Direzione Investigativa Antimafia: eseguita una confisca di beni per circa 5 milioni di euro nei confronti di un imprenditore della raccolta dei rifiuti, condannato per associazione di tipo mafioso

NAPOLI. La Direzione Investigativa Antimafia, articolazione del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, a seguito del provvedimento emesso dalla Suprema Corte di Cassazione, ha eseguito un provvedimento di confisca definitiva di beni immobili, quote societarie e disponibilità finanziarie, già sottoposte a sequestro dal Tribunale di S. Maria Capua Vetere- Sezione per l’Applicazione delle Misure di Prevenzione, su proposta della Procura della Repubblica di Napoli, nei confronti di un imprenditore operante nel settore della raccolta, del trasporto e dello smaltimento dei rifiuti, ritenuto contiguo alle consorterie camorristiche operanti sul territorio di Mondragone (Caserta).

Nell’ottobre del 2010, l’interessato è stato condannato alla pena di tre anni e sei mesi dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere per concorso esterno in associazione mafiosa a seguito di indagini espletate dalla D.I.A. che avevano permesso di ricostruirne il profilo criminale già a partire dagli anni ‘80.

Briefing operativo del personale della Direzione Investigativa Antimafia

L’imprenditore, nello specifico, è stato individuato quale espressione imprenditoriale dei clan mondragonesi, a vantaggio dei quali avrebbe gestito il lucroso business della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti.

Con il provvedimento di oggi è stata confermata la confisca di cinque società operanti nel settore edilizio, della raccolta e dello smaltimento di rifiuti e della gestione di aree ed attività commerciali, sette beni immobili, tre beni mobili registrati e due rapporti finanziari, per un valore complessivo di circa cinque milioni di euro.

Questo risultato si inserisce nell’ambito delle attività Istituzionali finalizzate all’aggressione dei patrimoni illecitamente acquisiti e riconducibili, direttamente o indirettamente, a contesti delinquenziali di tipo mafioso, agendo così a tutela e salvaguardia della parte sana del tessuto economico nazionale.

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