Esercito: la Forza Armata sempre più presente nello sviluppo tecnologico del Paese

Di Fabrizio Scarinci

Roma. La cooperazione tra Forze Armate e comparto industriale della Difesa si presenta come un fattore cruciale sia al fine di mantenere uno strumento militare altamente capace, sia al fine di favorire la crescita economica e tecnologica del Paese.

Un momento del Webinar

Anche in virtù di questo, l’Esercito dovrebbe cercare di perseguire il miglior livello di collaborazione possibile con i suoi fornitori aziendali; non solo per soddisfare al meglio i propri requisiti, ma anche allo scopo di fungere da traino per l’intero sistema produttivo della Nazione.

E’ questo il principale concetto emerso nel corso del webinar “Sinergie Esercito e Industrie Difesa”, tenutosi nei giorni scorsi a Roma, presso la Biblioteca Militare Centrale di Palazzo Esercito.

Apertosi con un saluto del Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, Generale di Corpo d’Armata Salvatore Farina, il Seminario si è avvalso degli interventi del Generale Enzo Vecciarelli (Capo di Stato Maggiore della Difesa), del Colonnello Paolo Sandri (capo dell’Ufficio Innovazione dell’Esercito), del Colonnello Andrea Vicari (Capo dell’Ufficio Pianificazione Generale), del Generale di Corpo d’Armata Francesco Paolo Figliuolo (Comandante Logistico dell’Esercito) e del Tenente Generale Paolo Giovannini (Direttore degli Armamenti Terrestri).

L’intervento del Generale di Corpo d’Armata, Salvatore Farina

Hanno inoltre preso parte alla Conferenza Guido Crosetto (presidente della Federazione Aziende Italiane per l’Aerospazio, la Difesa e la Sicurezza), Alessandro Profumo (Amministratore Delegato di Leonardo S.p.A.) e Paolo Catalano (Amministratore Delegato di Iveco Defence Vehicles S.p.A.), intervenuti nell’ambito di una Tavola Rotonda tenutasi nella seconda fase dell’evento, che si è poi concluso con un contributo del Sottosegretario di Stato al Ministero della Difesa Angelo Tofalo.

Tutti gli intervenuti hanno fornito spunti molto interessanti riguardo alla tematica trattata, esponendo, non senza una certa franchezza, gli aspetti da migliorare al fine di rendere più proficua ed efficace la collaborazione tra Esercito e Industria (sulla quale viene comunque dato un giudizio complessivamente positivo).

In particolare, il Generale Vecciarelli, primo ad intervenire dopo il saluto iniziale del Generale Farina, ha sottolineato come la Difesa abbia sì rappresentato per diverso tempo un importante punto di riferimento per lo sviluppo tecnologico dell’apparato produttivo nazionale, ma anche come, al giorno d’oggi, le imprese civili tendano (un pò in tutto il mondo occidentale a dire il vero) ad investire enormi risorse nell’ambito di settori potenzialmente utili agli apparati militari senza necessariamente basarsi su specifiche richieste da parte di questi ultimi.

Il capo di SMD, Generale Vecciarelli

In tale contesto, secondo il Generale, lo strumento militare dovrebbe sforzarsi di recuperare il “terreno perduto”, cercando di tornare a guidare (almeno in parte) i processi di innovazione tecnologica al fine di trarne il maggiore vantaggio possibile sul piano operativo.

A tal proposito egli ha anche individuato alcuni esempi concreti, tra cui la necessità, per le Forze Armate, di disporre di una rete sicura e “proprietaria” entro cui far muovere i sistemi e le piattaforme (in futuro verosimilmente dati da piccoli numeri di mezzi di grandi dimensioni atti a veicolare sciami di mezzi robotici di dimensioni ridotte) che l’industria nazionale, proprio perché “non compiutamente” indirizzata dalle esigenze dei nostri militari, sarebbe attualmente in grado di realizzare solo a livello embrionale.

Il Generale ha poi sottolineato la cronica scarsezza delle risorse assegnate alla Difesa, proponendo di migliorare il livello di collaborazione tra Industria e Forze Armate anche al fine di compensare le ristrettezze di budget.

Nella sua visione, infatti, una migliore sinergia tra militari e imprese del settore genererebbe considerevoli vantaggi per entrambi, permettendo ai primi di assolvere i propri compiti istituzionali potendo contare su mezzi innovativi e adeguatamente supportati e alle seconde di rafforzarsi sui mercati internazionali.

All’intervento del Generale ha fatto seguito quello del Colonnello Sandri, che ha condiviso con gli ospiti le conclusioni del programma di studio PROSPECTA, un’iniziativa con cui l’Esercito si propone di analizzare, in collaborazione con l’Industria e il mondo accademico, gli scenari tecnologici e operativi con cui i nostri militari potrebbero doversi confrontare nel prossimo futuro. In particolare, l’ultimo documento redatto nell’ambito del programma riporta un’approfondita analisi sulle possibili tecnologie dirompenti dei prossimi anni, tra cui diversi nuovi tipi di sistemi robotici a sciame e la capacità (ottenuta grazie all’ausilio di mezzi come droni o palloni aerostatici di piccole dimensioni) di creare “bolle tattiche di comunicazione temporanea” basate sul 5G nelle aeree interessate dalle operazioni.

L’intervento del Colonnello Paolo Sandri, capo dell’Ufficio Innovazione dell’Esercito

Al fine di far evolvere lo strumento militare e far fronte alle nuove necessità, anche il Colonnello Sandri ha sottolineato l’importanza di una maggiore sinergia tra la Difesa ed altre realtà, che a suo parere potrebbe essere raggiunta mediante il coinvolgimento di Istituzioni locali intenzionate ad ospitare sul proprio territorio centri di ricerca e sviluppo e spazi di collaborazione “militari-industriali”, la cui presenza appare altamente “remunerativa” sia sul piano economico che su quello occupazionale.

Secondo il Colonnello Vicari, invece, la cooperazione tra Industria e Difesa e l’orientamento della ricerca industriale da parte dell’Esercito si rendono necessari soprattutto al fine di velocizzare l’introduzione di nuove tecnologie nell’ambito delle unità della Forza Armata, il cui processo è reso piuttosto complicato dalla struttura “Brigata-centrica” che la caratterizza.

La relazione del Colonnello Andrea Vicari, capo dell’Ufficio Pianificazione Generale

Una Brigata costituisce infatti un sistema di sistemi particolarmente complesso, operante grazie al concorso di diverse componenti (date da Comando e Controllo, capacità di ingaggio, protezione e sostegno logistico) il cui supporto risulta ovviamente molto più difficile rispetto a quello che richiederebbe una singola piattaforma.

Per il Colonnello è dunque facile intuire come una stretta collaborazione tra Esercito e fornitori aziendali rappresenti l’unica possibilità di garantire alle nostre forze terrestri il mantenimento delle capacità richieste per l’assolvimento dei loro compiti.

In seguito alla sua dissertazione si è avuto l’intervento del Generale Figliuolo, che, similmente a quanto detto dal Colonnello Sandri, ha ricordato l’importanza di creare spazi fisici adeguati alla cooperazione tra militari e personale dell’Industria, focalizzandosi in modo particolare sul Polo di Mantenimento Pesante SUD, importante struttura (nella quale vengono, peraltro, manutenuti i VBM Freccia) situata nei pressi di Nola (Napoli).

I VBM Freccia in un’esercitazione notturna

In particolare, secondo quanto sostenuto dal Generale, se ammodernata, tale installazione potrebbe risultare particolarmente utile al fine di condurre attività congiunte di ricerca e sperimentazione, generando dei notevoli ritorni economici per tutta l’area circostante e fungendo anche da esempio per le varie altre strutture dello stesso tipo sparse sul territorio nazionale, che potrebbero essere rinnovate tanto a beneficio dell’Esercito quanto dell’Industria.

L’intervento del Comandante Logistico, Generale di Corpo d’Armata Paolo Figliuolo

Al Tenente Generale Paolo Giovannini è poi spettato l’ultimo intervento prima della Tavola Rotonda tra i rappresentanti delle aziende.

Egli si è concentrato soprattutto sull’importanza del mantenimento di un’interlocuzione costante tra l’Esercito e l’Industria del settore, soffermandosi in particolare su come la Forza Armata, al fine di formulare in modo più efficace le sue richieste e supportare in modo più puntuale il lavoro dei suoi stessi fornitori, abbia bisogno di una sorta di “reingegnerizzazione” (ossia di tornare ad avere un congruo numero di tecnici e ingegneri tra le sue file).

La relazione del Tenente Generale Paolo Giovannini, Direttore degli Armamenti Terrestri

Conclusosi l’intervento del Tenente Generale Giovannini, ha avuto inizio la suddetta Tavola Rotonda, con Alessandro Profumo, Amministratore Delegato di Leonardo, che ha sottolineato, trovandosi in piena sintonia con molti di coloro che erano intervenuti precedentemente, come la sua Azienda sia pronta a cogliere tutti gli stimoli provenienti dalle Forze Armate, con le quali intende lavorare sia al fine di sviluppare piattaforme di concezione nazionale basate sulle loro necessità, sia allo scopo di proteggere e valorizzare il considerevole patrimonio di conoscenze accumulato nel corso degli anni dal sistema-Paese nel suo complesso.

Alessandro Profumo, Amministratore Delegato di Leonardo

Sulla stessa lunghezza d’onda anche Guido Crosetto, che ha spiegato come il livello tecnologico delle nostre imprese sia assolutamente adatto a soddisfare gran parte delle esigenze del nostro apparato militare; presupposto, peraltro, fondamentale al fine di far sì che l’Esercito e le altre Forze Armate svolgano un ruolo trainante rispetto all’Industria nazionale. Tuttavia, secondo il Presidente dell’AIAD, soprattutto nell’ottica di una maggiore collaborazione con alcuni dei nostri partner, sarebbe comunque opportuno aprire un serio dibattito su quali siano, tra tutte le tecnologie sviluppate nel nostro Paese, quelle su cui puntare in via prioritaria, valutandole sia dal punto di vista dell’impatto strategico che da quello inerente le ricadute industriali.

Guido Crosetto, presidente della Federazione Aziende Italiane per l’Aerospazio, la Difesa e la Sicurezza

Dal canto suo, Paolo Catalano di Iveco si è invece concentrato sull’importanza di far sì che i mezzi in dotazione dell’Esercito (ed eventualmente di altri clienti) rimangano al passo con i tempi anche in quest’epoca di rapido sviluppo tecnologico, soffermandosi sull’assoluta necessità di concepire piattaforme di tipo modulare (cosa in cui, peraltro, l’Italia vanta una grande tradizione), in modo da poterle aggiornare senza essere costretti a “reinventarle” da cima a fondo ogni qualvolta che la tecnica bellica compie dei passi in avanti (con il rischio, tanto per le imprese quanto per i militari, di imbarcarsi in progetti estremamente lunghi, costosi e dall’incerta utilità).

Paolo Catalano (Amministratore Delegato di Iveco Defence Vehicles S.p.A.)

Il Seminario si è poi chiuso con un intervento del Sottosegretario Tofalo, anch’egli concorde sull’enorme importanza del ruolo che l’Esercito e le altre Forze Armate potrebbero ricoprire nel favorire lo sviluppo tecnologico dell’Industria nazionale e conscio di come buona parte del panorama politico-istituzionale del Paese risulti ancora piuttosto distratto rispetto a tale tematica. Il rappresentante del Governo ha quindi concluso ribadendo l’importanza di diffondere una certa “cultura della Difesa” presso l’opinione pubblica e presso quei segmenti della politica che appaiono ancora molto distanti dalle necessità del nostro apparato militare e delle aziende che lo supportano.

L’intervento del sottosegretario alla Difesa Angelo Tofalo

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