Di Fabrizio Scarinci
Roma. Alcuni giorni fa Report Difesa ha avuto modo di assistere all’evento digitale “Elettronica: software, data & systems experitise in Defence Security”, organizzato dall’azienda allo scopo di raccontare se stessa e lo svolgimento delle proprie attività nell’ambito dei peculiari settori in cui opera.
A prendere la parola nel corso del webinar sono stati l’amministratore delegato Domitilla Benigni, il direttore dell’organizzazione e della comunicazione Massimo De Bari, il vice-presidente della divisione “engeneering & operations” Simone Astiaso e il project manager Davide Tulimiero.
Il primo intervento è stato, ovviamente, quello dell’amministratore delegato, che ha innanzitutto ricordato come, riuscendo a fornire i propri sistemi ad oltre 30 forze armate di tutto il mondo, Elettronica sia progressivamente divenuta l’azienda leader in Italia nell’ambito della “dominance” dello spazio elettromagnetico finalizzata alla protezione di siti e piattaforme, per poi continuare con un’analisi delle attuali prospettive del Gruppo, riguardo alle quali, anche in quest’occasione, ha voluto ribadire il proprio ottimismo, sottolineando come l’azienda della sua famiglia, partecipata oggi anche da Leonardo e Thales, sia saldamente inserita nell’ambito di numerosi programmi nazionali ed internazionali (tra cui Typhoon, FREMM e PPA), collabori con numerosi centri di ricerca ed investa di suo circa 15 milioni l’anno al fine di sviluppare nuovi prodotti.
Secondo l’ing. Benigni, uno dei maggiori punti di forza di Elettronica sarebbe costituito dal fatto di operare in settori particolarmente all’avanguardia e suscettibili, in futuro, di ulteriori sviluppi. Basti pensare, a titolo di esempio, all’enorme importanza acquisita nel corso degli ultimi decenni dalle componenti “software” presenti all’interno delle piattaforme (che in molte circostanze sembra ormai perfino superare quella delle loro componenti hardware) e come, nei prossimi anni (senza ovviamente nulla togliere alla fondamentale importanza di materiali e design innovativi volti ad incrementare velocità e stealthiness) questa traiettoria possa ulteriormente accentuarsi con la massiccia introduzione nel mondo militare di mezzi e sistemi di tipo robotico.
Entrando, invece, nel dettaglio dei progetti attualmente portati avanti dall’azienda, l’Ing. Benigni si è soffermata soprattutto su alcune delle più innovative suite da guerra elettronica (sia per aerei che per elicotteri) e sui vari tipi di sistemi anti-drone da essa recentemente sviluppati, ricordando come il Gruppo sia sempre più attivo nei settori di cyberwarfare (dove opera con la società CY4Gate) ed ‘”homeland security” (soprattutto grazie alla filiale tedesca Elettronica GmbH) e come esso intenda giocare un ruolo di primo piano anche nello sviluppo del futuro sistema di combattimento aereo anglo-italo-svedese “Tempest”.
Dopo l’intervento dell’amministratore delegato si è avuto quello del direttore Massimo De Bari, che si è concentrato soprattutto su alcuni degli aspetti inerenti la vita all’interno dell’azienda e sul rapporto che essa mantiene con i propri dipendenti, sottolineando come Elettronica sia considerata, ormai da diverso tempo, una delle migliori 50 aziende italiane dove lavorare e come questo sia il frutto delle lungimiranti scelte effettuate dal Gruppo nel corso del tempo, che includono un’elevata attenzione alla formazione e all’inserimento del personale, forme avanzate e personalizzate di welfare aziendale e, ovviamente, un elevato livello di competitività sul piano retributivo.
L’intervento dell’ing. Simone Astiaso si è invece maggiormente focalizzato sul modus operandi dell’azienda, spiegando, innanzitutto, come essa non produca della “semplice” componentistica ma veri e propri sistemi integrati, per poi specificare come questo comporti, da un lato, la necessità di supportare gli acquirenti durante l’intero ciclo di vita dei prodotti da loro selezionati e, dall’altro, l’esigenza di avere a propria disposizione un congruo quantitativo di personale altamente flessibile e qualificato.
Dopo l’intervento dell’Ing. Astiaso si è avuto quello dell’Ing. Tulimiero, giovane project manager presente in azienda da poco più di dieci anni, che ha concluso il seminario raccontando piuttosto entusiasticamente la propria esperienza lavorativa, fatta di numerose occasioni stimolanti e caratterizzata da un continuo rinnovamento.
Riallacciandosi, infatti, a quanto detto dall’Ing. Astiaso, anch’egli ha sottolineato come la progettazione di sistemi integrati pensati per il dominio dello spazio elettromagnetico coinvolga numerosi tipi di tecnologie, e come questo implichi, per forza di cose, un’elevato livello di flessibilità da parte dei progettisti, che lavorano su progetti molto diversi gli uni dagli altri e sono molto spesso chiamati a confrontarsi tra loro al fine di interfacciare le proprie conoscenze con quelle di colleghi specializzati in altri settori.
Alla luce di quanto detto nel corso di questo seminario sembrerebbe, dunque, emergere non solo la necessità di ribadire quanto Elettronica costituisca un importantissimo serbatoio di competenze e una considerevole realtà del nostro “comparto Difesa”, ma anche quanto la nostra industria militare, intrinsecamente incentrata su settori all’avanguardia, rappresenti, nel suo complesso, un fondamentale traino per l’intero sistema economico del Paese.
Similmente a quanto già avvenuto nel corso di altri seminari, infatti, anche durante questo incontro si è avuta l’occasione di ricordare come ogni euro investito nel settore della Difesa comporti un ritorno per il sistema economico nazionale pari a 3.5 volte la somma investita e come la capacità di padroneggiare determinati tipi di tecnologie rappresenti un fattore cruciale anche (e soprattutto) al fine di avere un certo grado indipendenza decisionale a livello geopolitico.
In considerazione di ciò, è quindi lecito affermare come la piena comprensione di questi dati di fatto da parte dei nostri vertici politici e la capacità del Paese nel suo complesso di valorizzare la propria Industria della Difesa nell’ambito di un’adeguata “vision prospettica” siano degli elementi irrinunciabili per il nostro futuro e la nostra capacità di elaborare una politica strategica consona alla protezione dei nostri interessi in un contesto internazionale (oltre che regionale) sempre più instabile e competitivo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA