Esercito: corso basico di alpinismo per due plotoni da ricognizione della 173^ Brigata Paracadutisti di US Army

Bolzano. E’ iniziato, nelle scorse settimane, un corso basico di alpinismo a favore di due plotoni da ricognizione della 173^ Brigata Paracadutisti dell’Esercito americano (US Army).

I partecipanti al corso

Questo è stato solo il primo di una serie di eventi addestrativi che vedranno impegnati Alpini italiani e i Paracadutisti americani nei prossimi mesi.

Infatti, il progetto ha come obiettivo finale un’esercitazione a partiti contrapposti con lo scopo di verificare le capacità di movimento e di combattimento in terreno montano al termine di un iter che inizia con gli aspetti tecnici di movimento (il corso basico di alpinismo) fino ad arrivare all’assolvimento di compiti tattici propri della fanteria leggera da montagna in un terreno impervio estivo.

Hanno partecipato a questo primo corso 31 allievi provenienti da due plotoni da ricognizione di due distinti Battaglioni Paracadutisti della 173^ Brigata di stanza a Vicenza.

Il Tricolore in montagna

Il compito di addestrare gli alleati americani è stato assolto dal Centro Addestramento Alpino ed in particolare dal 6° Reggimento Alpini con alcuni istruttori in concorso durante le varie fasi delle attività.

il corso basico di alpinismo ha solitamente l’obiettivo addestrativo di fornire agli allievi le capacità di muovere e di superare ostacoli in un ambiente montano di media ed alta montagna con difficoltà contenute sia su roccia che su terreno innevato o glaciale.

Agli obiettivi “classici” sono stati aggiunti la capacità di affrontare alcuni ostacoli da “primi di cordata” ovvero conducendo in prima persona le unità su terreni facili e la capacità di affrontare itinerari alpinistici anche caratterizzati da lunghi sviluppi, difficoltà medie e forte esposizione alla verticalità da secondi di cordata, ovvero condotti da militari più esperti.

Un momento delle attività in montagna

Il corso ha richiesto un grande impegno da parte degli istruttori poichè svolto completamente in lingua ingese dalle prime fasi concettuali ed organizzative, fino alla condotta di lezioni teoriche ed al delicato addestramento pratico in cui la comunicazione tra istruttore ed allievo incide non solo sul raggiungimento degli obiettivi addestrativi ma anche sulla sicurezza delle cordate.

Ognuna delle tre settimane ha avuto un obiettivo diverso.

Nella prima gli allievi si sono confrontati con i materiali tecnici, hanno imparato a gestire la corda e a costruire nodi.

Una volta in grado di gestire il proprio equipaggiamento e di provvedere alla propria sicurezza hanno imparato la progressione di base di arrampicata su roccia, di assicurazione del primo di cordata e di discesa in corda doppia.

Il terreno di addestramento per la prima settimana è stato la falesia, o palestra di roccia, sia dell’Alta Badia che della Val Pusteria.

Nella seconda settimana gli allievi hanno migliorato la propria tecnica di arrampicata ed imparato a muoversi in media ed alta montagna utilizzando itinerari già attrezzati come le “vie ferrate” per poi trasferirsi in alta montagna dove hanno sperimentato per la prima volta l’utilizzo di piccozza e ramponi per il movimento in cordata su ghiacciaio.

Attività di alpinismo

Questa è stata un’esperienza che non dimenticheranno facilmente proprio perchè l’ambiente severo, la quota, il freddo, la neve e l’utilizzo di materiale tecnico mai visto, necessitano di grandi doti di carattere e di adattamento.

Non sono bastati solo impegno e dedizione, ma gestione delle paure, fiducia negli istruttori, nei colleghi di cordata e nei materiali tecnici.

La terza settimana infine ha richiesto un ulteriore sforzo sia da parte degli allievi che da parte di tutta l’organizzazione.

Grazie alle capacità dimostrate dai frequentatori ed al livello di ambizione definito già in fase di “impianto” del corso, con il supporto di altri 8 istruttori delle due Brigate Alpine, sono state composte ben 16 cordate pronte a mettersi alla prova contemporaneamente sugli itinerari di arrampicata più classici ed affascinanti deelle Dolomiti.

Per tre giorni consecutivi le 16 cordate hanno  arrampicato sulle pareti del Lagazuoi, del Sass de Stria, della Torre grande e piccola del Falzarego e le principali vie d’arrampicata delle Cinque Torri.

Uno sforzo anche di coordinamento e di gestione, oltre che logistico, che però non ha impedito agli istruttori militari di alpinismo di questo corso di trovare un momento anche per percorrere ed attrezzare un itinerario ancora mai scalato sul trapezio del Lagazuoi.

L’impresa è stata effettuata durante il primo giorno di vie lunghe, con a fianco le cordate di allievi alle prese con la prima salita a più tiri, con gli occhi increduli degli allievi americani che, già alle prese con le proprie difficoltà e con una normale paura del vuoto, non avrebbero mai immaginato di assistere anche a questa esperienza: trapani, chiodi, spezzoni di corde e urli incomprensibili. Il risultato è una via di circa 200m, di sei tiri di corda, di difficotà massima V+ UIAA, che prende il nome di “173rdBDE” in onore degli allievi americani e dell’impegno profuso in questo corso.

Come ogni corso anche questo è terminato con gli esami finali, svolti alla “Città dei sassi” presso il Passo Sella.

Gli allievi hanno dovuto dimostrare di conoscere le principali manovre di corda e la nodologia di base, ma anche di saper affrontare in sicurezza difficoltà su roccia di III-IV con scarponi da montagna e quinto grado con scarpette da arrampicata sia da secondi che da primi di cordata.

I risultati sono stati eccellenti, a dir poco inaspettati.

I fisici prestanti, ma anche lo studio e la dedizione di questi allievi hanno prodotto una classifica finale in cui tutti gli allievi hanno passato con successo il corso ed in cui addirittura 28 allievi su 32 hanno ottenuto un voto idoneo all’accesso al livello successivo e cioè il corso “avanzato di alpinismo”.

E in occasione della cerimonia finale, il Generale di Divisione Michele Risi, Comandante della Divisione Tridentina e Vice Comandante delle Truppe Alpine, ha fatto i complimenti agli allievi.

Ha poi consegnato loro il diploma di “Basic Mountaineer Summer” ed omaggiato il primo classificato con una piccozza, simbolo dell’alpinismo e del valore del risultato raggiunto.

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