Di Chiara Cavalieri
DAMASCO. Il ministro degli Esteri egiziano, Badr Abdel-Ati, si sta preparando a visitare Damasco, la capitale della Siria, per incontrare Ahmed Al-Sharaa, figura di spicco dell’amministrazione siriana, dopo la cacciata del Presidente Assad.

Il ministro degli Esteri egiziano, Badr Abdel-Ati
Questa visita arriva in seguito alla recente mediazione della Turchia con l’Egitto, un passo che sembra mirare a consolidare i rapporti tra le due Nazioni e a promuovere un dialogo più ampio nella regione
Il nuovo Governo di Damasco ha confermato che la mediazione turca ha avuto un ruolo fondamentale nell’organizzazione di questo incontro.
Nelle dichiarazioni precedenti, il ministro Abdel-Ati aveva sottolineato l’importanza di un processo politico inclusivo in Siria, che riflettesse la diversità culturale, settaria e religiosa del Paese, senza escludere alcuna forza politica.
Le priorità dell’Egitto in Siria
Il Cairo ha delineato 4 punti chiave della sua posizione sugli sviluppi siriani: rispettare la sovranità, l’unità e l’integrità territoriale della Siria, preservare le istituzioni nazionali siriane e le capacità dello Stato. avviare un processo politico inclusivo e guidato dai siriani stessi, senza interferenze esterne e, infine, collaborare con partner regionali e internazionali per sostenere la ricostruzione del Paese e il ritorno sicuro dei rifugiati.
Tamim Khallaf, portavoce del Ministero degli Esteri egiziano, ha ribadito che l’approccio de Il Cairo è volto esclusivamente a garantire l’interesse nazionale della Siria.
La priorità è ripristinare la sicurezza e la stabilità, preservando le istituzioni statali e promuovendo un processo di transizione politica che coinvolga tutte le forze politiche del paese.
La visita di Abdel-Ati a Damasco rappresenta, dunque, un passo importante nel quadro delle relazioni regionali, con l’obiettivo di costruire un consenso sociale e favorire una soluzione politica sostenibile per la crisi.
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