La ringrazio.

Rivolgo quindi un caloroso saluto a tutte le Autorità civili, militari e religiose intervenute, ai Rappresentanti delle Associazioni partigiane, combattentistiche e d’arma, e a tutti i gentili Ospiti che manifestano, con grande concretezza, l’affetto per le nostre Forze Armate.

Saluto infine i componenti del Consiglio dell’Ordine Militare d’Italia, i decorandi odierni e non di meno i loro familiari, che ho sempre considerato dei co-insigniti, tanto è importante il ruolo di sostegno delle famiglie nel raggiungimento di questo come di qualsiasi altro traguardo.  

Le onorificenze dell’Ordine Militare d’Italia sono il frutto, infatti, di un percorso in cui la storia della Difesa incontra una serie di storie individuali, fatte di professionalità ma anche di pazienza, di condivisione di sacrifici, di comune fedeltà a ideali antichi ma non per questo trascorsi.

Sono la materializzazione di capacità umane che trovano nella comunità, familiare, prima di tutto, dunque di reparto, di corpo e nazionale, un luogo in cui esprimersi e moltiplicarsi.

Guido Crosetto, Ministro della Difesa

La Difesa, del resto, è questo: una squadra, in cui il valore del singolo non può prescindere dalla forza dell’organizzazione, e in cui l’organizzazione non può rinunciare alle qualità e alla determinazione dei singoli.  

I Militari che oggi sono davanti a Lei, Signor Presidente, hanno dato prova di vasta ed elevata preparazione e di qualità caratteriali non comuni, come si può evincere dalle motivazioni riferite a ciascuno. Lo stesso discorso vale, in una dimensione complessiva, che rappresenta la somma di tante e pregevoli azioni, per l’8° Reggimento Bersaglieri, per il 4° Reggimento Genio Guastatori, per il 4° Reggimento Artiglieria Controaerei “Peschiera” e per l’Arma dei Carabinieri, le cui Bandiere riceveranno domani a Bari, parimenti, le onorificenze dell’ordine militare d’Italia.

Molto ci sarebbe da dire su ciò che rappresentano per la sicurezza dell’Italia. Occorrerebbe, però, un tempo lungo come la lista delle loro attività meritorie: un tempo che non abbiamo a disposizione. Mi limito, perciò, a sintetizzare quel che le contraddistingue, con alcune parole potremmo definire salienti: flessibilità, generosità, lealtà, competenza, tradizione.

È tutto ciò che si richiede a un militare.

Ed ciò che ha contribuito a rendere il nome dell’Italia un sinonimo di affidabilità a livello internazionale: aspetto di primaria importanza per l’avvenire della nostra Nazione, saldamente collocata nel campo occidentale delle libertà.

Lo è anche – e soprattutto – in una fase come l’attuale, in cui l’architettura di sicurezza globale subisce la minaccia di azioni illegittime e brutali, quale l’aggressione, di uno Stato sovrano.

L’Italia c’è, è una Nazione su cui contare e che farà la sua parte per ristabilire la pace e l’ordine internazionale, contribuendo a riaffermare – se mi si consente l’espressione – il buonsenso, anche laddove è mancato: “Affinché il grido della pace si diffonda con sempre nuova forza”, per citare un’espressione che Lei, Signor Presidente, ha recentemente utilizzato in occasione dell’incontro “Religioni e culture in dialogo”.

Lo potrà fare anche in virtù di una Difesa forte, efficiente, sempre pronta a tutelare gli italiani e a garantire loro un futuro di democrazia e di benessere: premesse indispensabili per una politica coerente, decisa e decisiva, anche nello scenario globale.    

È il modello di Difesa che leggo nelle motivazioni delle onorificenze odierne e che vedo, tra l’altro – e sono persona che crede molto, lo ribadisco, nel valore della componente umana -, nelle espressioni degli insigniti.

Signor Presidente della Repubblica,

rinnovandoLe il miei più sentiti ringraziamenti, e aspettando di salutarLa nuovamente domani, in occasione di un Giorno di notevole importanza per la Difesa, e per tutta l’Italia, come il 4 Novembre, concludo il mio intervento rivolgendo un pensiero grato a quelle donne e a quegli uomini che non possono essere qui, fisicamente, essendo Caduti nell’adempimento del dovere.

Il 4 Novembre, che celebreremo domani, è anche per Loro.

Il sentimento che ci guida, lo spirito di cittadinanza che anima la nostra Costituzione, poggia su di Loro e sul loro Sacrificio. 

Grazie a tutti.

Viva le Forze Armate!

Viva l’Italia!

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