PRETORIA (SUD AFRICA). Nel corso di una visita istituzionale, in Sud Africa, il sottosegretario di Stato alla Difesa, Matteo Perego di Cremnago, ha visitato a Pretoria, i padiglioni dell’Africa Aerospace and Defence Exhibition.
Questo salone è considerato uno degli eventi espositivi più rilevanti a livello internazionale nei settori della difesa e dell’aerospazio,.
Vede la partecipazione di oltre 450 aziende provenienti da più di 30 Paesi.
“La presenza italiana con le eccellenze operanti nel settore rappresenta una vetrina per il nostro Paese, oltre che un forte segnale dell’impegno dell’Italia sullo scenario internazionale – ha dichiarato Perego di Cremnago -. Nell’attuale contesto geopolitico è fondamentale continuare a rafforzare collaborazioni in aree di crescente interesse strategico, con il fine di contribuire attivamente nella costruzione di un futuro più sicuro e stabile per tutti”.
Il sottosegretario di è poi recato al Cimitero Militare di Zonderwater.
“Questo luogo, prezioso di storia e intriso di emozioni – ha detto – ci impone una profonda riflessione affinché il ricordo dei nostri connazionali e del loro coraggio possa essere guida verso un futuro di pace e cooperazione”.
Zonderwater è stato il più grande campo di prigionia alleato della Seconda Guerra mondiale costruito a circa chilometri a Nord di Pretoria.
In poco tempo, divenne una vera e propria città-prigione dove, grazie allo spirito d’iniziativa degli stessi prigionieri e all’umanità mostrata dal comandante del campo, fu possibile costruire ospedali, campi sportivi, teatri, cappelle e scuole.
Nel maggio del 1945 ebbe inizio il graduale rimpatrio dei prigionieri, conclusosi due anni più tardi con lo smantellamento del campo.
Oggi, nella stessa area dove una volta si ergeva il campo di prigionia, si trova il Cimitero Militare Italiano di Zonderwater, e ogni anno, la domenica successiva al 4 novembre, Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, le autorità italiane e le comunità di italiani presenti in Sud Africa rendono omaggio alla memoria dei nostri concittadini che, nonostante la guerra, la durezza della prigionia e la distanza da casa, riuscirono a dare vita a un’esperienza che ha finito per rendere più vicini il popolo italiano e il popolo sudafricano.
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