Readiness 2030: l’Unione Europea punta a un nuovo paradigma difensivo con Kiev in prima linea

Di Giuseppe Gagliano*

COPENAGHEN. La strategia “Readiness 2030”, discussa a Copenaghen, segna un passo decisivo verso una Difesa europea più integrata.

L’obiettivo è garantire entro il 2030 una risposta rapida e tecnologicamente avanzata alle minacce sul fianco orientale dell’Unione, riducendo la dipendenza dagli Stati Uniti senza rinunciare al coordinamento con la NATO.

La sede della NATO

Barriera di droni e Eastern Flank Watch

Il fulcro operativo è la creazione di una “barriera di droni” lungo i confini orientali, pensata per il rilevamento e la neutralizzazione di incursioni aeree e per la protezione di infrastrutture critiche.

L’iniziativa si affianca alla “guardia del fianco orientale”, un sistema di sorveglianza e reazione rapida che integra le capacità NATO, rafforzando la sicurezza dei Paesi baltici, della Polonia e del Mar Nero.

Il ruolo centrale dell’Ucraina

Kiev non è solo destinataria di aiuti: il suo contributo industriale e l’esperienza maturata sul campo rendono l’Ucraina un partner operativo e tecnologico.

Zelensky con Ursula von del Leyen e Mark Rutte

La presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, ha annunciato un pacchetto da 2 miliardi di euro per la produzione di droni destinati a Kiev, con un effetto doppio: potenziare le forze ucraine e consolidare una base industriale comune utile all’UE.

Un’industria della Difesa europea da rafforzare

Il piano prevede investimenti coordinati fino a 938 miliardi di dollari per lo sviluppo di scudi aerei e spaziali, sicurezza marittima nel Baltico e nel Mar Nero e capacità di innovazione rapida. Il programma SAFE fungerà da meccanismo finanziario per sostenere la produzione militare e incentivare la cooperazione tra i complessi industriali nazionali.

Geopolitica e bilancio di potenza

Per Bruxelles, la guerra in Ucraina ha dimostrato che la sicurezza europea non può più basarsi solo sull’ombrello americano.

Coinvolgere Kiev nel dispositivo di difesa orientale significa consolidare la linea di contenimento contro la Russia, ma anche inviare un messaggio politico: l’Ucraina è parte integrante del futuro assetto di sicurezza del continente.

Il Segretario Generale della NATO, Mark Rutte

Il segretario generale della NATO, Mark Rutte, ha definito Kiev “la prima linea di difesa” per la sicurezza collettiva europea”, sottolineando la convergenza di obiettivi tra Alleanza e UE.

Sfide economiche e politiche

Il finanziamento di un piano così ambizioso richiede consenso politico tra Stati membri spesso divisi su priorità di spesa e minacce percepite.

Inoltre, la coabitazione industriale tra colossi nazionali (Francia, Germania, Italia, Polonia) potrebbe alimentare rivalità sulla distribuzione di contratti e tecnologie.

Il successo di “Readiness 2030” dipenderà dalla capacità di Bruxelles di trasformare l’urgenza della minaccia in coesione strategica.

*Presidente del Centro Studi Cestudec 

©RIPRODUZIONE RISERVATA

 

Torna in alto