ROMA. La dichiarazione del Capo di Stato Maggiore della Difesa, Ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone.
“Durante il programma “Carta Bianca” andato in onda ieri sera su RAI 3 il Professore Alessandro Orsini ha liberamente e faziosamente interpretato alcune delle mie dichiarazioni rilasciate a un quotidiano nazionale nell’ambito di una intervista”.
“In merito, oltre a rigettare ogni tentativo di strumentalizzazione delle mie parole, ribadisco che – spiega Cavo Dragone – nella attuale guerra in Ucraina, non ci sono spazi interpretativi né è possibile lasciare adito a dubbi che forse stanno in casa altrui. Esiste un aggressore, la Russia, e un Paese aggredito, l’Ucraina. Sin dalle fasi iniziali dell’invasione russa ho fermamente condiviso la necessità di fornire supporto, sostegno e aiuto, anche militare, a un popolo che sta difendendo i propri confini nazionali, i propri valori e soprattutto la propria libertà”.

Il capo di Stato Maggiore della Difesa, Ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone
Ha proseguito poi dichiarando che, “In qualità di Capo di Stato Maggiore della Difesa dell’Italia, riaffermo che il nostro impegno, dal 24 febbraio 2022, è lo stesso di oggi e tale sarà anche domani, come Paese NATO e come membro fondatore dell’Unione Europea. Sono fermamente convinto che sia un dovere per ogni Paese democratico sostenere la resistenza delle Forze Armate Ucraine contro la vile invasione russa che non ha risparmiato le atrocità della guerra neppure alla popolazione civile, causando troppe vittime innocenti in violazione delle più elementari norme del Diritto Internazionale”.
“Strumentalizzare la mia analisi, in cui affermo che una soluzione esclusivamente militare al conflitto non è possibile senza una contemporanea azione diplomatica che costringa la Russia a sedersi al tavolo della Pace, è dunque offensivo e ingannevole. – ha concluso il Capo di Stato Maggiore della Difesa – Una cosa è certa: fino a quando la Russia non mostrerà di volere concretamente sedersi al tavolo della Pace continueremo a sostenere l’Ucraina nel rispetto delle decisioni adottate dal Parlamento della Repubblica Italiana”.
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