Elezioni presidenziali francesi, ha vinto la luce della democrazia contro il buio del terrorismo

Di Valeria Fraquelli

Parigi. Il primo turno delle elezioni presidenziali francesi ha decretato il successo di Emmanuel Macron (En Marche!) con il 23,75%. Seguito da Marine Le Pen (Front National) con il 21,53%, François Fillon (Les Républicains) con il 19,91%, Jean-Luc Mélenchon (La France Insoumise, 19,64%), Benoît Hamon (Parti socialiste, 6,35%). Nicolas Dupont-Aignan (Debout la France, 4,75%). Jean Lassalle (Résistons, 1,22%), Philippe Poutou (Nouveau parti anticapitaliste, 1,10%. Chiudono la “classifica” François Asselineau (Union populaire républicaine, 0,92%), Nathalie Arthaud (Lutte ouvrière, 0,65%) e Jacques Cheminade (Solidarité et progrès, 0,18%).

I candidati che si sono presentati al primo turno delle elezioni presidenziali francesi 2017

Il voto di ieri, in Francia, è stato particolarmente importante e di sicuro avrà grandi ripercussioni non solo nel Paese d’Oltralpe ma anche negli altri europei e molto probabilmente si dovrà ridiscutere il ruolo della Francia nelle organizzazioni internazionali.

Il clima che si respirava in Francia era di grande attesa e di tensione dopo l’attacco di pochi giorni fa in pieno centro a Parigi sugli Champs Elysees che ha causato la morte di un agente molto giovane ed il ferimento di altri due poliziotti.

I francesi avevano ed hanno voglia di ricominciare dopo i tanti attentati avvenuti durante la presidenza di François Hollande. Hanno perciò voluto dimostrare di non avere paura anche se i seggi sono stati considerati estremamente a rischio.

Il presidente della Repubblica francese uscente, François Hollande

Tanti hanno dichiarato di essere andati a votare con la fiducia che il terrorismo potrà essere sconfitto e con la consapevolezza che rimanere barricati in casa non ha senso, ma fa solamente il gioco di chi semina terrore. La frase che si sentiva di più, tra i tanti elettori in coda in attesa di votare, era questa: “Non dobbiamo chiuderci in casa, non dobbiamo fare vincere i terroristi”. Tutto ciò significa che la Francia ha tanta voglia di riscatto.

Questo voto è particolarmente significativo perché dall’esito elettorale potrebbero dipendere i futuri equilibri geopolitici europei e mondiali. Marine Le Pen ha detto chiaramente che se sarà eletta chiederà ai francesi con un referendum se intendono rimanere o andarsene dall’Unione Europea e che ridiscuterà il ruolo francese nelle principali organizzazioni internazionali come ONU e NATO.

L’Europa rischia di perdere un pezzo importante e che si scateni un pericolosissimo effetto domino.

La voglia di cambiamento dei francesi è forte e per questo per la prima volta al ballottaggio si sfideranno due candidati considerati outsiders: Marine Le Pen ed Emmanuel Macron in rotta con i partiti tradizionali che non sono riusciti ad attirare elettori e sono stati così relegati ad un ruolo di secondo piano. I francesi, delusi dalla politica tradizionale, hanno preferito premiare Macron e Le Pen pensando che nuove politiche potranno essere in grado di risolvere i problemi della Francia.

In un Paese, dove il terrorismo ha colpito più volte in occasioni e luoghi simbolici provocando molte vittime, l’opinione pubblica chiede con forza maggiore sicurezza e sorveglianza per evitare nuove stragi.

Il terrorismo, la radicalizzazione ed i problemi delle banlieu in cui dilaga la criminalità, spesso associata al consumo di droga in grandi quantità, sono gli incubi dei francesi e questo spiega la loro scelta per candidati nuovi in grado di dare una svolta alla politica francese ed anche europea.

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