BRESCIA. Il monitoraggio delle presenze criminali sul territorio di competenza del Centro Operativo della Direzione Investigativa Antimafia (DIA) di Brescia, supportato dall’elaborazione di informazioni di carattere commerciale e finanziario (in particolare l’analisi delle movimentazioni indirizzate all’estero tramite canali di money transfer, in parte convogliate in segnalazioni per operazioni sospette di riciclaggio, attività istituzionalmente demandate alla Direzione Investigativa Antimafia) ha consentito di individuare un 30 enne cittadino nigeriano indagato nell’anno 2019 dalla Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) di Torino per associazione di tipo mafioso (articolo 416 bis del Codice Penale).
L’uomo è infatti considerato partecipe della struttura criminale denominata “MAPHITE” (cult della consolidata mafia nigeriana) responsabile in quella città, nella Provincia e in parte del territorio comunitario, di delitti in materia di stupefacenti, estorsione, reati contro la persona (inclusa la tratta di esseri umani e l’immigrazione clandestina) favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione nonché di vari delitti commessi in Nigeria, comprese aggressioni e uccisioni.
Nel novembre 2023 il 30enne, resosi irreperibile sul territorio nazionale sin dal 2021, è stato condannato in via definitiva alla pena di anni 4 e mesi 8 di reclusione poiché riconosciuto colpevole del reato di cui all’articolo 416 bis del Codice Penale.
Gli accertamenti, attivati nel gennaio scorso, hanno consentito di rilevare gli ultimi recapiti del nigeriano in Italia nella provincia di Bergamo, nonché risalire agli spostamenti successivi al 2021, allorquando si è reso irreperibile in Italia, individuando un’attività commerciale allo stesso intestata in Francia.
La DIA ha attivato un canale informativo con le competenti autorità transalpine che hanno portato all’accertamento della presenza del nigeriano nel territorio francese.
È stata così richiesta l’estensione del provvedimento di espiazione pena in ambito europeo, da parte della Procura Generale presso la Corte d’Appello di Torino, indispensabile per consentire la sua cattura, eseguita in Bordeaux ad inizio del mese scorso, a cura dei competenti organi di Polizia francesi in stretto contatto con la Direzione Investigativa Antimafia.
Sono in corso le prescritte valutazioni in ordine all’estradizione in Italia.
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