El Salvador. A 37 anni dalla morte di monsignor Oscar Romero, la giustizia salvadoregna è pronta a riaprire le indagini sul suo omicidio.
Il sacerdote fu assassinato il 24 marzo 1980 mentre stava officiando la Santa Messa. L’omicidio compiuto da quelli che venivano chiamati gli Squadroni della morte fu l’inizio di un conflitto che durò 12 anni.

Un gruppo di suore presta soccorso a monsignor Romero colpito in chiesa
Un giudice americano aveva già riaperto il caso nel 2004. Nel 2015, il Vaticano lo nominò beato.
Il processo in El Salvador contro i colpevoli registrò un rallentamento il 31 marzo del 1993 per una legge sull’amnistia che perdonava tutti i fatti occorsi nel periodo della guerra civile. Il 13 luglio 2016 la Corte Suprema dichiarò incostituzionale questa legge.
E da quel momento ha avuto avvio la riapertura delle indagini. Ora la magistratura deve definire il processo contro chi è stato già imputato e processato o contro chi deve essere ancora da scoprire.
Al momento l’unico accusato di omicidio aggravato è il capitano Álvaro Rafael Saravia. Saravia è scappato dal Paese e si trova nella lita dei nomi dei più ricercati dagli Stati Uniti.

La foto segnaletica di Álvaro Rafael Saravia, ricercato per l’omicidio di monsignor Romero
Il capitano è stato il braccio destro del maggiore Roberto D’Aubuisson, fondatore dell’Alleanza Repubblicana Nazionalista (Arena), deceduto alla fine degli anni ’80.
Una nota delle Nazioni Unite gli attribuiva la paternità del delitto. Il documento citava lo stesso Saravia.